Anche stavolta l'evento fumettistico si è concentrato nei
giorni 14 e 15 Novembre e,
come per il 2014, nel seguito potete leggere il reportage dell'amico ed inviato d'eccezione...
Antonio Solinas!
Buona lettura e... buona visione! (E grazie
Antonio!)
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Qualcuno ha detto "cavallo"? |
È il secondo anno che vado a Leeds per assistere al Thought Bubble, ormai da qualche anno considerata la manifestazione fumettistica “pura” più importante del Regno Unito. E a ragione: la fiera dello Yorkshire punta tutto sul fumetto, eliminando ogni associazione forzata con altre branche dell’entertainment, e la scelta si sta rivelando vincente, come testimonia la costante crescita di pubblico nel corso degli anni e l’espansione fisica dei luoghi della fiera. Del resto, la qualità degli ospiti presenti parla da sola: a parte molta della “crema” del fumetto UK, il TBF sembra aver forgiato un solidissimo legame con la Image, ospitando alcuni dei più interessanti autori d’oltreoceano del momento.
Il festival ruota attorno a una serie di eventi che si svolgono durante tutto il mese di novembre, ma la mostra mercato è stata aperta durante il fine settimana del 14-15 novembre con una serie di talk che, come ogni anno, complice la ressa del pubblico, mi sono perso interamente. Peccato perché sulla carta alcuni erano molto interessanti, ma la prospettiva di fare lunghe file non mi attrae più. "Life is too short" (come diceva il maestro di vita Todd Shaw)!
Anche quest’anno la location è stata la stessa, i Leeds Dock, nei pressi del fiume, e si sviluppata in tre ambienti principali: il Marquee, una tensostruttura che conteneva grossa parte degli ospiti americani, la sala New Dock Hall in cui erano ospitati alcuni autori ed editori in massima parte britannici e la sala Royal Armories Hall, accanto all’interessante museo delle armi, che era dedicata soprattutto alla small press.
Una caratteristica molto interessante della fiera è che riesce a bilanciare in maniera perfetta le varie anime del “consumo” fumettistico da parte dei fan: infatti, all’aspetto “collezionistico” legato alle firme e alle commission, che riguarda soprattutto gli autori americani, impiegati in batteria ad accontentare i fan con disegni a pagamento e dediche, si affianca quello più informale dell’incontro fra autori e appassionati, che hanno la possibilità di chiacchierare con i propri beniamini in luoghi più rilassati.
Ma Leeds è anche il posto dove “le cose succedono”, evidentemente. Ciò sembra confermato dalla visita di Shelly Bond, boss della Vertigo, vista da lontano in un elegante completino mod a pallini neri che fa pendant col caschetto (negli anni scorsi, in pratica fino al 2010, era stata Bristol a essere il tradizionale feudo della DC nel Regno Unito).
Ma le fiere, almeno per me, sono fatte soprattutto delle persone che le frequentano, e quindi vado a elencare quello che ho trovato più interessante quest’anno:
1) David Aja assediato dai fan per due giorni di fila (ci ho scambiato due parole mentre cercava dei regalini per i figli piccoli);
2) Rick Remender inavvicinabile, con file spaventose (il più gettonato in assoluto, quest’anno);
3) il simpatico Wes Craig, disegnatore del “mio” Deadly Class (messaggio pubblicitario: se non lo avete ancora letto, l’edizione italiana è in ristampa e merita);
4) Sean Phillips e Ducan Fegredo, sempre più in simbiosi e rilassati dopo aver evidentemente incassato bene al tavolo, quest’anno;
5) l’elegante Rian Hughes e una discussione su Serge Clerc e sul fumetto europeo;
6) gli affabili Peter Doherty (grande disegnatore e colorista), Rob Williams, Frazer Irving e Si Spurrier e signora;
7) Chris Weston e la sua maglietta di The Filth, l’unico acquisto che mi sono permesso quest’anno;
8) il bravissimo JAKe, che mi presenta sempre come “questo è il tizio che mi segnala sempre la roba rap migliore”;
9) il rapper DMC, con cui abbiamo discusso di batterie elettroniche (“all our beats were made on the DMX, that drum machine went hard!”) e di Larry Smith, uno dei più sottovalutati produttori di sempre, autore di album storici dei Run DMC e dei Whodini;
10) Jason Latour, con cui è solo rimandata una discussione sul Memphis rap e su Ric Flair (per i fumetti abbiamo dato);
12) il nostro Antonio Fuso e il gentleman Matteo Scalera, che ha portato nel Regno Unito i precetti del Gentlemen’s Club;
13) dulcis in fundo, la gang con cui ho passato la maggior parte del tempo quest’anno, cioè Jay Gunn (autore dell’ottimo Surface Tension) e signora, Dave Taylor (al momento al lavoro su Nowhere Men della Image), l’amico Mark (che il padrone di casa smoky man ben conosce) e Leomacs e signora in trasferta.
Il tempo atmosferico non era dei migliori, ma il calore umano ha ampiamente compensato.
Al prossimo anno!
[il reportage del 2014:
qui]
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Emma Rios disegna mentre la... Dottoressa Strange esamina le tavole! |
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Folla ma con misura, direi. |
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Un hipster impegnato in discussioni di... spessore! |
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Cosplayers go home!!! |
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