L'AMORE AI TEMPI DI LUCCA COMICS
Gianfranco Manfredi sul suo Facebook diceva di aver letto i reportage di un sacco di persone su questa Lucca Comics e nemmeno uno che raccontasse di aver scopato, durante la fiera.
Beh.
Saltiamo i particolari scabrosi, così potrete godervi la giornata tipo del visitatore di Lucca Comics (sarò breve, come disse Pipino).
LA MATTINA
Se non avete una casa dentro le Mura, e venite da Monte San Quirico, è d’obbligo far colazione da Marinella. Mentre risucchiate un tè caldo e vi mangiate una pasterella (ricordatevi che da queste parti si chiamano, inevitabilmente, ‘pezzi dolci’), potete leggere i gioviali articoli della stampa locale. Il primo giorno titolavano ‘L’invasione del popolo dei comics’, il venerdì come vedete nella foto.
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I titoloni dei giornali.
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Per il sabato probabilmente avranno scritto qualcosa di misurato tipo “L’assalto dei fumettisti”, “Il flagello degli inchiostratori”, “La peste bubbonica dei nerd”.
Dopo aver trovato fortunosamente parcheggio in un campo di girasoli, oltrepassate le Mura ed ecco la prima buona notizia di Lucca 2015: LA FIERA È VIVIBILE, ALLELUJA! So che pare incredibile, ma invece di restare incasellati per otto ore tra un Naruto e un disegnatore dotato di cartella A2, quest’anno potete persino arrivare da un punto A a un punto B senza dover scomodare un’ambulanza.
Sono miglioramenti sostanziali rispetto all’edizione di un anno fa, e bisogna fare i complimenti a chi ha cercato nuove soluzioni (il tetto massimo di biglietti? Diversa dislocazione dei padiglioni? Irripetibili preghiere a Shub Niggurath?).
Arrivate in piazza San Michele, ed ecco la seconda buona notizia:
C’È LA BATMOBILE, CRISTOSANTO. LA BATMOBILE! Restate in adorazione come davanti a una batmadonna, poi vi fate forza e viaggiate verso Piazza Napoleone.
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Bat-figate! |
E poi verso il padiglione Games.
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Folla immane ai Games. |
E poi verso il Family Palace (dove potrete farvi passare per un seienne con la barba e sparare con le Nerf). In questo dolce girovagar, potrete incontrare ospiti della manifestazione come
Paul Azaceta, cocreatore di
Outcast, il nuovo fumetto di Kirkman;
Asaf Hanuka, bravissimo autore israeliano che ha disegnato Il Divino, libro che vi aveva talmente affascinato ad Angouleme da comprarne l’edizione francese (voi che di francese notoriamente capite enormi cazzi);
Pierdomenico Baccalario, scrittore che presentava
The Lock, progetto editoriale sviluppato a metà tra il Giappone e l’Italia da Gakken e Atlantyca Entertainment;
Kim Jung Gi, illustratore coreano che è un vero fenomeno: in area performance disegnava soggetti difficilissimi come i cavalli – in prospettiva, per giunta!- senza nemmeno la traccia a matita… peccato che come narratore a fumetti sia troppo barocco, per non usare epiteti di cui potreste pentirvi; gli illustratori
Otto Schmidt e
Luis Quiles. Potreste trovare anche
Herbie Brennan e
Robert Kuntz che conoscete anche se leggete pochissimo fantasy e durante i giochi di ruolo vi addormentate con crasse russate.
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I "disegnini" di Kim! |
Dopo tutto questo popò di gente, potreste accorgervi che è ora di
PRANZO
Come sempre, la vostra meta preferita è Pinelli, la magica pasticceria che, oltre ai già citati pezzi dolci, propone appetitosi pezzi salati i cui prezzi – giuda ballerino, che calembour!- non sono affatto salati. Ahahahah, quanto siete matti!
Il pomeriggio potreste andare assistere a qualche incontro, a un educational, a uno showcase… insomma, fate un po’ il cazzo che vi pare, magari iniziando con le mostre. Lo so, non vi piace essere roboanti o sensazionalisti, sono caratteristiche che non vi appartengo MAPPORCOGGIUDA, QUANTO ERANO UNA BOMBA!
Entrate nella prima sala, dedicata a
Bonvi e alle
Strurmtruppen. Perdetevi nella personale di
Richard McGuire, nelle illustrazioni tratte da Qui, istantanee che raccontano le storie di alcuni luoghi, dalla preistoria al futuro prossimo venturo. Fatevi percuotere dalla passione dei ciclisti dipinti da
Kopinski, dove il colore pastoso cola come il sudore, trasmettendo tutta la fatica del gesto sportivo. Inginocchiatevi dinanzi al genio di
Tuono Pettinato, che racconta la sua mostra in prima persona (o meglio, la fa raccontare dal suo avatar disegnato).
Ma ohibò, ecco che qualcosa vi turba. Uno stimolo più forte ancora dell’arte, naturale eppure maledetto: cercate un cesso, orsù. Spingete la vostra ricerca fino ai locali della Fondazione Banco di Lucca. A quel punto venite attratti da un cartello e cominciate a salire le scale, senza farvi scoraggiare dai gradini.
Lassù, all’ultimo piano, troverete la personale di
Stefano Faravelli. Non avete mai sentito parlare di lui? Probabile, ma appena vedrete un suo quadro, sarete fatalmente trascinati dentro i suoi paesaggi. Dai carnet di viaggio alle panoramiche a metà tra realismo e ricostruzione onirica, la sua arte giocosa vi farà passare quasi un’ora fuori dalla follia della fiera. Ascoltatelo mentre spiega il suo lavoro, perché usa le parole come magia. Faravelli è puro magnetismo.
