venerdì 19 luglio 2013

Per un'estate in compagnia di 24 autentici hipster!

Alan Moore nel 1986!
Come scritto qualche tempo fa, sto lavorando ad alcune traduzioni per il volume, di prossima pubblicazione per 001 Edizioni, su Dodgem Logic, la rivista underground ideata da Alan Moore, di cui sono usciti otto numeri, tra il 2009 e il 2011.
Ogni numero contiene una pagina, Great Hipsters in History, i Grandi Hipster della Storia: tre selezionate mini-biografie scritte da Moore, accompagnate dalle oblique illustrazioni di Calluz.

Sebbene il termine hipster, di questi tempi, abbia forse acquisito un'accezione dispregiativa e una prevalente valenza modaiola, non è certo con questo significato che Moore lo utilizza. Al contrario per Moore i 24 hipster che indica sono esseri umani straordinari, spesso autentici pionieri, a volte emarginati, capaci d'andare oltre le convenzioni, di lottare per idee "alternative", di vedere il mondo in modo diverso, di vivere al massimo lasciando un segno.

Nel seguito trovate i magnifici 24, con link d'approfondimento, di norma la relativa pagina in Italiano su Wikipedia o, in alternativa, un riferimento d'interesse.
Ognuno di questi hipster è, vi avverto, un autentico, infinito, Universo da scoprire. 
Buona avventura a tutti!

GRANDI HIPSTER DELLA STORIA

martedì 9 luglio 2013

Tornare a fare fumetti? Maybe...

Jamie Hewlett e la moglie, Emma de Caunes.
Chi non conosce JAMIE HEWLETT? Beh, in primis è il "ragazzo" nella foto sopra, e direi che non se la passa male... e aggiungo, giusto per chi fosse davvero, davvero smemorato che è il co-creatore della serie culto Tank Girl ma sopratutto una delle chiavi del successo musical-multimediale dei Gorillaz.

Per capirsi. Qualche anno fa chiesi ad un importante autore inglese di fumetti se fosse possibile contattare Hewlett per un'intervista. La risposta? "Jamie? Sono anni che non lo si vede in giro... Lui non partecipa solo ad un altro campionato, gioca proprio uno sport diverso..."
Bene. Qualche giorno fa Hewlett ha dichiarato a Consequence of Sound: "Tornare a fare fumetti? Non so... forse. [risate] Li ho fatti per 10 anni e mi sono divertito davvero ma sono il tipo che cerca sempre di fare cose nuove. Ma ho parlato con Alan [Martin, co-creatore di Tank Girl, N.d.T.] della possibilità di fare qualcosa a fumetti. Non abbiamo ancora nulla di sicuro. È stata solo una chiacchierata."
Come diceva il saggio "chi vivrà, vedrà..." La sensazione è che fare fumetti te lo puoi "permettere" solo quando sei ricco. Mooolto ricco. Maybe..

venerdì 5 luglio 2013

ALAN MOORE HA BISOGNO DI TE!!!

Da qualche settimana è partita la campagna Kickstarter lanciata da Alan Moore e dal regista e fotografo Mitch Jenkins per la realizzazione del cortometraggio His Heavy Heart, scritto dallo sceneggiatore di Northampton, facente parte di un progetto cinematografico di più ampio respiro (due corti sono già circolati e altri due sono stati realizzati; ne avevamo parlato anche qui).
Inutile dire che il progetto è di grande interesse e la cura e la qualità di quel che si è visto finora, unita ai nomi degli autori coinvolti, è assoluta garanzia.

Per cui, il mio invito è di sostenere la realizzazione del video contribuendo al finanziamento via Kickstarter: QUI. Le opzioni disponibili sono tutte intriganti. Che fate? Siete ancora qui???

