Il 23 Gennaio scorso, ero presente a Roma all'incontro, presso la libreria romana della
minimum fax, con due dei più interessanti esponenti della "New Wave" del Fumetto italiano: il
DR. PIRA e
RATIGHER. Attivi sulla scena oramai da diversi anni, sono stati capaci di richiamare, anche in collaborazione con altri autori (vedi i
Super Amici), l'attenzione degli addetti ai lavori ma sopratutto di un pubblico, direi, eterogeneo, anche al di là dei ridotti confini dei lettori tradizionali di Fumetto. Beh... confesso di non conoscerli approfonditamente ma d'aver sempre nutrito nei loro confronti una certa simpatia (per i loro fumetti e per il loro modo di proporsi senza prendersi "troppo sul serio") ed interesse "critico" (e, ovviamente, se fossi davvero "critico" avrei dovuto conoscerli approfonditamente, ma anche io non mi prendo "troppo sul serio"! :D)... per questo, viste le fortunate circostanze, non potevo farmi sfuggire una simile occasione.
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Copertina di Tuta Teschio e altre storie a caso di Ratigher. |
Pubblico numeroso (nei limiti degli spazi della piccola ma attivissima
libreria) e partecipe, intervista a tre voci divertente e divertita (l'ascolto
dell'audio sarebbe l'unico modo per cogliere appieno l'ironia, elemento
fondamentale anche della poetica dei due)... insomma una serata piacevole a parlare di fumetti e del fare Fumetto con leggerezza e il sorriso sulle labbra.
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La "folla" impegnata in informali discussioni pre-presentazione. |
Maurizio Ceccato: Quello che mi ha attratto di più in
Trama e che mi ha portato a leggere e a rileggere il fumetto è che la storia parte come una vicenda adolescenziale, un po’ come in una storia di Davide Toffolo o che faceva Davide Toffolo, e poi diventa una specie di incubo che va sempre più giù diventando
Non aprite quella porta 1, 2 o 3…
Ratigher: Probabilmente Davide Toffolo ha avuto un’adolescenza… quindi sa come è un’adolescenza. Quello che avviene veramente è quello che racconta lui. Nel senso che, di solito, nessuno di noi viene rapito dai mostri, durante l’adolescenza… magari può capitare durante la vecchiaia.
MC: E perché il mostro ha una tuta o sembra avere una tuta?
R: No, no… quello è proprio così… è proprio un mostro vero…
MC: Perché uno poteva chiedersi se era davvero così, un mostro oppure… non era davvero un mostro.
R: Per chi non ha letto il libro, nella storia ci sono due adolescenti che vengono rapiti da un mostro. In realtà quel mostro può sembrare posticcio, perché è coperto di fango. Ma è un mostro e
ne ho raccontato le origini, come per Superman o gli X-Meni, in una storia a parte: è un bambino che ha commesso un delitto, un gesto orribile più per se stesso che per la società… e di colpo è diventato un mostro…
MC: E ha questo tridente…
R: Sì, come arma usa un forcone a tre punte, uno strumento classico tipo per raccogliere il fieno…
MC: “È anche un po' una cosa diabolica…”
R: Sì, un po’ diabolico… ma non ci avevo pensato… anche perché poi è andato molto forte a livello di lotte civili, come la “rivolta dei forconi”… si vede che è una cosa che piace agli… oppressi, come simbolo.
MC: Però lui è un oppressore.
R: È un oppressore, ma è anche un oppresso. È un oppressore perché… prima è stato oppresso.
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Il dinamico duo, Ratigher (a sx) e Dr. Pira (a dx), all'arrivo! |
MC: Senza svelare tutta la trama di…
Trama. Lui ha delle debolezze molto umane… ha una mediocritas che tira fuori contro questi pseudo-adolescenti più o meno ricchi. Perché ce l’hai contro i ricchi? Tu ce l’hai contro i ricchi?
R: Ma è facile avercela contro i ricchi. Chiunque di voi sia piuttosto povero un po’… ce l’ha con i ricchi.
MC: Ma perché proprio i ricchi?
