mercoledì 31 ottobre 2012

e son (già) tutti a Lucca...

Elsa Lanchester in La moglie di Frankenstein
E Lucca (Comics & Games) è ormai "tra noi".
Concentrandomi solo sull'aspetto "Comics" della manifestazione, tutto o quasi il mondo del Fumetto Italiano (e non solo) sarà lì, entro (e/o fuori) le mura.
Decine e decine di nuove pubblicazioni (forse qualche centinaia? Troppe?), incontri, file, euforia, discussioni, presentazioni, chiacchiere, folla (e ancora folla), pacche sulle spalle, cosplayer (sì, cosplayer), pioggia forse (forse sì, forse no) e... chi più ne ha più ne metta.
Io non sarò presente per diversi motivi ma, restando alle "novità" lucchesi, troverete allo stand Green Comm Services il "mio" 2020 VISIONS e probabilmente potreste scoprirmi "citato" in qualche altra pubblicazione relativa a Moore (questa e questa) a cui ho, marginalmente, contribuito.

Intanto sul sempre più imprescindibile Conversazioni sul Fumetto, leggo il buon Giorgio Trinchero che scrive: "Mi rivolgo invece al Piccolo Editore, tu che sei solo là in cima. [...] Abbandona, piccolo editore, il mito della produzione. [...] Lavora su ogni titolo come se fosse un figlio adorato. Crescilo nell’amore e poi accompagnalo nel mondo. Fa che tutti possano vedere quanto è bello [...]. E magari dovrai pure ristamparlo.
Per poter fare così bisogna abbandonare il modello imperante, stampare 2, 3 libri all’anno scontrarsi con l’assenza di distribuzione nazionale massiva e costruire una distribuzione locale, personale, e via web. I mezzi secondo me ci sono tutti. Mettiamoci l’amore."

Hurm... "Mettiamoci l'amore".

Da qualche cartella nascosta del mio hard-disk, salta fuori una tavola illustrata dall'eccellente Carmine Di Giandomenico. Non chiedetemi quando sia stata realizzata e per quale occasione. Non ricordo e non saprei rispondere. 
Storia e disegni: Carmine Di Giandomenico.
E mi vien da pensare. Ancora.

Vado sulle pagine di ^Sigh^Comics, "nuovo" blog di critica fumettistica di cui parlo con colpevolissimo ritardo, e m'imbatto in queste parole: "Se questo è lo Sport noi disertiamo. Ci prendiamo l'agonismo, quello sì, e lo impieghiamo per instillare il dubbio. Non è chiaro se da noi o da altri, ma è certo che: Siete stati traditi!".

E sì, a Lucca ci son già tutti.
Il Fumetto è morto, lunga vita al Fumetto!

Nel frattempo... di tanto in tanto, prima di dormire, torno a (ri)leggere Fletcher Hanks.
Art by F. Hanks

domenica 28 ottobre 2012

2020 Visions: storie di copertine

Variant di 2020 Visions. Illustrazione di Davide De Cubellis.
2020 Visions è oramai un oggetto concreto, se ne parla già sui forum (qui e qui) e giungono i primi commenti sull'opera in sé e sull'edizione che ci ha impegnato nei mesi passati.
Nei giorni scorsi la casa editrice ha inoltre annunciato la pubblicazione di una edizione limitata con una copertina variant, realizzata sempre dallo straordinario Davide De Cubellis, e stampata in sole 50 copie al prezzo di 49 euro (contro i 25,90 della regular). Entrambi i volumi saranno disponibili a Lucca e acquistabili dal sito GCS.
Visioni del 2020!
Perché una seconda copertina variant?
Beh, facciamo un passo indietro...