Al momento la raccolta fondi viaggia verso le 25mila sterline sulle 45mila fissate come obbiettivo da raggiungere entro il 17 Luglio

Intanto, in un mondo alternativo Mr. Moore ringrazia già i suoi fan per aver reso il suo sogno realtà! 
Da parte mia aggiungo una piccola chiosa: le cose belle si pagano!
In una recentissima intervista apparsa su Bleeding Cool, Moore ha dichiarato: "Questi film verranno realizzati come Mitch ed io intendiamo farli oppure... non verranno fatti. Abbiamo un approccio piuttosto intransigente e potrebbe comportare il fatto che non riusciremo a farli ma siamo contenti di quello che abbiamo fatto finora. Tutti quelli che hanno partecipato al progetto hanno fatto un lavoro eccellente e speriamo che quando le persone avranno sentito le musiche, visto i film... capiranno che stiamo offrendo un qualcosa di diverso e un tocco artistico inusuale ma rimane, speriamo, davvero accessibile. Voglio dire che non penso che Jimmy's End dia l'impressione di un film sperimentale. Piuttosto direi che è "weird mainstream cinema".
Mettete mano al portafoglio e puntate su una "vincita sicura": QUI!!!
Sopra, mock-up del cofanetto - DVD e libretto - del progetto His Heavy Heart.

giovedì 27 giugno 2013

Andrea Torrejón: animazione, allegria e... Angry Birds!

Ho scoperto ANDREA TORREJON, artista spagnola, qualche mese fa, in un fortunato giro per la Rete. 
Grande talento del disegno e dell'animazione, attualmente (e non a caso) al lavoro in Finlandia per Rovio e i suoi Angry Birds, Andrea è "anche" un'autentica esplosione d'energia e un concentrato d'ironia, come potrete scoprire leggendo quest'intervista. Buona lettura e... visione!

Intervista a cura di Grover, apparsa sul sito D’Last Frame nel Marzo scorso. Pubblicata su questo blog con l'autorizzazione degli autori.
L'intervista originale, in Spagnolo, può essere letta qui. Traduzione a cura di Annunziata Ugas.

Il blog di Andrea Torrejón: qui. La sua serie In the middle of snowhere: qui.
Ormai tutti conosciamo gli scontrosi uccellini di Angry Birds e il fiorente studio che li ha creati, Rovio. Ma che comporta trovarsi dentro questa tempesta di uccellini colorati? L’artista Andrea Torrejón ci racconta di persona quali sono le sue esperienze prima e dopo essere entrata nella compagnia, e ci aiuta a conoscere un po’ meglio lei e il suo lavoro.

Raccontaci. Chi è Andrea Torrejón e che cosa fa? 
Andrea Torrejón è un androide extraterrestre che vive a Helsinki. Si occupa di disegnare, dai personaggi o illustrazioni di racconti e articoli al creare fumetti stupidi, tra i quali alcuni abbastanza seri. E’ un’idiota professionale, e in quanto essere femminile nel mondo del disegno ha un gatto, cosa che è abbastanza obbligatoria.
Al momento lavora a Rovio, più conosciuta come “l’impresa che fa gli uccellini arrabbiati”, disegnando personaggi ed espressioni per la serie che sarà lanciata il prossimo 17 Marzo [riferimento ad Angry Birds Toons, lanciata nel Marzo scorso, N.d.T.] 
Stai sviluppando qualche progetto personale?
Uuuf! Tipo 7. Ma l’animazione prende molto tempo, sopratutto vicino ad un lancio. Le ore extra non ti permettono di arrivare a casa e di accendere il computer. Né di leggere. Né di vivere. Né di giocare a Zelda Ocarina of time. Ma presto finiranno e potrò tornare al ritmo di lavoro in ufficio e successivamente fare progetti a casa.
Tra questi c’è nella lista un fumetto scritto da mio padre, David Torrejón, che mischia il genere poliziesco e di avventura con la storia e la fantascienza chiamato Le limier; un webcomic intitolato In the middle of snowhere che potete seguire (appena ho tempo) su Facebook e che racconta delle mie disavventure in Finlandia, e per ultimo ma non meno importante, un raccontino per l’editore Dibbuks che deve uscire quest’anno.
Alcuni “mostriciattoli” sono apparsi nel tuo blog, che ci puoi dire di questo?
Quelli sono per il raccontino per Dibbuks. E’ scritto da Josep Busquet, lo sceneggiatore più prolifico (e geniale) che conosco, ed è meraviglioso perché mi permette di fare di tutto coi personaggi. Sono mostriciattoli boy scout, molto goffi, in cammino verso la riunione annuale dei mostri boyscout del loro paese. Inoltre a me e a Josep fanno impazzire gli anni ’80, e posso promettere che ci saranno abbastanza omaggi al cinema dell’epoca. Se devo essere sincera avrei già dovuto finire a Dicembre, ma con la mancanza di tempo non ho potuto. Però manca poco e Ricardo Esteban, il mio editore, ha più pazienza di un santo e dovrebbe essere canonizzato per questo.
E’ raro trovare editori che pubblichino fumetti di diversi generi e per diversi target, tutti di qualità.
Il fatto che mi abbia chiesto di collaborare con loro mi gonfia d’orgoglio come il collo di un pellicano.
Come si può fare in modo che un’impresa come Rovio si accorga di te?
Questa è simpatica. Attraverso Facebook.
Tre anni fa usavo Facebook solo come profilo personale. Però quando chiuse l’ultimo studio dove lavoravo e dovetti tornare a Madrid, decisi di utilizzarlo come una finestra sul mondo. Nel nostro campo, i contatti sono tutto. Anche il duro lavoro. Rimasi senza lavoro alcuni anni, sopravvivendo da free lance come potevo, ma ogni mattina mi alzavo e disegnavo qualcosa. Quando ero soddisfatta lo postavo su Facebook. Mi dedicai ad aggiungere illustratori che mi piacevano, a guardare i loro lavori, a imparare… Conobbi gente incredibile che lavorava dall’altra parte del globo, e in tutto questo qualcuno notò quello che facevo anche io.
Fu tutto molto casuale. Conobbi Miguel Francisco (designer capo per Rovio e disegnatore incredibile) attraverso il suo profilo di illustratore su Facebook RUMBA, e gli piacque il mio lavoro. Due anni dopo, quando Rovio iniziò a crescere vertiginosamente, mi offrì un posto qui, avvertendomi che faceva freddo. Naturalmente gli dissi di sì, e dovetti fare dei colloqui finché non mi accettarono nonostante io faccia molto baccano e parli molto forte. 
Che ruolo svolgi lì?
In quanto designer dei personaggi per la sezione di animazione, mi dedico a disegnare nuove espressioni per i personaggi (che erano già stati creati prima che io arrivassi), e ora forse le cose più importanti sono adattare tutto ciò che c’è già affinché sia animabile e coerente in 2D, supervisionare uno studio esterno che crea modelli dalle espressioni, e in generale riepilogare tutto e creare una buona bibbia (sì, nel mezzo della produzione).
Stiamo aspettando con grande speranza e dita incrociate che arrivi qualche nuovo progetto per disegnare cose da zero, ma in questo momento la serie ci tiene per le… Che bella giornata oggi, no? C’è il sole.
Come si lavora nello studio?
In generale è una meraviglia. Gente di talento, simpatica, creativa… il fatto che i finlandesi siano silenziosi e seri non è del tutto una bugia, ma non è applicabile ad uno studio di animazione. E’ come lavorare in un asilo. Però con internet e video di capre che gridano come esseri umani.
Al momento per il lancio c’è un clima di stress, ma si sta meglio quando si è circondati da una puntina di pazzia surreale. In questo istante è appena passato un elicottero telecomandato sopra la mia testa e c’è un Darth Maul montato dalla principessa Celestia di My little pony tra la mia compagna e me.
Inoltre, l’essere circondati da talenti internazionali ti fa imparare e migliorare tantissimo.
Ho la fortuna di lavorare con persone che sono uscite da Aardman, Disney, Gobelins… e un sacco di talenti anonimi bestiali, francesi, spagnoli, inglesi, russi, finlandesi, americani… Impari sempre di più dalle persone di cui ti circondi. E’una torre di Babele creativa!
Rovio è cresciuta molto in questi ultimi anni e questo le ha permesso di realizzare cose come Angry Birds Toons, ogni genere di merchandising e perfino un parco di divertimenti. Questa espansione che vive l’impresa, riuscite ad apprezzarla dallo studio?
Sì. No. Non so.
Io apprezzo il fatto di avere un lavoro. :D
Lavorare in una grande impresa ha i suoi vantaggi, come un contratto fisso legale e un’assicurazione sanitaria, ADSL in casa e cellulare pagati dall’impresa (sembra fantascienza, vero?)… Però molto spesso ti manca la libertà creativa e l’ambiente familiare degli studi piccoli. Tutto ha i suoi aspetti positivi e negativi, ovviamente.

