Hellfire N.1. |
Nel seguito, estratto da un'intervista a Moore e Garry Leach condotta da David Roach, Andrew Jones, Simon Jowett e Greg Hill nel 1983 e pubblicata nel 1984 sul N.1 della fanzine Hellfire. L'intervista è stata ristampata nel 2012 nel volume Alan Moore: Conversations.
Hellfire: Che ne pensi della caratterizzazione in stile Marvel?
Alan: Il fatto è che la caratterizzazione è importante ma spesso è fatta male. Quando ho iniziato a leggere fumetti con Superman e Batman, non avevano alcuna caratterizzazione. Erano personaggi completamente "vuoti" ma proprio poiché erano completamente vuoti c'era un po' di spazio per proiettare su di loro diverse cose. Anche se Batman non era affatto, anche facendo uno sforzo d'immaginazione, una creatura della notte (era più un babbeo che se ne andava in giro in calzamaglia), potevi immaginare che fosse una creatura della notte. Sono sicuro che è così che è nata l'immagine di Batman come "creatura della notte". Tutti hanno proiettato su di lui quest'aspetto, non c'era nulla nelle storie che lo facesse credere.
Ora quello che è successo negli anni Sessanta con la Marvel è che hanno pensato "Facciamo i realistici e diamo ai personaggi dei caratteri "umani". Lasciamo abbiano UN elemento caratterizzante." E hanno ideato Spider-Man come un nevrotico, per cui se Superman era incredibilmente forte e pestava i cattivi, Spider-Man invece era incredibilmente forte e pestava i cattivi ma poi si sentiva in colpa.
Questa era la caratterizzazione secondo la Marvel. Sono tutti nevrotici. Si preoccupano un sacco. Se non c'è qualcosa di mentalmente sbagliato in loro, allora c'è qualche problema fisico, magari una gamba malandata, i reni che non funzionano bene o qualcosa di analogo. Per la Marvel questa è la caratterizzazione dei personaggi.
Torniamo di nuovo a Chris Claremont, per un attimo. Il suo approccio alla caratterizzazione è stato aver reso gli X-Men tutti degli stranieri. Un russo. Un tedesco. Un russo! Sono incredibilmente russi. Come se avessero voluto farti capire quanto fossero russi pensando cose così:
"Quanto mi manca la madre patria Ucraina. Mi manca il mio povero fratello scomparso, Thiodore."
E ancora:
"Quanto mi mancano il cameratismo delle file per il pane e le epurazioni a sorpresa."
Garry: "E i trattori e la vodka." [risate]
Alan: Sì, sono sicuro che nessun russo parli o pensi cose simili. Succede perché gli scrittori non sanno molto dei Russi o dei Tedeschi e allora fanno dire, di tanto in tanto, ai personaggi "Da" al posto di "Sì" e allora tutti penseranno... "Russi!!!"
Hellfire: Che ne pensi della caratterizzazione in stile Marvel?
Alan: Il fatto è che la caratterizzazione è importante ma spesso è fatta male. Quando ho iniziato a leggere fumetti con Superman e Batman, non avevano alcuna caratterizzazione. Erano personaggi completamente "vuoti" ma proprio poiché erano completamente vuoti c'era un po' di spazio per proiettare su di loro diverse cose. Anche se Batman non era affatto, anche facendo uno sforzo d'immaginazione, una creatura della notte (era più un babbeo che se ne andava in giro in calzamaglia), potevi immaginare che fosse una creatura della notte. Sono sicuro che è così che è nata l'immagine di Batman come "creatura della notte". Tutti hanno proiettato su di lui quest'aspetto, non c'era nulla nelle storie che lo facesse credere.
Ora quello che è successo negli anni Sessanta con la Marvel è che hanno pensato "Facciamo i realistici e diamo ai personaggi dei caratteri "umani". Lasciamo abbiano UN elemento caratterizzante." E hanno ideato Spider-Man come un nevrotico, per cui se Superman era incredibilmente forte e pestava i cattivi, Spider-Man invece era incredibilmente forte e pestava i cattivi ma poi si sentiva in colpa.
Questa era la caratterizzazione secondo la Marvel. Sono tutti nevrotici. Si preoccupano un sacco. Se non c'è qualcosa di mentalmente sbagliato in loro, allora c'è qualche problema fisico, magari una gamba malandata, i reni che non funzionano bene o qualcosa di analogo. Per la Marvel questa è la caratterizzazione dei personaggi.
Torniamo di nuovo a Chris Claremont, per un attimo. Il suo approccio alla caratterizzazione è stato aver reso gli X-Men tutti degli stranieri. Un russo. Un tedesco. Un russo! Sono incredibilmente russi. Come se avessero voluto farti capire quanto fossero russi pensando cose così:
"Quanto mi manca la madre patria Ucraina. Mi manca il mio povero fratello scomparso, Thiodore."
E ancora:
"Quanto mi mancano il cameratismo delle file per il pane e le epurazioni a sorpresa."
Garry: "E i trattori e la vodka." [risate]
Alan: Sì, sono sicuro che nessun russo parli o pensi cose simili. Succede perché gli scrittori non sanno molto dei Russi o dei Tedeschi e allora fanno dire, di tanto in tanto, ai personaggi "Da" al posto di "Sì" e allora tutti penseranno... "Russi!!!"
1 commento:
Caro Alan , sai che sei e sarai sempre uno dei miei allievi migliori anche quando riduci la caratterizzazione di X-Chris a quelle barze italiane - e non solo - che cominciano con " c'erano un tedesco, un francese ed un napoletano e solo due paracadute sull'aereo in volo senza benza ", ma come è possibile che a trent'anni e sul punto di scrivere la Lezione di Anatomia e tante altre belle cosine non riuscissi a contestualizzare la novità della Marvel dei sixties che si rivolgeva sicuramente a lettori che contavano i propri anni senza finire le due manine e nel contempo sentiva , più della Distinta Concorrenza in quel momento , lo zeitgeist ? Stan Lee non aveva, e non ha oggi immagino, il talento visionario di Kirby e Ditko - non porto prove a sostegno di quanto affermo perchè sono sotto gli occhi di tutti quelli che si tuffano ogni tanto in rete - ma capiva istintivamente che il lettore con le manine voleva identificarsi o almeno leggere di gente non così lontana come una vuota - allora - creatura della notte che gira di giorno sotto il sole e sorride.
Nevrotici allora e russi malinconici poi. Erano i papà di un certa creatura verde che aveva sognato per anni di essere stato umano prima di scoprire che stava solo fingendo e diventare quindi davvero umano.
Mi piacerebbe dire che con gli anni sei diventato un gattone, ma mi pare da quello che pesco in rete ed altrove che, se possibile, sei diventato ancora + severo. Coerente con quella fissa di produrre l'equivalente a fumetti di Guerra e Pace , ma severo. Ricorda che a volte si tratta "solo" di fumetti per accendere il sorriso di um bimbo con le manine. See ya in the comics.
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