Lasciata la mostra e vi viene in mente che, affascinati, non avete fatto pipì. Infilatevi in un Sebach. Uscite che è già il
TRAMONTO
Fate una capatina allo stand Panini, arrivate in quello Bonelli. Osservate l’automobile che sta all’esterno. Si tratta di
Monolith, la macchina protagonista del film tratto dal fumetto di prossima pubblicazione di
Recchioni,
Uzzeo e
LRNZ. Sì, perché quest’anno la terza notizia è che:
IL FUMETTO INCONTRA LE ALTRE ARTI. Bonelli la fa da padrone: oltre al film, a breve sarà coinvolta in una serie tv (
The Editori is in, che racconta la quotidianità di un redattore che viene in contatto diretto con autori e, soprattutto, con i personaggi della casa editrice, in un connubio di animazione e live action). Ma sono importanti anche progetti come
Ernest Egg, che nasce libro, vuole crescere board game e, intanto, è quasi diventato un film in stop motion! Onore agli autori (il buon
Paul Izzo su tutti) che hanno coinvolto nel progetto uno come
Claudio Di Biagio. Il regista, già odiato/amato per il fanfilm su Dylan Dog, è un noto youtuber, e non è l’unico saltato a bordo del carrozzone lucchese. Nel gigantesco stand Shockdom, ad esempio, erano ospiti i
Nirkiop e il bravo
Dario Moccia, e in generale gli scambi tra i due ambiti sono sempre più stretti. Qualcuno li guarda con sufficienza, ma voi siete per niente schizzinosi: come nella società reale, credete che la commistione tra persone con interessi diversi possa creare ibridi molto interessanti anche nel fumetto. Soprattutto quando c’è il talento: a usare una webcam sono bravi tutti, a sapere come utilizzarla con gusto, no.
Tornate in Piazza Napoleone e nello stand di Edizioni BD notate un autore internazionale. Spalancate gli occhi: è un autore maturo; uno che ha lavorato con un personaggio leggendario, entrato nell’immaginario dei suoi lettori grazie a storie di violenza e redenzione; uno che dall’America ha conquistato tutto il mondo. No, non sto parlando di
James O’Barr, l’acclamato autore del
Corvo, ma del disegnatore che gli sedeva a fianco:
Daniele Serra, che ha illustrato una storia del mai troppo lodato scrittore texano
Joe R. Lansdale. Sfogliate il libro di Daniele, ammirate quel suo tratto sporco e scuro ed esplodete in espressioni di sorpresa.
Poi lasciate piazza Napoleone, oltrepassate il cortile degli Svizzeri, infilatevi in Self Area e guardatevi attorno: è pieno di fumetti! Certo, voi siete sagaci e sapete bene che i fumetti si trovano anche in fumetteria, ma alla Self Area trovate soprattutto roba che in libreria non arriverà mai. Sfogliate, sfogliate. Sfogliate
Mother, progetto collettivo di
Delebile, che nasconde vere perle dentro un contenitore dalla grafica curata. Aprite
Rock Motel (
Squame), libro bellissimo che contiene un centinaio di illustrazioni raffiguranti icone del rock. Fatevi attrarre da
La rabbia del canarino (
Incubo alla balena), antologia di racconti brevi dai tratti spesso ostici e dalla narrazione altalenante (su tutte, la allucinata storia casalinga di Niccolò Tonelli vale il prezzo del libro). Ammirate il quarto numero della saga di
Black Block, dei ragazzi di
Damage Inc.
Poi fermatevi da loro: i
Mammaiuto, collettivo che da anni regala via web fumetti di qualità sempre sopraffina. Quest’anno, i gran visir della Self Area sono protagonisti di due colpacci: hanno vinto la menzione speciale del Gran Guinigi con
From Here to eternity di
Guarnaccia (libro che fortunatamente avete comprato l’anno scorso, dato che è esaurito) e hanno tirato fuori un antologico di storie con un unico soggetto, che è anche il titolo del volume:
Un ragazzo parte per un viaggio ferisce qualcuno non torna più a casa.
Stanno per chiudere i padiglioni, quando tornate in piazza del Giglio a comprare
Amazzoni (
Passenger Press): un insieme di autori bravissimi dentro una curata confezione pocket.
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Puccini by night. |
È SERA, ORMAI.
Infilatevi al Caffè del Mercato,
fermatevi a riflettere: Lucca quest’anno pare meglio degli anni scorsi.
Ordinate un peschino: sia mai che è migliorato anche lui. Sorseggiatelo.
Niente da fare, resta ancora troppo legato alla tradizione. Cercate un
ristorante dove mangiare, avete l’imbarazzo della scelta… se trovate un
posto libero, otto volte su dieci mangerete bene. Se siete davvero
fortunati, potreste capitare a cena a casa delle editor più brave del
fumetto italico, e durante l’agape improvvisare con gli altri ospiti una
tavola rotonda sulla scena fumettistica nazionale:
Gipi,
Fior,
Pira,
Ratigher,
Reviati,
Sio e chi più ne ha. Uscite satolli, e
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Lucca notturna. |
LA NOTTE
vi avvolge. Vi dirigete al Borda Fest, che durante il giorno ospitava incontri e mostra mercato di autoproduzioni, mentre la notte presenta concerti e decibel e luci soffuse e gente che urla per parlare e birre che non si capisce bene da dove arrivino.
Concludete poi la serata in Piazza Anfiteatro: là, dove i confini si annullano e il mondo del fumetto è un’unica isola felice lambita da ondate di birra dozzinale; là, dove l’autoproduttore parla con
Manara che parla con un letterista che parla con
Liberatore che parla con voi.
Innamoratevi venti volte delle fumettiste, attaccate bottone, poi tornate a casa sconsolati.
Diavolo di un Manfredi, quanto aveva ragione.
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