giovedì 4 maggio 2017

Alan Moore, la realtà e l'Orso Yoghi

Estratto da un'intervista pubblicata qualche giorno fa sul sito Daily Grail.
L'intervista completa è disponibile QUI. 

Alan Moore: [...] Rispetto al fatto che le entità evocate siano reali o meno, credo che si debba iniziare dal fatto che la parola “realtà” è un costrutto la cui definizione è davvero labile. […] 

È piuttosto evidente che la realtà sia uno stato relativo e anche quello su cui generalmente concordiamo possa essere materialmente reale, in ultima istanza, è soggettivo e non un fenomeno oggettivo. Quando poi di parla di altre entità coscienti – in questa realtà o in altre – è parte della nostra condizione non poter mai sapere per certo se siano reali nel senso in cui percepiamo noi stessi come reali. Questo sfortunatamente è vero sia che parli con il demone Asmodeo, con una presunta Intelligenza Artificiale, con un'allucinazione con le fattezze dell’Orso Yoghi prodotta dall’uso di LSD oppure… con tua madre.

Dal punto di vista pratico personalmente trovo che il test migliore – qualsiasi sia il tipo di entità con cui si sta parlando – sia capire se quest’entità ci stia fornendo delle vere informazioni, che siano di natura intellettuale, emotiva o, in mancanza di una parola migliore, spirituale. Se invece sbrodola solo cose senza senso che non hanno alcun aggancio o legame con quella che è la tua esperienza della realtà, allora è abbastanza sensato riferirsi a una simile entità come qualcosa di irreale, anche se si trattasse della tua stessa madre oppure, ad esempio, di un apparentemente esistente Presidente degli Stati Uniti. Se, viceversa, l’informazione sembra coerente e ha applicazioni sul mondo così come lo percepisci allora sarebbe semplicemente gentile interagire e rivolgerci a una simile entità come se fosse reale come te stesso, anche se si trattasse di un'allucinazione con le fattezze dell’Orso Yoghi prodotta dall’uso di LSD. 

Penso che se ammettessimo che il mondo materiale e il mondo della mente sono entrambi “reali”, anche se in modo diverso, allora non ci rimarrebbe altro che i criteri di scelta sopra citati. La domanda “quell’entità è reale?” diventerebbe così “quell’entità è utile oppure no?”. 

In altri termini, Glicone e tutte quelle persone che ho incontrato la scorsa settimana al rifugio per senzatetto sono di sicuro reali mentre Boris Johnson e Barney il Dinosauro non lo sono affatto. [...]

[L'intervista completa è disponibile QUI.]

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