martedì 24 aprile 2007

10 incipit

Vengo chiamato in causa dal buon Fabrizio Lo Bianco, a sua volta tirato dentro dalla vulcanica Tostoini per questa interessante catena degli Incipit letterari + belli. In teoria dovrebbero essere 5 indicazioni, ma siccome a me piace abbondare eccovene 10 (in ordine assolutamente casuale e senza commenti)! A mia volta per la prosecuzione di questo "gioco", nomino... tutte donne: Roberta Deiana, Mylla, Scarpanera, Ketty Formaggio e Artemisia.

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla fu fatto di quanto esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende fra le tenebre, ma le tenebre non l'hanno ricevuta.
[Il Vangelo Secondo Giovanni]

Nel tempo dei tempi, ed erano bei tempi davvero, c'era una muuucca che veniva giù per la strada e questa muuucca che veniva giù per la strada incontrò un ragazzino carino detto grembialino...
[Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce, trad. Cesare Pavese]

Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto. - Non è com'ero abituato. - Case lo sentì dire da qualcuno, mentre si faceva largo tra la calca, a gomitate, per infilarsi nella porta dello Chat. - È come se all'improvviso il mio corpo fosse affamato di droga, affamato da morire. Era la voce d'uno di quei disperati che pullulavano abitualmente in quei quartieri multiformi e caotici chiamati in gergo "Sprawl". Il Chatsubo era un bar per espatriati professionisti: potevate berci per un'intera settimana senza mai sentire due sole parole in giapponese.
[Neuromante di William Gibson, trad. Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli]

Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. Sulla riva del fiume, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi.
[Siddharta di Hermann Hesse, trad. Massimo Mil]

Tra tutte le promesse avventate, fra tutti i giuramenti notturni fatti in nome dell'amore, nessuno più di "Non ti lascerò mai" è destinato a non essere mantenuto. Questo, ormai, Boone lo sapeva.
[Cabal di Clive Barker, trad. Tullio Dobner]

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
che la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Tant'è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,

dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

[La Divina Commedia di Dante]

Una mattina, svegliandosi da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò nel suo letto trasformato in un insetto mostruoso. Era disteso sul dorso, duro come una corazza, e se alzava un poco il capo poteva vedere il suo ventre bruno convesso, solcato da nervature arcuate, sul quale si manteneva a stento la coperta, prossima a cadere per terra. Le sue numerose gambe, pietosamente sottili in confronto alla sua mole, gli si agitavano davanti agli occhi.
[La metamorfosi di Franz Kafka, trad. Angiola Codacci Pisanelli]

La prima orda di guerrieri uscì urlando dal tempio di pietra che chiudeva l'accesso alla caverna di Kitum. Il frastuono fu tale che Clarisse Lévy dovette coprirsi le orecchie, per quanto glielo permettevano le dita d'oro che avevano preso il posto di quelle rose dal virus. Il binocolo le cadde sul petto, ma non c'era alcun bisogno di ingrandire la visione per coglierne tutto l'orrore. I giganti neri e luccicanti scaturiti dalle grotte avevano ben poco di umano, e i rari tratti di pelle scura che conservavano si confondevano con l'acciaio brunito bioattivo da cui erano avvolti.
[Metallo urlante di Valerio Evangelisti]

Nei giorni come quello, in cui il cielo era coperto di nuvole, Robert Neville non era mai sicuro di quanto mancava al tramonto e a volte li trovava già nelle strade, prima di riuscire a rientrare in casa. Se non avesse avuto tanta avversione per la matematica, avrebbe potuto calcolare l'ora approssimativa del loro arrivo; invece, si atteneva ancora all'antica abitudine di regolarsi sul colore del cielo per stabilire la fine del giorno, e, nei pomeriggi senza sole, quel sistema non funzionava. Perciò, quando il cielo era grigio, non osava allontanarsi troppo dalla sua abitazione.
[Io sono leggenda di Richard Matheson, trad. Valentino De Carlo]

Il seccatore è necessariamente un uomo, un maschio. Una profonda e felice esperienza della vita mi induce ad escludere che esista il seccatore femmina, mentre esistono oggi le femmine ossia donne brillantemente parificate all'uomo: donne ambasciatori, donne senatori, donne pittori, donne scrittori, donne critici, donne ministri, donne giudici, donne poliziotti. In un'epoca che rimarrà memorabile nella storia dell'umanità per aver sancito le eguaglianze dei due sessi, in diritto e in fatto, siamo lieti di poter constatare che nella parificazione dei contrassegni e dei passaporti un solo contrassegno maschile ha ricusato di lasciarsi parificare: l'attitudine a romper l'anima al prossimo: che nella donna è nulla, nell'uomo è infinita.
[Racconti dispersi: Il seccatore di Carlo Emilio Gadda]

10 commenti:

Roberta ha detto...

Ottime scelte, soprattutto Joyce e Gibson le avrei messe anche io. Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto Eh, quanti ricordi ;-)
Mi toccherà spremermi le meningi sul serio, ora!

francesca ha detto...

bellizzimooo!!!
entro notte le recupero e le posto da me!
però mi hai rubato quella della metamorfosi... vabbè ho delle alternative.
:-)

smoky man ha detto...

Roberta, Francesca: aspetto di leggere la vs selezione ;)

smok!

Ketty Formaggio ha detto...

Grazie per la nomina, ma mi hai rubato uno dei miei incipit preferiti, quello del vangelo di Giovanni. Lo citerò ugualmente. ^___^
Baci!

Bruno Olivieri ha detto...

Il solito esagerato. Non dovevano essere cinque?
:-))

mylla ha detto...

Urca, è impegnativo. Mumble mumble... Voglio pensarci bene onde evitare di sbrigare il coNpito alla leggera. Vediamo un po' che cosa esce dalla mia libreria...

ggrillo ha detto...

Ah, che bel gioco.
Anch'io ce devo penzà.
Ciau

Roberta ha detto...

Smoky, fatto... ma mi sono presa una piccola licenza. Ho fatto un classifica gustosa ;-)

francesca ha detto...

fatto :-)

Anonimo ha detto...

ah non solo replichi, ma rilanci al raddoppio!