Ho scoperto ANDREA TORREJON, artista spagnola, qualche mese fa, in un fortunato giro per la Rete.
Grande talento del disegno e dell'animazione, attualmente (e non a caso) al lavoro in Finlandia per Rovio e i suoi Angry Birds, Andrea è "anche" un'autentica esplosione d'energia e un concentrato d'ironia, come potrete scoprire leggendo quest'intervista. Buona lettura e... visione!
Intervista a cura di Grover, apparsa sul sito D’Last Frame nel Marzo scorso. Pubblicata su questo blog con l'autorizzazione degli autori.
Il blog di Andrea Torrejón: qui. La sua serie In the middle of snowhere: qui.
Ormai tutti conosciamo gli scontrosi uccellini di Angry Birds e il fiorente studio che li ha creati, Rovio. Ma che comporta trovarsi dentro questa tempesta di uccellini colorati? L’artista Andrea Torrejón ci racconta di persona quali sono le sue esperienze prima e dopo essere entrata nella compagnia, e ci aiuta a conoscere un po’ meglio lei e il suo lavoro.
Raccontaci. Chi è Andrea Torrejón e che cosa fa?
Andrea Torrejón è un androide extraterrestre che vive a Helsinki. Si occupa di disegnare, dai personaggi o illustrazioni di racconti e articoli al creare fumetti stupidi, tra i quali alcuni abbastanza seri. E’ un’idiota professionale, e in quanto essere femminile nel mondo del disegno ha un gatto, cosa che è abbastanza obbligatoria.
Al momento lavora a Rovio, più conosciuta come “l’impresa che fa gli uccellini arrabbiati”, disegnando personaggi ed espressioni per la serie che sarà lanciata il prossimo 17 Marzo [riferimento ad Angry Birds Toons, lanciata nel Marzo scorso, N.d.T.]
Stai sviluppando qualche progetto personale?
Uuuf! Tipo 7. Ma l’animazione prende molto tempo, sopratutto vicino ad un lancio. Le ore extra non ti permettono di arrivare a casa e di accendere il computer. Né di leggere. Né di vivere. Né di giocare a Zelda Ocarina of time. Ma presto finiranno e potrò tornare al ritmo di lavoro in ufficio e successivamente fare progetti a casa.
Tra questi c’è nella lista un fumetto scritto da mio padre, David Torrejón, che mischia il genere poliziesco e di avventura con la storia e la fantascienza chiamato Le limier; un webcomic intitolato In the middle of snowhere che potete seguire (appena ho tempo) su Facebook e che racconta delle mie disavventure in Finlandia, e per ultimo ma non meno importante, un raccontino per l’editore Dibbuks che deve uscire quest’anno.
Alcuni “mostriciattoli” sono apparsi nel tuo blog, che ci puoi dire di questo?
Quelli sono per il raccontino per Dibbuks. E’ scritto da Josep Busquet, lo sceneggiatore più prolifico (e geniale) che conosco, ed è meraviglioso perché mi permette di fare di tutto coi personaggi. Sono mostriciattoli boy scout, molto goffi, in cammino verso la riunione annuale dei mostri boyscout del loro paese. Inoltre a me e a Josep fanno impazzire gli anni ’80, e posso promettere che ci saranno abbastanza omaggi al cinema dell’epoca. Se devo essere sincera avrei già dovuto finire a Dicembre, ma con la mancanza di tempo non ho potuto. Però manca poco e Ricardo Esteban, il mio editore, ha più pazienza di un santo e dovrebbe essere canonizzato per questo.
E’ raro trovare editori che pubblichino fumetti di diversi generi e per diversi target, tutti di qualità.
Il fatto che mi abbia chiesto di collaborare con loro mi gonfia d’orgoglio come il collo di un pellicano.
Come si può fare in modo che un’impresa come Rovio si accorga di te?
Questa è simpatica. Attraverso Facebook.