R: Ma… questo è il libro sui ricchi… ce ne sarà uno gli appassionati di… che ne so…
Pubblico: Di golf…
R: No il golf no…
Pubblico: Di moto d’acqua… di panfili…
R: Ecco, le moto d’acqua… questo è più in linea… in questo libro si voleva colpire i ricchi. Ma non è una cosa molto importante… Come dice Piero Pelù: “da vicino nessuno è normale.” Ogni categoria umana ha i suoi difetti…
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Da sx: LRNZ, Ratigher e Ceccato se la ridono di gusto (chi può sotto i baffi...) |
MC: Ecco… ora, riallacciandomi al concetto dei ricchi, che è l’unico
“gancio” che ho trovato… Nella valle dei cugini, ci sono i manager… Ma
prima ti chiedo: chi è Gatto Mondadory?
Dr. Pira: Di Gatto
Mondadory sono usciti finora due volumi… ed è un’avventura fantasy…
perché il fantasy va un sacco… non so se avete visto un film come Il
Signore degli Anelli… e così ho deciso di fare un fantasy con la
speranza di diventare ricco.
MC: Però hai fatto un fantasy… cubista!
Pubblico: [risate]
Dr.
Pira: [sorriso] Aspetta… per concludere, Gatto Mondadory è il
protagonista di questa epopea fantasy. Nel primo episodio si trova a
dover recuperare il telefonino del re che è andato perso… e dentro ci
sono tutti i numeri di telefoni dei vassalli, valvassini e valvassori e
se non si trova il regno cadrà nel caso. Non voglio svelare di più, ma
voi sapete tutto avendolo letto, no?
Nel secondo l’avventura
continua e lui si ritrova nella Valle dei Cugini, perché è senza soldi…
perché alla fine del primo episodio succede una cosa e il denaro non c’è
più.
Ma si sa nel fantasy, alla fine si parla sempre di due cose…
MC: Cioè?
Dr. Pira: La figa e i soldi…
MC: E la terza? Come diceva Tamburini, uno che se ne intendeva?
Pubblico: Figa, denaro, macchine…
Dr. Pira: Nel fantasy ci sono i cavalli…
MC: Ma in Gatto Mondadory non ci sono i cavalli…
Pubblico:
Per essere precisi, Tamburini indica Tex come esempio negativissimo, un
successo inspiegabile. In Tex la figa non c’è, perché ha un amico, ed è
insopportabile. E non ha la macchina ma ha il cavallo. Per cui il
cavallo è un elemento che non può stare in una triade perfetta…
Pubblico: Però in Gatto Mondadory c’è il treno, l’InterCity…
Dr. Pira: Ma sì, nel fantasy si va sempre a cercare la principessa….
MC: In questo caso però Gatto Mondadory va in cerca di soldi… per pagare le bollette. E ci sono i manager che piangono…
Pubblico: E c’è Internet… inventata da Gandalf!
Dr.
Pira: Sì… ho fatto una rilettura del fantasy. Ed è derivata dagli studi
che ho fatto sul Medioevo… C’era già Internet nel Medioevo. A che cosa
servivano i megaliti altrimenti? È una tecnologia che è scomparsa ed è
stata poi rifatta ai nostri giorni…
Per documentarmi
ho letto
Lo Hobbit, perché è il più piccolo… Ne
Il Signore degli anelli
c’è l’elfico, la grammatica…. Per cui leggendo
Lo Hobbit ero preparato
ma almeno è corto. Invece… ho scoperto che intanto si fumavano le pipe, e
che dai fumi delle pipe uscivano questi racconti… con delle descrizioni
lunghissime. E c’è un punto un cui cita un certo Golfimpal che diventa
re vincendo una battaglia staccando la testa del nemico che vola nella
tana di un coniglio. E così divenne re e inventò il gioco del golf…
[
Nota: è andata più o meno così,
non siamo mica seri, eh?]
Pubblico: [risate] Ecco perché in Gatto Mondadory, ad un certo punto, Merlino incomincia a giocare a golf…
Dr.
Pira: Sì, ho inserito il tema dello sport. Perché giustamente noi per
fare fumetti
dobbiamo allenarci duramente… Perché non si può mica fare
storie intimiste e pallose…
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Da sx: Ratigher, LRNZ e Dr. Pira in un attimo di perplessità lievemente alcolica. |
MC: Tornando al
fumetto… quando racconti una storia, perché comunque alla base c’è
sempre il racconto di una storia, anche se fatta con i disegni… come è
la relazione tra storia e disegni? Qual è il vostro modus operandi?
ecco usiamo un parolone ogni tanto, che altrimenti sembra che stiamo a
parlare solo di fumetti…
R: Non si può generalizzare…
MC: E Piero Pelù..?