La copertina è una componente fondamentale di qualsiasi libro, la "faccia" capace di attrarre l'attenzione del potenziale acquirente e lettore tra le tante offerte che affollano gli scaffali di librerie e fumetterie, anche al di là dell'effettivo contenuto "sotto" la copertina medesima.
Nelle primissime fasi della lavorazione del libro per GCS, il "tema cover" è stato, ovviamente, preso subito in esame. Non avendo a disposizione i diritti per le copertine fotografiche dell'edizione originale e non volendo ricorrere ad acrobazie, per me difficilmente sensate, come utilizzare qualche vignetta del fumetto e "promuoverle", colorandole, a cover (si veda l'edizione pubblicata a suo tempo da Cyberosia), era necessario individuare un artista che facesse al caso nostro. E così tra un ristrettissimo numero di eccellenti papabili illustratori con cui mi sarebbe piaciuto collaborare, il nome di De Cubellis è "saltato fuori", dopo un rapido consulto inter nos e qualche considerazione, come l'illustratore ideale per il progetto.
Avevo incontrato Davide qualche tempo fa, in occasione di una edizione di FumetTerni, o forse prima. Si sa la memoria fa le bizze. Ne avevo comunque un ricordo di persona gioviale e disponibile Naturalmente ne apprezzavo il talento e in particolare avevo "notato" (e spesso strabuzzato gli occhi di piacere) le sue copertine realizzate per John Doe, così varie e ricche di trovate grafiche.
Dopo il primo contatto e la disponibilità a contribuire al volume stante le informazioni che gli avevo dato sulle storie, Davide si era riservato di leggere il tomo per sciogliere le ultime riserve.
Successivamente all'invio delle traduzioni preliminari, colpito dalle storie apocalittiche narrate da Delano, il DeCu era definitivamente a bordo, senza se e senza ma.

Ed ecco che, trascorso qualche tempo, arrivano i bozzetti, ben tre, realizzati dal super-professionale DeCu, tra cui scegliere LA copertina per l'edizione Italiana di 2020 Visions.

"Una copertina deve vendere. Deve essere immediata, potente, possibilmente metaforica e narrativa... ma soprattutto deve incuriosire, attrarre. Dunque la semplicità. Dimenticarsi delle quattro portate e ricordare l'essenza o anche solo un sapore, che però ci è entrato dentro.", scriveva il DeCu, allegando tre immagini come proposte.
Art by Davide De Cubellis.
"Una simbolico-metaforica."
Art by Davide De Cubellis.
"Una simbolico-narrativa-metonimica, perché [...] volevo proporvi anche una 'scena' "
Art by Davide De Cubellis.
"L'ultima... evocativa."

Ovviamente sappiamo tutti su quale copertina sia caduta la scelta... per l'edizione regolare.
Copertina regolare di 2020 Visions. Illustrazione di Davide De Cubellis.
Ma a volte c'è... un colpo di scena.
E così, a libro praticamente finito, ecco che il DeCu confessa d'aver sentito l'anomala "urgenza" di portare a compimento anche un altro bozzetto. Et voilà... ecco a voi la variant!

A volte le cose si pianificano.
Altre volte... semplicemente, accadono.

In conclusione... un doveroso, fumoso "grazie" al DeCu per questa "piccola" avventura insieme. Alla prossima!

domenica 21 ottobre 2012

2020 Visions: parla Jamie Delano

Tornano le interviste, dopo un (prevedibile) periodo d'assenza.
Ed eccoci così ad una chiacchierata con il noto sceneggiatore inglese JAMIE DELANO, in occasione dell'uscita Italiana di  2020 VISIONS, volume edito da Green Comm Services.
Ricordo inoltre che Jamie Delano sarà presente alla prossima Lucca Comics & Games per promuovere il volume e incontrare i lettori, presso lo stand GCS.

La seguente intervista è stata condotta e tradotta da me insieme all'amico - e co-traduttore del volume - Antonio Solinas.
La seconda parte dell'intervista è disponibile sul blog di Solinas.

E ora la parola a JAMIE DELANO e... buona lettura!
Facendo un salto indietro a 2020 VISIONS… quando ti è venuta l’idea per la storia? E perché hai dipinto un futuro apocalittico con così poca speranza?
Jamie Delano: Da quel che mi ricordo, è stato nei primi anni ’90 che ho pensato, per la prima volta, che sarebbe stato divertente sviluppare delle storie ambientate in un futuro prossimo attraverso le quali esplorare (e sfruttare) alcune funeste visioni del domani.
Non sono un ottimista di natura, perciò per me l’esponenziale accelerazione del cambiamento - che anche in quell’epoca distante, “più dolce e gentile” [kinder and gentler, in originale. Riferimento alle parole di George Bush, pronunciate nel 1989 durante il suo primo discorso dopo l’elezione a Presidente degli Stati Uniti, N.d.T.] era già evidente - offriva le premesse drammatiche di un caotico sconvolgimento.
“Distopico” è l’aggettivo che di solito si utilizza per definire il tipo di futuro che immagino ma, per una significativa parte della popolazione mondiale, in un dato momento, il presente può essere descritto in quel modo. A dire il vero è una scelta obbligata: le utopie sono aberranti.
Ogni persona deve affrontare la realtà in cui vive, ed è nel coraggio e nella resistenza con cui gli individui costruiscono la loro sopravvivenza contro le avversità inflitte dal Fato crudele che risiede l’umana speranza, elementi che spero si ritrovino anche nelle mie storie.
Era l’altro Millennio, ma… credi che la tua “visione” abbia, in qualche modo, incontrato le tue aspettative, espresse nel fumetto, considerando lo stato attuale del mondo? Personalmente ritengo che tu sia sempre stato uno scrittore politico… inserendo idee e commenti acuti e provocatori nei tuoi fumetti… non ci sono solo mantelli e tutine aderenti…
Beh, non mi sono mai approcciato alla scrittura di speculative fiction con simili intenti. Le ambientazioni di 2020 VISIONS erano state pensate per mostrare gli Stati Disuniti d’America, in un ipotetico futuro, in modo che potessi concentrarmi sui personaggi, che avevo costretto a vivere in quell’ambiente, e alla conseguente “evoluzione” delle loro personalità e comportamenti. Il modo di relazionarsi dell’individuo nei confronti della situazione politica, delle strutture di potere che ci limitano, è la forza principale che modella la nostra esperienza di vita, ed è questo fondamento che sollecita il mio interesse e mi spinge a scrivere. Ma, in generale, spero di affrontare le mie storie in modo soggettivo e con una qualche ironia, piuttosto che tediare i miei lettori con dogmi imposti. Preferisco lasciare i “mantelli e le tutine aderenti” a chi ha una infantile predilezione per vestirsi in maschera.
Per essere un autore inglese che lavora per un editore USA, 2020 VISIONS era davvero un libro forte e “provocatorio” per un pubblico americano. Ti ricordi quali furono le reazioni al tempo? Dall’editor, dalla casa editrice, dai lettori…. Forse si spiega anche perché la DC non l’ha raccolto in volume… forse dopo l’11 Settembre era troppo complicato… Forse la Vertigo del nuovo Millennio non è la stessa forza innovatrice che è stata nel passato… 
Reazioni… Beh, così come per la maggior parte dei miei lavori ci furono delle complicazioni durante la lavorazione. L’editor fu distratto dall’insorgere di un serio problema di salute e i commenti sulle sceneggiature arrivarono in modo confuso, e ci volle del tempo e un altro editor, perché i disegni fossero completati e il libro fosse pronto per la pubblicazione. Sospetto che qualche preoccupazione da parte dei capi sia stata oscurata nella confusione, ma mi è sempre piaciuto avere un considerevole margine di fiducia (forse mal riposta) da parte di chi era ai posti di comando, al tempo. Ci furono molte più resistenze al mio desidero di intitolare Il Grande Satana quello che poi sarebbe diventato Nazione Fuorilegge, ma questa è un’altra storia.
Riguardo la reazione dei lettori: è stata in qualche modo molto polarizzata. Il fumetto è stato amato o odiato. Dopo l’11 Settembre ci furono delle discussioni per una raccolta edita dalla DC: Karen Berger era favorevole (sia benedetta) ma i “capi” bocciarono il suo suggerimento e così fui in grado di rientrare in possesso dei diritti.
Potresti essere nel giusto nell’ipotizzare che questo sia stato un primo segnale del declino della forza innovatrice della Vertigo. Non sono nella condizione di commentare.

Rileggendo 2020 VISIONS, ne sei soddisfatto? Lo so che questa è una domanda difficile per uno scrittore… 
A posteriori nulla si rivela così valido come si spera che possa essere mentre lo si crea (ecco perché continuiamo a scrivere, nella speranza di farne uno buono, alla fine), ma, sebbene ci siano sempre degli elementi e delle strane frasi che causano imbarazzo, non c’è molto che prenderei in considerazione per riscriverlo. Un’opera è necessariamente figlia del suo tempo. Io non sono più la stessa persona che ha scritto 2020 VISIONS… e anche il mondo è cambiato un po’..
Anche se i luoghi e le città sono importanti in 2020 VISIONS, personalmente penso sia una storia “trainata” dai personaggi. È vero? Qual è stato il tuo approccio nella scrittura, in questo caso?  
È vero. Credo che la maggior parte dei miei lavori sia “trainata” dai personaggi. Il mio processo di scrittura per 2020 VISIONS è stato piuttosto usuale: delle vaghe tematiche ambientaliste a fare da sfondo, un tenue canovaccio come soggetto, dei personaggi per intrigare la mia immaginazione… Metto quei pazzi bastardi in cammino, li lascio parlare e annoto i momenti interessanti, i dettagli che rivelano del loro mondo e le loro reazioni ad esso.
Hai fatto riferimento a problemi durante la lavorazione. Che mi dici del team di disegnatori? Come è stato scelto? Hai dato qualche indicazione?
Se la mia memoria è affidabile, ma non posso garantirlo, fu l’editor iniziale, Lou Stathis, a mettere insieme i quattro disegnatori di 2020 VISIONS e io non ebbi nulla da ridire sulle sue scelte.
Sono sicuro che, se non fossi stato felice della cosa, la mia opinione sarebbe stata presa in considerazione.
Mi piaceva l’idea d’avere disegnatori diversi che illustrassero ognuno una delle storie della serie. Ognuno di loro portò la propria visione della storia e la varietà di stili fu d’aiuto per dare risalto ai diversi “generi” rappresentati, seppur in modo sfumato: horror, noir, western, storia d’amore… 
In termini di puro processo creativo, qual è stata la dinamica? Quanto hai interagito con i disegnatori?
Come ho detto prima, la lavorazione fu, in qualche modo, compromessa dalla malattia dell’editor Lou Stathis e mi sembra di ricordare che le sceneggiature furono completate prima che i disegnatori iniziassero a lavorarci. Credo che fu Alex Alonso, che subentrò come curatore della serie, a gestire il libro fino alla pubblicazione dopo la triste scomparsa di Lou.
I disegnatori coinvolti erano dei validi professionisti e non ci fu alcun bisogno di negoziazioni giornaliere.
Nel libro, l’influenza di William Burroughs è molto forte. Ce ne sono altre, magari meno evidenti ma altrettanto importanti?
Sì, Burroughs viene spesso individuato come una presenza nei miei lavori, che si aggira furtiva a combinare guai. Non riesco a pensare al momento ad altre “influenze consapevoli” in 2020 VISIONS, ma gli scrittori sono il prodotto delle letture che fanno, così un critico acuto potrebbe intravedere “radici” nascoste… forse un tocco di J. G. Ballard? Non lo so… dimmi tu.

Le immagini a corredo sono tratte da 2020 Visions.


Le interviste precedenti:

giovedì 18 ottobre 2012

2020 Visions: l'attesa sta finendo

Realizzare un libro è un processo lungo e faticoso, fatto di tanti elementi: nottate insonni, discussioni, emozioni, selezioni, ancora discussioni, decisioni, dettagli da sistemare, altre decisioni, altri dettagli da sistemare...
A volte sembra davvero non finire mai.

Alla fine, però, arriva il momento...

Così, in apertura di post e sotto, alcune immagini-testimonianza della "nascita" dell' "apocalittico" tomo... direttamente dalla tipografia!

L'attesa sta finendo.
2020 VISIONS sta arrivando!

venerdì 12 ottobre 2012

il Pop Surrealism di Camilla d'Errico

smoky man: Ritrai spesso ragazze con l’elmetto e ci sono ovunque uccelli e api. Scene molto cute ma con un tocco horror, straniante… 
Camilla d'Errico: Dipingere è una delle mie grandi passioni. Ho due stili: uno per i fumetti, con un tono in generale più dark, infatti i mie personaggi sono molto problematici, al contrario i miei dipinti tendono ad essere molto più giocosi e leggeri. Non so bene perché, deve avere qualcosa a che fare con il fatto che sono una Bilancia: uno dei piatti tende verso l’oscurità, l’altro verso il divertimento.
I miei dipinti esprimono il mio senso dello humour, molti sono strani. La gente mi chiede se ci sia dietro un qualche significato ma non mi piace rispondere a questo genere di domande. Mi piace lasciare il mistero dietro le mie opere: voglio che chi le guarda ci veda quello che la propria immaginazione gli suggerisce.

Da una intervista condotta via e-mail nel Luglio 2007 e pubblicata sul N. 57 di "Scuola di Fumetto". 

Per informazioni e news sull'artista e fumettista italo-canadese: camilladerrico.com.
 
 
 
 
Art by Camilla d'Errico

giovedì 11 ottobre 2012

Sergio Toppi: gli ottant'anni di una Leggenda

Oggi SERGIO TOPPI avrebbe compiuto 80 anni. 
La sua Arte... ci illumina. E non ci sono parole in grado di renderle giustizia, solo stupore e la certezza di aver visto passare tra noi... una Leggenda. 
Buon Compleanno... Maestro!
 
 
 
 
 
L'Arte di una Leggenda.

Il "piccolo" omaggio a Toppi continua, idealmente, qui e qui.

lunedì 8 ottobre 2012

2020 VISIONS: Jamie Delano a Lucca 2012!!!

Illustrazione: Davide De Cubellis
Il momento è arrivato, finalmente!
Negli ultimi mesi (e in quelli ancora precedenti, in una sorta di complesso lavoro "dietro le quinte") ho lavorato intensamente all'edizione Italiana di 2020 VISIONS, opera scritta da JAMIE DELANO - pubblicata originariamente tra 1997 e 1998, in 12 albi a cadenza mensile, dalla Vertigo/DC Comics - e illustrata da Frank Quitley, Warren Pleece, James Romberger e Steve Pugh. Autori che credo non necessitino di presentazioni (ma se fossero necessarie, basta cliccare sui link).

La serie, rimasta colpevolmente inedita finora in Italia, verrà proposta ai lettori nostrani da Green Comm Services, una "nuova" realtà editoriale alla sua prima "incursione" in ambito fumettistico. L'edizione, in un elegante volume (di 304 pagine) in bianco e nero, è impreziosita da una copertina, realizzata appositamente per CGS, firmata Davide De Cubellis, apprezzato illustratore e cover artist di John Doe.

La traduzione è stata curata da me insieme all'amico (e compagno di tante altre avventure fumettose) Antonio Solinas, con la consulenza di Jamie Delano (sempre presente durante tutta la lavorazione del libro) e il supporto di Cesare Giombetti, responsabile editoriale GCS.

Ma di cosa "parla" 2020 VISIONS? Si tratta, sostanzialmente, di sci-fi, di una distopica visione, a tratti quasi "profetica", degli Stati Disuniti D'America, nel 2020.  
Jamie Delano ci porta entro il sogno americano, oramai trasformatosi in un incubo, al seguito di una famiglia disgregata, raccontandoci le vicende dei quattro protagonisti (Alex, Jack, Ethan, Adam) col suo consueto stile, lirico e intenso, ottimamente reso graficamente da Quitley, Pleece, Romberger e Pugh. Non vorrei aggiungere altro, per non guastare la sorpresa...
Nelle scorse settimane avevo "seminato" qualche piccolissimo indizio: QUI potete sfogliare una preview.
Ma le notizie non finiscono qui. Infatti, il libro sarà disponibile sin da Ottobre per prenotazione e acquisto ESCLUSIVAMENTE ONLINE sul sito GCS e, IN ANTEPRIMA, durante Lucca Comics & Games (1-4 Novembre 2012) alla presenza (rullo di tamburi) dello sceneggiatore Jamie Delano e dell’autore della copertina Davide De Cubellis.
Mi sembrano delle ottime news, no?

Nel seguito una scheda riassuntiva del volume.

Autori:  
Jamie Delano  + Frank Quitley, Warren Pleece, James Romberger, Steve Pugh
Editore: Green Comm Services
Collana: V!S!ON!
Pagine: 304, bianco e nero
Prezzo: 25,90 euro
Traduzione: smoky man & Antonio Solinas
Copertina: Davide De Cubellis

Tiratura Prima edizione: 800 copie, numerate
Lettering e impaginazione del tomo: Roberto Ledda.

Ringraziamenti sparsi a tutti coloro che ci hanno supportato durante la lavorazione, in particolar modo a Nebularina. Ora si attende di tener tra le mani il tomo fresco fresco di stampa. 

Stay tuned... per altre news dal 2020!!!

martedì 2 ottobre 2012

artistici supereroi o supereroici artisti?

Mentre le cosplayer della foto in apertura si avventurano in uno strano territorio, "interpretando", autentici quadri viventi, le opere di Artisti (da sinistra a destra) come Roy Lichtenstein, Pablo Picasso e Andy Warhol, le contaminazioni "artistiche" col Fumetto continuano nel rutilante mondo dell'Arte contemporanea... almeno, a me così sembra... :)

Ed ecco il progetto di Alex Gross, che si diverte, irriverente bimbo cresciuto, a "dipingere" su vecchie foto d'epoca trasformandole in anomali ibridi super-eroici. Vedere per credere nella selezione a seguire, nell'articolo apparso su Daily Best (qui) e, ovviamente, soprattutto nel sito dell'artista (qui).
 
 
 
 
Ma non finisce qui! Pronti per un tuffo nelle avanguardie del Novecento, Futurismo e Cubismo in testa, in compagnia di Cap & soci? L'idea è dell'inglese Robert M. Ball che ovviamente ha fiutano il trend, con risultati, quanto meno, divertenti. Trovate una selezione nel seguito, nell'articolo apparso su Justapoz (qui) e, ovviamente, soprattutto nel sito dell'artista (qui).
 
 
E sì non si inventa più nulla.
In tempi di "green economy" l'Arte ricicla il Fumetto e il Fumetto ricicla l'Arte.

Cattelan, salvaci tu!
Ma... anche no. :)

lunedì 1 ottobre 2012

Topino Supremino: quando Moore faceva il verso a Miller

Testi: Alan Moore. Disegni: Kevin O'Neill.
Sopra, una tavola, magistralmente illustrata da Kevin O'Neill, tratta dalla fulminante storia breve (di otto tavole) scritta da Alan Moore e pubblicata in appendice a Supreme n. 52A. Si tratta di un passaggio della storia, dall'esilarante titolo What a Friend We Have in Cheeses! (con ovvio rimando all'inno religioso cristiano, in più occasioni adattato e/o modificato), datata 1998, che vede protagonista Topino Supremino (eccellente adattamento operato da Daniele Brolli del nome Squeak The Supremouse su Supreme N.1, primo e unico albo della serie edito dalla Phoenix nel lontano 1998). 
In questa short, Topino incontra diverse, precedenti incarnazioni di Supreme, compresa quella presente nella tavola in questione, grim and gritty, datata fine '80/primi '90 che rimanda, senza se e senza ma, al Marv creato da Frank Miller nel primo ciclo di Sin City

"Senti: la vita E' il gioco."
"Noi giochiamo."
"Non abbiamo altra scelta."
"E' quello che facciamo." 
Questo dice Supreme-Marv nella prima vignetta, rivolgendosi a un ammutolito Topino che rimarrà tale per tutta la pagina tranne lasciarsi andare a un "verso di resa" in chiusura.
Un divertito compendio in una tavola e una sottile "critica" di Moore verso l'epoca oscura dei comics, in parte figlia del dopo Watchmen e del post Cavaliere Oscuro.

Per gli amanti di Moore segnalo inoltre la formidabile impresa di Tim Callahan, impegnato in un ciclo annuale di riletture di opere firmate dal Bardo di Northampton: potete leggerle, in Inglese, QUI.

PS.: Sì, i gentlemen mi chiaman "smokey". Albo firmato durante l'edizione 2009 di FumetTerni.