Tutti conosciamo Rovio per il suo videogioco di successo, ma ci sono altri piani oltre a Angry Birds?
Se te lo dicessi dovrei ucciderti. :D
C’è una squadra per i nuovi progetti che si occupa di pensare nuovi videogiochi, disegnarli, montarli, testarli… La maggior parte finisce nel cestino o in un archivio con su scritto TOP SECRET, però ogni tanto uno esce bene e si porta a conclusione…
Però se te ne parlassi mi caccerebbero, e non vogliamo altri spagnoli disoccupati vero? Quindi tutto qua!
Dalla tua prospettiva, come vedi la situazione dell’animazione in Spagna attualmente?
Male. La cosa peggiore di tutte è che abbiamo il potenziale. Però dove si trova quasi tutto? Fuori dal Paese. La gente che ha i soldi è quella che pensa che in Photoshop ci sia un icona con su scritto “animare”, e che un disegno è qualcosa che uno con talento e che disegna da tutta la vita “fa in 5 minuti”. Adesso, con la polemica di Hollywood, su Vita di Pi e gli effetti speciali, vediamo che è una cosa che succede ovunque.
Però nel nostro paese è terribilmente imbarazzante. Perché nessuno è capace di rischiare. E quando si rischia, l'idea iniziale è controllata e corretta da persone che non hanno idea del mestiere o dello stile o dell'humor (cioè quelli che mettono i dindi) e l'idea ne  esce così contaminata e diversa che, ovviamente, non ottiene il successo desiderato. E noi ne portiamo ancora la colpa.
C'è una totale mancanza di fiducia e rispetto verso il mestiere. Si pagano animazioni con disegni sfasati o terrificanti perché il produttore crede di sapere cos'è l'arte. O gli ricorda l'anime Marcelino pan y vino. Mischiato con Stuart Little.
Come è possibile che finché una serie spagnola non trionfa all'estero non si porti in Spagna? Perché non hanno avuto fiducia. E perché è molto più economico così. È il caso di Pocoyo, per esempio. 
E nel caso del cinema... Se abbiamo animatori magistrali, artisti incredibili, sceneggiatori creativissimi... Chiedetevi perché tutto poi ha un aspetto squallido, dozzinale, o qualche personaggio assomiglia sospettosamente a uno di qualche produzione americana, o cade nei cliché più selvaggi delle trame... o lo studio finisce in bancarotta TOTALE. (Ci sono eccezioni a tutto ovviamente).
È colpa degli animatori, disegnatori, del pubblico? Ho i miei forti dubbi.
Sono capaci pure di distruggere buone produzioni straniere mettendo dei CALCIATORI a doppiare i personaggi. Questo, e molte altre cose, mi sembrano una grave mancanza di rispetto verso gli artisti e l'intelligenza del pubblico.