Tre anni fa usavo Facebook solo come profilo personale. Però quando chiuse l’ultimo studio dove lavoravo e dovetti tornare a Madrid, decisi di utilizzarlo come una finestra sul mondo. Nel nostro campo, i contatti sono tutto. Anche il duro lavoro. Rimasi senza lavoro alcuni anni, sopravvivendo da free lance come potevo, ma ogni mattina mi alzavo e disegnavo qualcosa. Quando ero soddisfatta lo postavo su Facebook. Mi dedicai ad aggiungere illustratori che mi piacevano, a guardare i loro lavori, a imparare… Conobbi gente incredibile che lavorava dall’altra parte del globo, e in tutto questo qualcuno notò quello che facevo anche io.
Fu tutto molto casuale. Conobbi Miguel Francisco (designer capo per Rovio e disegnatore incredibile) attraverso il suo profilo di illustratore su Facebook RUMBA, e gli piacque il mio lavoro. Due anni dopo, quando Rovio iniziò a crescere vertiginosamente, mi offrì un posto qui, avvertendomi che faceva freddo. Naturalmente gli dissi di sì, e dovetti fare dei colloqui finché non mi accettarono nonostante io faccia molto baccano e parli molto forte.
Che ruolo svolgi lì?
In quanto designer dei personaggi per la sezione di animazione, mi dedico a disegnare nuove espressioni per i personaggi (che erano già stati creati prima che io arrivassi), e ora forse le cose più importanti sono adattare tutto ciò che c’è già affinché sia animabile e coerente in 2D, supervisionare uno studio esterno che crea modelli dalle espressioni, e in generale riepilogare tutto e creare una buona bibbia (sì, nel mezzo della produzione).
Stiamo aspettando con grande speranza e dita incrociate che arrivi qualche nuovo progetto per disegnare cose da zero, ma in questo momento la serie ci tiene per le… Che bella giornata oggi, no? C’è il sole.
Come si lavora nello studio?
In generale è una meraviglia. Gente di talento, simpatica, creativa… il fatto che i finlandesi siano silenziosi e seri non è del tutto una bugia, ma non è applicabile ad uno studio di animazione. E’ come lavorare in un asilo. Però con internet e video di capre che gridano come esseri umani.
Al momento per il lancio c’è un clima di stress, ma si sta meglio quando si è circondati da una puntina di pazzia surreale. In questo istante è appena passato un elicottero telecomandato sopra la mia testa e c’è un Darth Maul montato dalla principessa Celestia di My little pony tra la mia compagna e me.
Inoltre, l’essere circondati da talenti internazionali ti fa imparare e migliorare tantissimo.
Ho la fortuna di lavorare con persone che sono uscite da Aardman, Disney, Gobelins… e un sacco di talenti anonimi bestiali, francesi, spagnoli, inglesi, russi, finlandesi, americani… Impari sempre di più dalle persone di cui ti circondi. E’una torre di Babele creativa!
Rovio è cresciuta molto in questi ultimi anni e questo le ha permesso di realizzare cose come Angry Birds Toons, ogni genere di merchandising e perfino un parco di divertimenti. Questa espansione che vive l’impresa, riuscite ad apprezzarla dallo studio?
Sì. No. Non so.
Io apprezzo il fatto di avere un lavoro. :D
Lavorare in una grande impresa ha i suoi vantaggi, come un contratto fisso legale e un’assicurazione sanitaria, ADSL in casa e cellulare pagati dall’impresa (sembra fantascienza, vero?)… Però molto spesso ti manca la libertà creativa e l’ambiente familiare degli studi piccoli. Tutto ha i suoi aspetti positivi e negativi, ovviamente.
Tutti conosciamo Rovio per il suo videogioco di successo, ma ci sono altri piani oltre a Angry Birds?
Se te lo dicessi dovrei ucciderti. :D
C’è una squadra per i nuovi progetti che si occupa di pensare nuovi videogiochi, disegnarli, montarli, testarli… La maggior parte finisce nel cestino o in un archivio con su scritto TOP SECRET, però ogni tanto uno esce bene e si porta a conclusione…
Però se te ne parlassi mi caccerebbero, e non vogliamo altri spagnoli disoccupati vero? Quindi tutto qua!
Dalla tua prospettiva, come vedi la situazione dell’animazione in Spagna attualmente?
