Il 1 Febbraio la DC Comics ha ufficialmente annunciato quello che in molti, ufficiosamente, davano per inevitabile da diverso tempo (
dopo il film e, soprattutto, dopo i
rumors degli ultimi mesi):
Before Watchmen, prequel di
Watchmen, uno dei capolavori riconosciuti del Fumetto mondiale.
Watchmen 2, sì chiamiamolo col suo "vero" nome (e così farò nel seguito, quando potrò), anche se la DC ha scelto per il "progetto"
una differente etichetta, si comporrà di 35 albi, in uscita a cadenza settimanale durante la prossima estate, e vedrà coinvolti
diversi autori di richiamo dei comics made in USA.
Dan DiDio e Jim Lee, co-publisher della DC Entertainment,
hanno dichiarato:
"Come editori, è nostra responsabilità trovare nuovi modi per mantenere
rilevanti tutti i nostri personaggi. Dopo 25 anni, i personaggi di
Watchmen sono
diventati dei classici ed è arrivato il momento di raccontare nuove
storie. Abbiamo chiamato a raccolta i migliori sceneggiatori e
disegnatori del settore affinché possano accrescere la complessa
mitologia dell’originale." Dichiarazione da businessmen, 'nuff said!
Degli autori originali solo il colorista
John Higgins sarà presente, nelle vesti però di disegnatore.
Riguardo
Alan Moore e
Dave Gibbons le reazioni sono state di segno diverso. Dopotutto da diversi anni Moore si è ritirato dalla produzione
mainstream e, con coerenza, ha sempre mantenuto un atteggiamento fortemente critico nei confronti delle corporation del fumetto e non solo riguardo lo sfruttamento delle proprie creazioni; viceversa Gibbons ha continuato le sue collaborazioni con le major USA, ha supportato il film di Snyder ed è in procinto di lanciare il nuovo progetto
Secret Service scritto da Mark Millar. Tra i due inoltre qualcosa sembrava già
essersi incrinato da qualche anno, proprio per via degli strascichi relativi al film su
Watchmen e di quelle che, stante le notizie di questi giorni, ora potrebbero essere interpretate come manovre apripista a
Watchmen 2.
Come riportato dal New York Times, e come era prevedibile considerati i precedenti,
Moore si è quindi prontamente dissociato dall'intera operazione: "
Non voglio soldi. Quello che voglio è che tutto questo non accada." Ha inoltre aggiunto che non intende fare causa
alla DC Comics perché si
troverebbe contro una "
quantità infinita di avvocati". La conclusione è puro British humour: "
Per quello che ne so, non ci sono stati molti prequel o sequel di Moby Dick."
La reazione di Gibbons è stata invece maggiormente diplomatica, col rischio di apparire ai più come una sorta di "appoggio esterno" all'iniziativa (per quale tempo i rumors indicavano invece un suo coinvolgimento diretto come scrittore o quanto meno copertinista; ipotesi tutte, per il momento, disattese): “La
serie originale di Watchmen contiene la storia completa che io e Alan
volevamo raccontare. Nonostante questo, comprendo le ragioni della DC e
il desiderio degli sceneggiatori e dei disegnatori coinvolti di rendere
omaggio alla nostra opera. Possano queste nuove appendici avere il
successo che loro desiderano."
Immediatamente dopo l'annuncio ufficiale, di qua e di là dell'Atlantico, sopratutto su Web e social network, si è scatenato un veemente dibattito "pro e contro" il prequel (per di più a venticinque anni di distanza dalla pubblicazione dell'originale) di una delle opere più acclamate, "fondamentali" e "rivoluzionarie" del Fumetto contemporaneo.
Ecco una manciata di tweet "selezionati" tra quelli rilasciati, a caldo, da alcuni autori di comics:
Sono entusiasta per i prequel di Watchmen. Alan Moore ha scritto un fumetto, non il Corano. L'aspetto più importante dei fumetti sono i fumetti, non gli autori.
La DC pubblicherà dei prequel di Watchmen. Che cosa idiota. Non ci si deve meravigliare se il loro nuovo logo sembra un cerotto che rivela sotto una grande C. Che branco di
Perché non fare una NUOVA, originale, graphic novel con gli stessi autori coinvolti in Before Watchmen o ancora meglio con dei nuovi talenti. Perché non usare quel budget per cercare invece il *prossimo* Watchmen?
Il VERO fumetto "Before Watchmen" mostrerebbe Alan Moore mentre legge pile di fumetti della Charlton e guarda un episodio di Outer Limits.
A. Sono profondamente infastidito per i prequel di Watchmen. B. Comprerò ogni singolo albo della serie.
Non capirò mai lo status di "vacca sacra" di Watchmen.
Erik Larsen @ErikJLarsen
Davvero vuoi fare la fine di Alan Moore e Jack Kirby? Allora creati i TUOI personaggi, coglione sfaticato!
Anche in Italia non sono mancati pareri e commenti di fan, lettori e addetti ai lavori. Tra questi ultimi quelli che ho trovato più "centrati" sono stati i due post di
Susanna Raule (
qui e
qua) e il divertente intervento di
Leo Ortolani. Diversi hanno invece sottolineato che "quando si sigla un contratto bisogna esserne consapevoli" e che "dopotutto anche Moore stesso, vedasi
La Lega e
Lost Girls, ha usato personaggi di altri a proprio piacimento."
Ritengo erronei entrambe queste due "critiche". La seconda è fuori luogo: accomunare l'operazione
Watchmen 2 ai riusciti esperimenti creativi de
La Lega e
Lost Girls non ha davvero senso. Sulla critica "contrattuale", bisogna ricordare che le condizioni del mercato in cui fu firmato il contratto di
Watchmen erano completamente diverse da quelle attuali: parliamo di un'epoca, metà anni '80, pre-DVD, pre-iPod, pre-Internet, etc. In più, entrambe le parti coinvolte, ma sopratutto Moore & Gibbons, ritenevano la clausola - secondo cui i diritti sarebbe tornati agli autori all'uscita di stampa del volume - un vincolo che sarebbe stato rispettato. Invece sappiamo tutti come andò a finire col fumetto in stampa in eterno: in pratica, per Moore & Gibbon, un caso da "vittime del proprio successo".
Qualche ulteriore chiarimento su questo punto potrete trovarlo
nell'intervista a Padraig O’Mealoid, uno dei più ferrati esperti e studiosi di Moore e della sua opera.
Inoltre mi turba che degli autori, dei fumettisti come Moore, prendano le difese di una
multinazionale: c'è qualcosa che non quadra, quasi di "innaturale", no?
Che
ci sia pure una mal celata invidia nei confronti di Moore scrittore che
emerge in questo supponente rimprovero "ma stare attento ai contratti
che si firmano?"
"Sto ancora digrignando i denti dopo l’annuncio di Before Watchmen, a causa soprattutto dell’atteggiamento sprezzante della gente nei confronti dei diritti di Alan Moore quale creatore.
Storicamente la comunità fumettistica è stata al fianco dei creatori in molte delle battaglie che li hanno visti contrapposti alle corporation. [...]
[Kirby] voleva che gli fossero attribuiti maggiori meriti e godere di una maggiore ricaduta economica per il suo contributo alla loro ideazione rispetto a quanto abbia effettivamente ricevuto? Sì. Se lo meritava? Mille volte sì [...]. Ma sapeva di star ideando dei personaggi che, alla fine, sarebbero stati proprietà della Marvel? Anche in questo caso, la risposta è ancora sì.
Al contrario, Alan Moore e Dave Gibbons hanno creato Watchmen avendo l’impressione che, alla fine, avrebbero riavuto indietro i diritti della loro creazione. [...] Questo è un fatto. [...] Ma poi il libro è stato tenuto in stampa per sempre e Moore e Gibbons non hanno più avuto indietro i diritti di Watchmen.
E c’è gente che si chiede perché Alan Moore si sia sentito tradito.
Si è trattato di un accordo sleale, e il fatto che ci siano delle persone che cercano di giustificare la cosa dicendo 'Beh, Alan Moore ha scritto La Lega degli Straordinari Gentlemen e Lost Girls, e in quei fumetti usa personaggi di altri autori, per cui, dov’è la differenza?', mostra solo quanto la verità sia una moneta tristemente svalutata.
E sì, i personaggi di Watchmen furono ispirati da personaggi come Peacemaker, Thunderbolt e The Question. Lo sappiamo perché Alan Moore e Dave Gibbons ne hanno parlato in lungo e in largo. Se fossero stati più discreti circa quell’ispirazione, chi mai avrebbe scambiato Watchmen per qualcosa edito dalla Charlton Comics? Dire che Dr. Manhattan è uguale a Capitan Atom è come dire che Capitan Marvel è Superman o Blue Beetle è Spider-Man.
Nel complesso, è uno strano caso di due pesi e due misure, applicato arbitrariamente nei confronti di uno scrittore eccezionale che ha fatto probabilmente più di chiunque altro per dare credibilità a questo medium. Ed è qualcosa che chiunque sostiene i diritti degli autori dovrebbe trovare piuttosto preoccupante, se non andare su tutte le furie."
Credo ci sia poco da aggiungere. Io personalmente mi trovo perfettamente d'accordo con
Stephenson.
Eric Berlatsky, curatore del volume
Alan Moore: Conversations (University Press of Mississippi, Settembre 2011), ha scritto su una mailing list dedicata a Moore: "[...] Ad ogni modo l’obbiezione più grande da porre alla DC contro questi prequel non è di natura morale o legale, ma estetica. […]"
Ecco quale estetica? In
Watchmen 2 non c'è una visione estetica. Non ci sono Moore & Gibbons che partoriscono un'idea e la vedono evolversi in un romanzo coeso e unico (anche per la collisione di diversi casi "fortunati"). Non c'è spinta a cercare nuovi meccanismi narrativi, nuove vie. In
Watchmen 2 c'è solo business, è un'operazione di marketing con un bel make-up magari, ma sempre marketing. Una prova evidente sono le copertine di questi prequel che sono state diffuse: piatte, anonime, che scimmiottano il design della serie originale, mettendo però al centro i "classici" personaggi, laddove erano solo uno sguardo ad un dettaglio e, al contempo, la prima vignetta dell'albo. Una trovata originale e mai vista nel 1986! Qui non c'è uno sguardo "altro". Nessuna evoluzione, ma un ritorno al noto, se non una involuzione. Suonano come un cantante tolto dal coro a intonare solo la sua parte, isolandolo, quando la meraviglia era nella polifonia.
L'innovazione è da un'altra parte. La si può intravedere, forse, restando nel mainstream, ad esempio in alcune proposte della Image, che a vent'anni dalla fondazione lancia una serie di titoli innovativi e provocatori o affida personaggi "morti" ad autori indie per portarli in direzioni mai viste prima.
Non comprerò
Watchmen 2. Non lo leggerò. Non sono i
Watchmen che, da lettore e appassionato di Fumetto, ho incontrato, conosciuto e amato. Quelli che ho amato sono lì, in quel tomo che a distanza di 25 anni viene costretto a generare un seguito.
E i giocattoli sono già pronti! Business, solo business.
"
Quello che voglio è che tutto questo non accada". Beh, per me non accadrà! Spenderò quei soldi in fumetti "diversi" e "originali". Almeno ci proverò...
I brutti "seguiti" vengono sempre dimenticati. L'originale rimane.
Cercate i "seguiti" di Don Chisciotte e di Ivanhoe, se riuscite a trovarli.