mercoledì 29 ottobre 2008

Non è una Lucca per smoky

Per causa di forza maggiore la programmata, fumosa trasferta è saltata all'ultimo minuto! Purtroppo (o per fortuna :)) non mi vedrete in giro per gli stand, magari in modalità bi-locazione... anche se diceva uno bello tosto: "mai dire mai". :)

Vi rivelo a questo punto che il tema di quest'anno della mia Moleskine, in qualche modo antitetico al poster dei robottoni realizzato dal Leo nazionale, sarebbe stato Magia: maghi, sciamani, fate, streghe... come scelto (su mia richiesta) qualche mese fa dal buon David Lloyd durante la sua trasferta in terra sarda. In apertura di post potete ammirare il suo Mago Obelix (sapevate che nel 2007 in occasione degli 80 anni di Uderzo, tra i pochi non-francesi, Lloyd ha partecipato all'omaggio al papà di Asterix e soci contribuendo al volume Asterix et ses amis, vero? Sotto potete comunque ammirare una vignetta!)! Grazie David! Vedremo cosa riserverà il futuro a quest'idea di Moleskine...
Vi segnalo comunque che Venerdì 31 ottobre alle ore 13:00, nella area Showcase (in Piazza San Michele) Coniglio Editore presenta: Autori di fumetto si nasce o si diventa? Talento Versus Tecnica: Claudio Villa, Angelo Stano, Dave Gibbons, Gipi, Roberto Diso in cui si parlerà anche del libro su Gibbons da me curato insieme ad Antonio Solinas. Siateci, se potete.
That's all folks! Asibiri! E buon divertimento a Lucca Comics, mi raccomando! :)

lunedì 27 ottobre 2008

sabato 25 ottobre 2008

Lo specchio dell'amore

Arriva in Italia LO SPECCHIO DELL’AMORE (Edizioni BD), lo splendido poema scritto anni fa da Alan Moore in omaggio e difesa dell'amore omosessuale, in un'edizione analoga a quella pubblicata da Top Shelf, curata da José Villarrubia e arricchita dalla sue magistrali "fotografie" (in apertura di post ne potete ammirare un esempio).
Ne parla in dettaglio nel suo blog il traduttore d'eccezione del volume: Marco Lupoi.
Ovviamente si tratta di un acquisto assolutamente, fortemente, consigliato.

giovedì 23 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [6]: Alessandro Boni tra pop, pulp, horror & eros

Alessandro Boni è una forza della natura. Alessandro Boni ama il fumetto. Alessandro Boni odia il fumetto. Alessandro Boni è matto... ma gli voglio un gran bene. Tutto sommato... (certo che a quest'ora avremmo potuto pubblicare qualche altra storia per gli americani o no, caro il mio Alessandro Boni?!?) ;)
Ora godetevi questa breve ma, spero interessante, chiacchierata.
1. Che cosa porti di bello a Lucca, per la gioia di grandi e piccini? ;)
Di bello il mio entusiasmo, la mia famiglia e tre storie a fumetti realizzati in questi ultimi anni.
Il primo è un volume cartonato di 96 pagine, iniziato ben quattro anni fa, dal titolo Melting Pulp Vol. 1 - Director's Cut (Ed. Free-books). Un horror fuori dalle righe in puro Tarantino/Rodriguez style. In breve, partendo da una trama originale ho sviluppato un fumetto con le tecniche di regia e le tematiche dei grandi maestri del cinema di genere anni '70-'80 dal piu' omaggiato Dario Argento per continuare con Bava, Fulci, Romero ma anche Avati e Leone.
Per la rivista Fumettomania, reperibile presso lo stand del Centro Fumetto A. Pazienza, ho realizzato una storia breve ispirata da vere lettere scritte dal fronte russo nel 1942. Otto tavole disegnate prendendo spunto dalla pittura naive e da materiale fotografico dell'epoca e che fanno parte di un progetto più ampio. Progetto che nasce con lo scopo di non dimenticare chi ha rinunciato alla propria libertà (se non alla propria vita) per poter garantire quest'ultima alle nostre generazioni.
Terzo e ultimo lavoro: all'interno della rivista CONCRETE N.2 (Edizioni Absoluteblack) è un'altra storia breve (10 tavole) dove racconto, a modo mio, la genesi di un super eroe: tale CAT-MAN. La storia si sviluppa nell'arco di tre notti che in realtà rappresentano le tre fasi storiche del genere superomistico (principalmente americano). Come erano i super eroi alle origini (la visione ingenua, pop, quella infantile degli anni d'oro), come sono cambiati con Miller (il raggiungimento della consapevolezza) e come sarebbero dovuti diventare dopo il giro di boa, sempre secondo il mio punto di vista, per rimanere credibili.

2. In questi anni sei "entrato e uscito" dalla scena del fumetto italiano e non solo. A questo punto della tua vita, quale è il tuo bilancio fumettistico? Sogni, progetti?
L'unico sogno che ho, per quel che riguarda il settore fumetto, è quello di poter continuare a scrivere e disegnare storie in cui credo. Non faccio parte della categoria "voglio fare il fumettista" a tutti i costi. Preferisco ogni tanto aprire il cassetto e tirar fuori qualcosa in cui credo e che voglio comunicare. Già con il mio ultimo lavoro posso ritenermi soddisfatto. Indipendentemente dalla popolarità o dal risultato commerciale che potrà ottenere, ho avuto la fortuna di gestirlo in totale libertà, curarlo e crescerlo dando il massimo per poi vederlo stampato in un formato e con una qualità che lo valorizza. Questa per me è comunque una grande soddisfazione.
3. Visto che so che non hai peli sulla lingua, come vedi lo stato del fumetto italiano, da un punto di vista di vitalità del medium e dell' "industria" (se si può usare un parolone simile...)?
In questo periodo azzardare una risposta sensata è come azzeccare un terno al lotto. Senza peli sulla lingua.....da lettore: chi dovrebbe trainare il mercato, le grosse case editrici che hanno mezzi, visibilità e forza lavoro per poter osare, non rischiano e continuano a proporre prodotti simili tra di loro: nei formati, nella struttura narrativa e soprattutto nella parte grafica.
I lettori e tra di loro le nuove leve di autori (questi ultimi molto più preparati tecnicamente delle generazioni precedenti), crescono di conseguenza con un background culturale ristretto e ovviamente chi vuole intraprendere la carriera si concentra su quelle poche strade che conosce e che potenzialmente sono economicamente sicure.
Il risultato è che nessuno (editori autori) è in grado di produrre qualcosa di veramente diverso che smuova il mercato o apra nuove strade. Cosa che nella storia del media ciclicamente deve fisiologicamente accadere (penso al "tuo amico Alan", a Miller a Nagai per citarne alcuni).
Infine ci sono le autoproduzioni, le piccole case editrici, le piccole realta' che osano magari con produzioni non tecnicamente perfette (come è naturale che sia... nessuno nasce "imparato") ma non hanno i mezzi per smuovere il mercato. Anche se poi ogni tanto nasce qualche cosa per cui vale la pena crederci ancora come lettore o addetto al settore.

mercoledì 22 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [5]: ritorno a Strangehaven

Su Comicus, trovate uno speciale sul N.7 di Strangehaven, il fumetto culto di Gary Spencer Millidge, di prossima uscita per Black Velvet e disponibile per Lucca Comics: una chiacchierata col fumoso sottoscritto e, soprattutto, l'anteprima delle prime quattro pagine dell'albo che costituiscono un ottimo punto riassuntivo della storia anche per vecchi e nuovi lettori. Enjoy!
Ovviamente, un sentito grazie a Gennaro Costanzo e Marco Rizzo dello staff di CUS per la bella vetrina. A Lucca!!! A Lucca!!! :)

lunedì 20 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [4]: Massimo Dall'Oglio, il cyperpunk e... tutto il resto!

Continua la serie di mini-interviste ad autori amici in vista dell'imminente Lucca Comics. Stavolta è il momento di Massimo Dall'Oglio, disegnatore dal talento cristallino capace di coniugare la lezione dei manga ad una sensibilità comunque europea. Lucca Comics segnerà di fatto il suo esordio in grande stile per l'Italia, dopo la gloria raccolta in Francia, con la pubblicazione di Underskin per Edizioni BD, ma molto altro bolle in pentola... Infatti, in apertura di post, spettacolare tavola da John Doe! :)

1. Finalmente pubblicato in Italia! Dopo la short per Jonathan Steele arriva l'edizione italiana di Underskin (scritto da Andrea Iovinelli). Come ti senti? E può raccontarci la tua esperienza della collaborazione con i francesi? Ehmmm... dacci pure una sorta di "riassuntino" su cosa dobbiamo aspettarci da Underskin (tavole sopra e in chiusura di domanda) ... :-)
Massimo Dall'Oglio: Mi sento emozionato e soddisfatto allo stesso tempo! Emozionato, in quanto essere pubblicati nel proprio Paese e immaginare Underskin nelle mani del pubblico italiano è… emozionante; soddisfatto perché ho lavorato tantissimo e sono contento che l'albo trovi altri canali di pubblicazione alternativi alla Francia.
Underskin (Sottopelle nel suo titolo originale) è un fumetto di fantascienza con marcati riferimenti al genere cyberpunk che Andrea ed io amiamo molto. Quello che dovete aspettarvi è una storia tra il noir e l'avventuroso ambientata in un futuro in cui l'umanità ha raggiunto un livello di benessere molto alto e in cui i robot sono ormai entrati a far parte del vivere quotidiano. La vita ideale nella metropoli di Eidos viene però sconvolta da avvenimenti che ne mettono in luce tutte le contraddizioni e gli intrighi politici, messi in atto dalla "Gilda degli Immortalati" il cui unico obiettivo è l'ottenimento dell'immortalità per i suoi adepti... perché si sa, quando hai il potere quello che vuoi è conservarlo il più a lungo possibile.
In Underskin ci sono tanti personaggi, tutta la struttura del racconto poggia sulla psicologia dei suoi interpreti e devo ammettere che, una delle cose che apprezzo maggiormente in Andrea, è il grande talento che dimostra sempre nel gestire l'intreccio di così tante vite.
In Francia Underskin viene pubblicato dalla casa editrice Les Humanoïdes Associés e nello specifico fa parte della sezione Shogun dedicata alla pubblicazione degli “euromanga”, termine molto in voga di recente e che sta ad indicare i fumetti di genere manga realizzati da autori europei. La linea editoriale Shogun è sotto il coordinamento di Guillaume Dorison, fratello di Xavier Dorison creatore di Sanctuaire.
Dorison vide per la prima volta nel 2006 una mia auto-produzione dal titolo Donnell&Grace, gli venne inviata da Andrea assieme al soggetto di quello che ai tempi si chiamava ancora Sottopelle e che venne internazionalizzato in Underskin. A Dorison piacque tutto e in poco tempo firmammo un contratto e mi misi all'opera delle tavole, per me fu un vero trauma: era il mio primo lavoro importante e mi veniva chiesto un capitolo al mese (30 pagine) completo di chine, retini e lettering.
Sono miracolosamente sopravvissuto e oggi Underskin si prepara per il suo esordio in formato cartonato a colori (come "manga" Underskin è sempre stato pubblicato in formato tankobon in b/n). Al momento sto disegnando il terzo tomo, i tempi di consegna per fortuna si sono in po' dilatati e con Andrea chiuderemo il tutto al quarto tomo.
2. Massimo Dall'Oglio e il cyberpunk: da dove nasce questa tua fascinazione? Di fatto una sorta di costante della tua produzione, no? Unitamente ad un segno che molto deve alla lezione di mangaka come Shirow, Otomo...
Mi piacciono le storie cyberpunk, i libri di Gibson e Sterling, la contaminazione della tecnologia cibernetica con il mondo organico degli esseri umani e tutte le conseguenze che ne derivano. Mi piacciono i casi disperati di degrado e sopravvivenza urbana, quei personaggi costretti alla sopravvivenza in un mondo dove non si caccia con archi nella foresta ma con virus nella rete. So di far parte di una disperata nicchia che cerca di sopravvivere sotto i colpi del fantasy e di tanti altri generi ma è più forte di me, credo dipenda dal fatto che il cyberpunk è il genere attraverso cui riesco ad esprimermi al meglio, di cui conosco bene i meccanismi narrativi e con cui riesco ad entrare meglio in sintonia per raccontare ciò che mi piace. Graficamente sono sempre rimasto affascinato da Shirow, Otomo e da tutti quegli autori giapponesi e non che sono riusciti nel loro percorso artistico a realizzare tecnologie e mondi futuristici estremamente credibili e coinvolgenti, non per nulla Gimez, Terada ed Endo sono tra i miei preferiti.
Per quanto riguarda lo stile manga posso dirti che non è una scelta di principio o di estremo attaccamento al genere, sono cresciuto con i cartoni giapponesi e con tanti manga, i miei referenti non sono mai stati Pratt, Toppi, Liberatore o altri ma Otomo, Taniguchi, Shirow ecc... La mia tendenza manga è stata spontanea e perfettamente aderente alle tendenze culturali della mia adolescenza.
3. Dopo Underskin, BD ha annunciato per il 2009 una produzione davvero "made in Italy" che ti vedrà convolto: L'era dei Titani (scritto da Adriano Barone). Che cosa puoi dirci in anteprima (sopra una tavola preview)? Inoltre non sarà l'unico tuo lavoro italico, si parla da tempo di un tuo possibile approdo su John Doe... che cosa c'è di vero? ;)
Al momento sono coinvolto in numerosi progetti: sto preparando il N. 53 di Jonathan Steele (in chiusura di post una tavola in anteprima) su testi di Federico Memola, il N. 75 di John Doe scritto da Roberto Recchinoni, Underskin procede e ho cominciato da poco a lavorare alla realizzazione de "L'era dei titani"...
L'era dei Titani verrà pubblicato da Edizioni BD ed è previsto per il secondo semestre del 2009, i testi sono di Adriano Barone e si tratta di una storia autoconclusiva di una settantina di pagine. L'ambientazione è sempre futuristica ma questa volta siamo più rivolti ad una dimensione alla Nausicaa con anche una buona infornata di robot giganti. E' un progetto molto stimolante per due motivi: è il primo progetto che mi viene proposto in Italia di cui curerò in toto l'aspetto grafico, un lavoro d'autore che esula dal contesto tipico di serie come JS e JD, inoltre posso realizzarlo con il mio stile senza alcuna limitazione tecnico/stilistica e per me questo è molto importante. Anche JD e JS posso disegnarli con il mio stile e devo ammettere che la cosa mi ha spiazzato non poco, non ci sono molti casi di contaminazione manga in serie bonellidi e in tutto questo ho gran debito di riconoscenza nei confronti di Federico Memola, che per primo mi ha aperto la strada in Italia facendomi collaborare al primo Extra di JS con la storia "Le vite degli altri".
Anche JD è una bella sfida, un personaggio tanto caratterizzato da stili molto occidentali che viene proposto in una momentanea deriva manga... sono molto curioso di avere le impressioni dei lettori. Diversamente dalle altre serie JD sarà l'unico senza tavole al vivo e con una griglia abbastanza rigida, lavorare con Roberto poi è stimolante perchè è molto cinematografico e mi ritornano in mente i periodi in cui facevo storyboard per le campagne pubblicitarie.
In sintesi, ho un 2009 piuttosto incasinato ma nel frattempo FREMO per l'uscita di Underskin... sarò a Lucca per la sua presentazione e se qualcuno vuole portarsi via l'albo con una dedica ed un disegno trova nel mio blog e nel sito di Lucca Comics il calendario con gli appuntamenti allo stand BD. Vi aspetto... se volete.