Male. La cosa peggiore di tutte è che abbiamo il potenziale. Però dove si trova quasi tutto? Fuori dal Paese. La gente che ha i soldi è quella che pensa che in Photoshop ci sia un icona con su scritto “animare”, e che un disegno è qualcosa che uno con talento e che disegna da tutta la vita “fa in 5 minuti”. Adesso, con la polemica di Hollywood, su Vita di Pi e gli effetti speciali, vediamo che è una cosa che succede ovunque.
Però nel nostro paese è terribilmente imbarazzante. Perché nessuno è capace di rischiare. E quando si rischia, l'idea iniziale è controllata e corretta da persone che non hanno idea del mestiere o dello stile o dell'humor (cioè quelli che mettono i dindi) e l'idea ne esce così contaminata e diversa che, ovviamente, non ottiene il successo desiderato. E noi ne portiamo ancora la colpa.
C'è una totale mancanza di fiducia e rispetto verso il mestiere. Si pagano animazioni con disegni sfasati o terrificanti perché il produttore crede di sapere cos'è l'arte. O gli ricorda l'anime Marcelino pan y vino. Mischiato con Stuart Little.
Come è possibile che finché una serie spagnola non trionfa all'estero non si porti in Spagna? Perché non hanno avuto fiducia. E perché è molto più economico così. È il caso di Pocoyo, per esempio.
E nel caso del cinema... Se abbiamo animatori magistrali, artisti incredibili, sceneggiatori creativissimi... Chiedetevi perché tutto poi ha un aspetto squallido, dozzinale, o qualche personaggio assomiglia sospettosamente a uno di qualche produzione americana, o cade nei cliché più selvaggi delle trame... o lo studio finisce in bancarotta TOTALE. (Ci sono eccezioni a tutto ovviamente).
È colpa degli animatori, disegnatori, del pubblico? Ho i miei forti dubbi.
Sono capaci pure di distruggere buone produzioni straniere mettendo dei CALCIATORI a doppiare i personaggi. Questo, e molte altre cose, mi sembrano una grave mancanza di rispetto verso gli artisti e l'intelligenza del pubblico.
C'è visibilità all'estero per le produzioni spagnole?
Se sono di qualità, ovviamente. Non sono riuscite a trionfare anche qui serie giapponesi?
Credo che uno degli studi indipendenti con più qualità e originalità del mondo (sto esagerando gratis! Ma è la mia opinione) è spagnolo, e spero tanto che riescano a trovare un finanziamento per il loro nuovo film. Si chiamano Headless Studio, e hanno sede a Barcellona. Inoltre, non dimentichiamo che studi come Nickelodeon, Cartoon Network o Channel Frederator sono sempre aperti a nuove idee, e a loro non importa se vieni da una città spagnola o dal Nepal.
C'è qualcosa che ti piacerebbe aggiungere o comunicare ai nostri lettori?
PAZIENZA e TANTO LAVORO. Osservate tanto, immergetevi in cose nuove, conoscete persone, non smettete di imparare come si disegna, e soprattutto DIVERTITEVI, qualsiasi cosa facciate. Anche se la produzione è una merda.
Anche se le date di consegna vi fanno disperare.
Che un “NO” non vi faccia dare per vinti. Neanche 200.
E quando vi scoraggiate, sentitevi THE SHOW MUST GO ON dei Queen a tutto volume e andate avanti! Ma soprattutto, imparate a dire di no. Il nostro paese deve imparare tanto, e se continuiamo a dire di sì a tutto, non avanzeremo mai.
Ricordo la volta in cui feci un preventivo ad un'impresa solo perché si rendessero conto di ciò che stavano chiedendo. In teoria doveva essere uno sfondo fisso con 4 personaggi in cut out. Quando mi inviarono il briefing era un'animazione in 2D completa di circa 10 minuti e 40 sfondi, oggetti di scena, animazioni secondarie, 5 personaggi, un tot di extra e lo volevano in un mese.
Così dissi loro che lo avrei fatto per 29.000 € e in due mesi senza dormire. Non mi risposero mai.
Rispettate il vostro lavoro, ed avrete clienti che vi rispettano.
E adesso, una foto di un uomo con due polli nelle mani.
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