R: Non so come faccia Piero Pelù a scrivere le canzoni… che poi ci sarebbe l’incognita Ghigo…
MC: Come Mogol con Battisti…
R: E sì, nel nostro caso, il problema è che essendo “autori unici”, il nostro Ghigo ce l’abbiamo dentro di noi.
MC: Pelù fuori e Ghigo dentro…
R: Io preferisco Pelù fuori…
Pubblico: [risate]
Pubblico: Meglio Page e Plant...
R: Ma anche i Righeria, via…
Pubblico: Ma i Righeria è difficile pensarli in disaccordo…
R: Hai ragione, in effetti…
MC:
Ma direi che anche Piero Pelù sarebbe interessato a sapere come fai i
fumetti… ma soprattutto loro: lo vedo sulle loro facce…
Pubblico: [risate]
R: Diciamo che il Ghigo è sempre in agguato: scrivi una storia e quando la disegni succedono un sacco di cose.
Pubblico:
Una domanda per Dr. Pira. Sui tuoi libri ho letto molte recensioni di
Gabriele Gianni. Ci puoi dire qualcosa su di lui? Il doppio nome fa
pensare ad un personaggio abbastanza bizzarro…
Dr. Pira: Sì è il
mio biografo. Vivevamo insieme ed era il primo a leggere i miei fumetti.
“Come ti sembra?” E lui mi dava una sentenza e così finiva sul retro
dei miei libri.
MC: Dobbiamo parlare ancora di
Tuta Teschio… che sembra un po’ un albo Marvel o DC…
Ratigher: Tuta Teschio è l’ultimo fumetto che ho fatto… e ha quell’aspetto per
vari motivi: richiama i fumetti di supereroi… ma ha anche un lato
utilitaristico, che è un segno di professionismo da parte mia… ossia,
un professionista fa dei disegni che dovrebbero funzionare per almeno
altre cinque o sei pubblicazioni possibili...
MC: Cioè?
Ratigher:
Il disegnatore professionista non fa un disegno per una cosa, ma fa un
disegno che può sfruttare anche in altre situazioni…
Dr. Pira: Una cena tra amici…
Ratigher:
Esatto. Sei ad una cena e un tuo amico ti chiede un ritratto. Tu magari
hai fatto un disegno con i baffi e la sfanghi così visto che il tuo
amico ha i baffi. Oppure il New York Times fa un articolo sui baffi e tu
hai il disegno pronto. Così come per un negozio di baffi che c’è a Roma
in Via… Il professionismo si capisce da quello: se un disegno si può
riusare almeno cinque o sei volte allora sei un professionista. E io
come potevo usarlo? Ho tentato di lavorare con la Marvel… e ho fatto la
copertina sullo stile dei supereroi…
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Ratigher di profilo con ossa, barba e baffi. |
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Da sx: Ceccato ride mentre Dr. Pira medita... |
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Attenti: I have a dream! |
MC: Direi che possiamo chiudere qua… perché ci siamo parlati abbastanza addosso e rischiamo di rivelare verità scomode...
Dr. Pira: E sì, nel prossimo libro… ho il problema del prossimo libro, c’è il Medioevo…
Ratigher:
No… in altre presentazioni capita che magari uno rivela delle cose poi
il libro esce brutto… e allora la gente… oppure un disegnatore più
veloce di te ti ruba l’idea…
Dr. Pira: Sì, sì… direi di chiudere qui… per non rischiare…
MC: Ecco…
Dr. Pira: Ci sarà un terzo volume…
Ratigher: Ecco, ora lo dice… [risate]
Dr. Pira: No, volevo solo dire che… il primo volume è più grosso, il secondo è un po’ più piccolo… perché? L’editore di dov’è?
Pubblico: Di Genova? [risate]
Pubblico: Per cui il prossimo sarà… di una quindicina di pagine? [risate]
Dr.
Pira: Nooo, nel terzo ci sarà un investimento maggiore perché… si
rivelano scomode verità. Ho dovuto rimandarlo. Volevo farlo subito… ma
mi hanno detto: “aspettiamo, vediamo come va il 21 Dicembre 2012, con
questa cosa dei Maya”… per cui ci saranno grandi rivelazioni nel terzo.
Pubblico: [risate]
FINE!!!
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Il Dr. Pira insieme a giovani ammiratori. |
E se non vi è bastato: