Jack Kirby (Jacob Kurtzberg, USA, 1917-1994) ritratto da Dylan Horrocks |
L'articolo che segue è stato postato da Dylan Horrocks, sul suo sito, il 15 Marzo scorso.
Tradotto e pubblicato in questa sede con il permesso dell'autore che, sentitamente, ringrazio.
Horrocks è noto in Italia soprattutto per Hicksville, autentica gemma del Fumetto contemporaneo, edito da Black Velvet Editrice.
Il pezzo originale può essere letto qui, e fa parte di una serie di sketch dedicati ai Grandi della Nona Arte che include anche Hergé, Tove Jansson e George Herriman. Ovviamente, non sarà sfuggito a nessuno, sin dal ritratto in apertura, il protagonista qui è... il Re, JACK KIRBY!!!
"Questo sketch svela il 'dietro le quinte' della citazione che apre Hicksville. Mi fu raccontato da James Romberger, un illustratore e fumettista il cui splendido graphic novel Seven Miles a Second (scritto dall'attivista e artista David Wojnarowicz) è stato ristampato di recente da Fantagraphics.
Negli anni Ottanta, Romberger incontrò Kirby ad una convention a New York. Kirby prese gentilmente visione dei lavori di Romberger e poi gli dette un consiglio: 'Ragazzo, sei uno dei migliori. Ma porta le tue opere alle gallerie d'Arte. Non fare fumetti. I fumetti ti spezzeranno il cuore.'
Romberger seguì il consiglio di Kirby per anni, esponendo principalmente in gallerie e, a contorno, disegnando fumetti per riviste alternative e letterarie, occasionalmente per editori commerciali. Quando la prima edizione di Seven Miles a Second fu pubblicata dalla Vertigo nel 1996, Romberger menzionò nella sua scheda biografica che, una volta, Kirby gli disse 'i fumetti ti spezzeranno il cuore.' Appena letta quella frase, sapevo che avrei dovuto usarla in Hicksville. Sono grato a Romberger per aver successivamente condiviso con me la storia completa e vi invito caldamente ad acquistare il suo straordinario libro realizzato insieme a Wojnarowicz.
In ogni caso, dopo aver disegnato questo sketch, mi sono sentito così triste che ho dovuto disegnare ancora Kirby, ma questa volta da giovane, alla vigilia della II Guerra Mondiale, quando i comics americani erano una novità e lui era uno degli artifici della creazione, dal nulla, della loro mitologia, all'inizio della sua straordinaria carriera. Per cui eccolo qui..."[Dylan Horrocks]
Il giovane Kirby nella versione firmata Dylan Horrocks |
Il 16 Marzo James Romberger inserisce un commento all'articolo, precisando meglio il racconto di Horrocks.
"Uh, sono sorpreso di vedere questa storia diffusa in questo modo e con un disegno fatto come se fosse visto attraverso i miei occhi. Kirby non mi sembrò così triste quando mi disse quelle parole. Era più realista e piuttosto brioso, era il Kirby anziano ma ancora vigoroso dei primi anni '80. La volta successiva che lo incontrai, diversi anni dopo, mi sembrò un po' in tono minore. E non ebbi occasione di parlarci. Da parte sua era più interessato a raccontare a mia moglie Marguerite storie sulla guerra e una folla di curiosi si formò intorno a lui. Mi ritrovai distante da lui e non riuscii più a sentire la sua voce roca e così mi misi a parlare con Roz."
I fumetti ti spezzeranno il cuore... forse no.
Lunga vita al Re!!!
8 commenti:
grazie! super sketch!
oh, sì, i fumetti mi hanno spezzato il cuore tre volte. la prima quando ho realizzato che c'erano degli autori che li realizzavano. la seconda quando, facendoli, hanno perso tutta la magia che avevano quando li leggevo da piccolo. la terza quando ho realizzato (mia pesonalissima opinione, sia chiaro)che non erano importanti. non significavano molto. non c'era modo di combinare il desiderio di essere letto (e amato) da un mucchio di gente e non fare le stupide, fasciste ripetizioni di storie già scritte cinquant'anni fa. Non sono riuscito a trovare il modo di essere soddisfatto da quello che scrivevo o disegnavo e allo stesso tempo 'essere nel flusso', appartenere alla cultura mainstream che banalizza tutto e rende ogni storia, ogni disegno, una ripetizione di stupidi clichè.
io volevo ESSERE Superman, mica disegnarlo. E, quando ho deciso di farne la mia vita (più o meno) speravo che i comics fossero una forma espressiva che avesse paradigmi piuttosto precisi, per non cadere nell'identificazione completa tra opera e personaggio (non persona) che caratterizza l'arte degli ultimi due secoli, da quando si è staccata dalla sua funzione millenaria di rappresentazione religiosa del mondo. Sono pesante, eh? Un pò mi dispiace. Ma anche no.
Ti saluto con affetto, e mi scuso dello sfogo, che forse è troppo personale per avere senso in questa sede.
@Dino
Tutto il merito a Dylan per gli sketch! :)
@Marcello
Grazie davvero per il tuo intenso commento. Torneremo a parlarne...
Hicksville...
I fumetti mi spezzano felicemente i cuore quasi tutti i giorni.
Grazie smoky, come sempre.
Orlando
@Joachim
Hicksville è un gran bel fumetto. Recentemente ripubblicato da Black Velvet in edizione "definitiva".
@Orlando
Grazie a te per la visita! ;)
Anche a me i fumetti hanno spezzato il cuore tante volte. Ad esempio quando ho realizzato che gli autori che li realizzavano erano esseri umani come tanti. Pregi e difetti compresi. La seconda quando, scrivendoli, ho smarrito gran parte del sense of wonder che i fumetti irradiavano sempre quando li leggevo da piccolo e fino a qualche anno fa. Per quanto ancora adesso qualcuno che riesce a stupirmi lo trovo ancora. E ancora quando ho compreso che per il resto della gente non erano importanti così come credevo che fossero, almeno per me e per quanti la pensano come me che sono le persone che preferisco frequentare dal vivo o in rete come adesso.
Jack Kirby è la ragione per cui leggo comics da quasi 40 anni. Non è stato il primo cartoonist in cui mi sono imbattuto e nemmeno il secondo, ma le sue cose mi hanno sempre parlato e continuano a farlo anche ora che " so " che Big Barda non esiste e che non potrò mai farmi punire da Granny Goodness, per quanto birichino possa mai essere. Ancora oggi non riesco a capire come Balder potesse preferire Thor ed Asgard ad una vita al fianco di Karnilla. Io amo lo zigomo kirbico. Avrei consegnato il pianeta Terra a Tana Nile. Kirby non mi ha spezzato il cuore, ma le sue donne sì.
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