giovedì 16 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [3]: smoky vs. smoky

1. Lucca si avvicina con il suo carico di nuove uscite, novità, etc. Su quali albi e/o libri vedremo il tuo nome... ehm, pseudonimo?
smoky man:
Sostanziamente su due pubblicazioni. Uscirà finalmente, per Black Velvet, il N.7 di Strangehaven che ho tradotto e curato insieme ad Omar Martini. L'attesa è stata lunga ma spero ne sia valsa la pena. Strangehaven è un fumetto originale, diverso... ogni nuovo numero è sempre una sorpresa. Spero davvero, ma ne sono certo, che nel 2009 Gary riprenda la sua serie e che esca finalmente in inglese anche la short che scrissi a suo tempo per i disegni di Camuncoli e Brambilla. Per ora mi accontento del nuovo numero italiano! :)
Inoltre per Coniglio Editore, uscirà il volume Dave Gibbons nella collana Lezioni di Fumetto. Un libro che ho curato insieme all'amico Antonio Solinas e che conterrà la versione integrale (ossia tre volte più lunga!!!) dell'intervista apparsa a suo tempo su Scuola di Fumetto. In più un lungo articolo scritto dallo stesso autore inglese e pubblicato qualche anno fa sulla rivista Draw! riguardo il processo digitale di creazione di una tavola di Batman (in bianco e nero, esattamente The Black and White Bandit in appendice a Gotham Knights N.12). Inoltre: introduzione scritta da Luigi Bernardi e cronologia italiana a cura di Nicola Peruzzi. E ovviamente un ricco e, speriamo, interessante apparato iconografico. Inutile dire che la realizzazione è stata complessa e faticosa. Diciamo che sono davvero felice che sia giunta ad un felice epilogo. Non vedo l'ora di stringere una copia tra le mani!

2. Cosa ti aspetti da questa edizione di Lucca?
Mi aspetto soprattutto di rivedere di persona molti degli amici fumettisti e fumettari sparsi qua e là. Di girare tra gli stand e di ricaricare le pile. Non ti nascondo che ultimamente nutro una specie di amore-odio, non per il Fumetto, ma verso l'industria, quello che c'è dietro, il piccolo mondo del Fumetto italiano. Troppo spesso è specchio fedele di quello che succede nel resto del paese... Di tanto in tanto "minaccio" di aprire un blog (con un altro pseudonimo, magari ;)) in cui rivelo, prove alla mano, tutte le piccole/grandi storture di cui sono stato protagonista o testimone. Ma poi mi dico che non ne vale la pena... dopotutto la mia è una condizione privilegiata: non faccio il "fumettaro/fumettista" professionista ma... Cmq, tornando alla domanda, la risposta è: "spero di divertirmi... e magari di girare un po' di più per la bella città di Lucca e meno per gli stand e le vie di Lucca Comics" :)

3. Puoi dirci almeno se continuerai la tradizione della Moleskine?
La "tradizione" è nata per caso, nel 2006, con l'edizione sui Pirati. Così ho inaugurato una Moleskine con tutte illustrazioni sul tema. La cosa è andata avanti con Alice per l'edizione 2007. Quest'anno il manifesto di Ortolani celebra i "robottoni" giapponesi, così la scelta sembrerebbe obbligata. Invece... NIENTE robottoni! Anzi un tema "antitetico", direi. Forse prossimamente sul mio blog svelerò dettagli e retroscena. Poi, ovviamente, l'effettivo successo dipenderà dalla generosità... dei disegnatori che si faranno coinvolgere. A Lucca! A Lucca! :)

sabato 11 ottobre 2008

cercare

da E ti vengo a cercare di Franco Battiato
nelle mie orecchie ora nella strepitosa versione live
dei C.S.I contenuta in Noi non ci saremo Vol. 1

E ti vengo a cercare

anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.


Questo sentimento popolare

nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.

[...]

E ti vengo a cercare
perché sto bene con te

perché ho bisogno
della tua presenza.

mercoledì 8 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [2]: Davide Barzi e Le Bambole

Conosco Davide Barzi da parecchi anni, siamo amici (anche se lui è un interista sfegatato) e ho avuto il piacere di collaborare con lui in diverse occasioni. Pur conoscendolo mi ha un po’ sorpreso il suo nuovo progetto, IL TEATRINO DELLE BAMBOLE MORTE, un libro di poesie “nere”, scritte ovviamente dal Nostro e illustrate dal magistrale Giovanni Rigano, che verrà presentato alla prossima Lucca Comics per le Edizioni BD (nell’ambito di un più vasto progetto dell'editore di proposte rigorosamente "made in Italy"). Un lavoro a cui Davide tiene molto e di cui mi aveva parlato negli anni passati. Così, non "soddisfatto" dell’ottimo speciale apparso di recente su Comicus.it, gli ho posto tre domande per saperne qualcosa in più. Beh, il buon Barzi ha rilanciato regalandomi in anteprima la copertina dell’intrigante volume (in apertura di post).
Buona lettura e… fatevi incuriosire anche voi!