C'è visibilità all'estero per le produzioni spagnole?
Se sono di qualità, ovviamente. Non sono riuscite a trionfare anche qui serie giapponesi?
Credo che uno degli studi indipendenti con più qualità e originalità del mondo (sto esagerando gratis! Ma è la mia opinione) è spagnolo, e spero tanto che riescano a trovare un finanziamento per il loro nuovo film. Si chiamano Headless Studio, e hanno sede a Barcellona. Inoltre, non dimentichiamo che studi come Nickelodeon, Cartoon Network o Channel Frederator sono sempre aperti a nuove idee, e a loro non importa se vieni da una città spagnola o dal Nepal.
C'è qualcosa che ti piacerebbe aggiungere o comunicare ai nostri lettori?
PAZIENZA e TANTO LAVORO. Osservate tanto, immergetevi in cose nuove, conoscete persone, non smettete di imparare come si disegna, e soprattutto DIVERTITEVI, qualsiasi cosa facciate. Anche se la produzione è una merda. 
Anche se le date di consegna vi fanno disperare.
Che un “NO” non vi faccia dare per vinti. Neanche 200.
E quando vi scoraggiate, sentitevi THE SHOW MUST GO ON dei Queen a tutto volume e andate avanti! Ma soprattutto, imparate a dire di no. Il nostro paese deve imparare tanto, e se continuiamo a dire di sì a tutto, non avanzeremo mai.
Ricordo la volta in cui feci un preventivo ad un'impresa solo perché si rendessero conto di ciò che stavano chiedendo. In teoria doveva essere uno sfondo fisso con 4 personaggi in cut out. Quando mi inviarono il briefing era un'animazione in 2D completa di circa 10 minuti e 40 sfondi, oggetti di scena, animazioni secondarie, 5 personaggi, un tot di extra e lo volevano in  un mese.
Così dissi loro che lo avrei fatto per 29.000 € e in due mesi senza dormire. Non mi risposero mai.
Rispettate il vostro lavoro, ed avrete clienti che vi rispettano.

E adesso, una foto di un uomo con due polli nelle mani.
L'intervista originale: qui (in Spagnolo).
Traduzione: Annunziata Ugas.

Le interviste precedenti:

martedì 25 giugno 2013

...And zombies for all

Illustrazione di Dale Keown.
Dando per scontato che tutti conoscano The Walking Dead (serie a fumetti e relativa serie tv sono entrambi degli autentici "fenomeni" anche qui da noi), forse non tutti invece hanno sentito nominare o sanno che cosa sia The Hero Initiative.
The Hero Iniative è un'organizzazione statunitense no-profit che si occupa di aiutare gli autori di fumetti in difficoltà, specialmente in caso di problemi di salute o economici. Fondata nel 2000 da un consorzio di case editrici tra cui Marvel, Image e Dark Horse , l' "hero" del nome è l'acronimo di "Helping Comic Book Creators in Need", ossia "a sostegno degli autori di comics in difficoltà".
In questi anni l'associazione ha sponsorizzato diversi eventi per raccoglie fondi da destinare allo scopo, l'ultimo dei quali è The Walking Dead 100 Project: l'Image ha stampato una limitata tiratura di Walking Dead N.100 con una copertina bianca e Hero Initiative ha incaricato 100 disegnatori di personalizzare ogni copia!
In apertura di post e nel seguito potete ammirare alcuni dei risultati, il resto QUI.

Tutti gli albi verranno battuti all'asta su eBay, dieci copertine alla settimana, con le "danze" che sono partite il 4 Giugno scorso.
Illustrazione di Jeff Lemire.
Illustrazione di Ryan Ottley.
Illustrazione di Sean Phillips.
Illustrazione di Paolo Rivera.
Illustrazione di Fiona Staples.
Illustrazione di Gabriel Ba.
Illustrazione di Shawn McManus.
Illustrazione di Ben Templesmith.
In chiusura, mi piace ricordare le parole di Bryan Hitch da lui twittate quale giorno fa: "Walking Dead è l'ideale, una serie regolare che ha creato il proprio mercato e che è cresciuta con esso. 
Un eccezionale esempio di successo che si può solamente invidiare."

Perché ci sia sempre uno zombie per tutti!