1. Sceneggiatore di fumetti, saggista, redattore e ora anche... poeta! Dobbiamo temere per te? ;) Facendo le persone serie... come ti è venuta in mente un'idea simile? Donnine goth, sensualità, amore, morte...
Davide Barzi: Per me non dovete temere, al limite preoccupatevi delle persone che mi circondano e a cui dedico spesso molto meno tempo di quel che meriterebbero! Quanto alle definizioni, se “scrittore” non fosse considerato sinonimo di romanziere, penso sarebbe la descrizione più chiara, adeguata e sintetica, nella sua accezione più generale di “uno che scrive”. Anche se a dir la verità non amo granché le definizioni. Ci sono parole che andrebbero usate col contagocce, come “artista” o “creativo”, svalutate dall’abuso che se ne fa. E “poeta” è una di queste, tanto è vero che in riferimento a quanto realizzato per “Il teatrino delle bambole morte” parlo di preferenza di “filastrocche” anziché di poesie, anche per non dare l’idea di un’opera ostica e inavvicinabile. Da un lato ho usato rigidamente le forme della metrica italiana, dai micidiali ottonari à la Bonaventura a endecasillabi a formare sonetti perfetti (sulla precisione metrica e formale garantisco, soddisfatti o rimborsati!), dall’altro spero di essere riuscito a usare un vocabolario ampio ma non inavvicinabile.
Insomma, per dire, alcune filastrocche le ha capite persino Giovanni!
Alcune, addirittura, le ho capite anch’io che le ho scritte!
E comunque a fine volume ci sono anche delle note storiche per spiegare personaggi ed eventi all’origine dei componimenti.
Per qualsiasi altra cosa non doveste capire, scrivetemi.
Quanto all’origine dell’idea, niente di personale e istintivo, purtroppo, poco sturm und drang e tanta ragioneria. L’idea è infatti il frutto di un ping pong creativo (come aggettivo lo uso più volentieri, è come sostantivo che mi disturba): è partita da Giovanni, che mi ha mostrato alcune illustrazioni ispirate alle favole di cui non sapeva bene che fare, lui le stava semplicemente usando come esercizio per affinare uno stile nuovo, diverso da quello “morbido” usato in ambito disneyano e molto evidente anche nelle prime tavole di Daffodil. Io le ho viste e – data la mia passione mai sopita per la scrittura in rima – gli ho proposto di affiancare miei testi a quelle immagini. Giovanni ha apprezzato e ha poi apprezzato anche Marco Schiavone quando gli abbiamo proposto l’idea. Dalla pura ispirazione favolistica iniziale le fonti si erano già allargate: è stato Marco, viste le molte donnine presenti e l’atmosfera che si respirava tre le immagini, a suggerire di utilizzare il GothLoli come chiave di lettura, e in effetti lo sviluppo del libro ne ha guadagnato in coerenza interna.
Però mi sa che mi hai fregato: mi hai parlato di tre domande, ma ho dato tre risposte solo rispondendo alla prima…
2. Come hai fatto a convincere una persona a modo come Rigano a seguirti in quest'avventura?
Non so chi dei due alla fine abbia convinto l’altro a seguirlo. So solo che eravamo talmente convinti noi che evidentemente siamo riusciti a convincere qualcun altro. Per ora l’editore e i lettori di fiducia che hanno assaggiato qualche fetta in bozza. Speriamo che la crescita dei “convinti” sia esponenziale…
Questa era facile, dai, vorrà dire che risponderò anche alla terza.
3. Che reazione ti aspetti a questo tuo lavoro dal pubblico e dalla critica?
Mi aspetto e spero di trovarlo, un pubblico. Non credo esista un’operazione editoriale similare, quindi è tutto da capire che tipo di fascia di lettori intercetteremo. Intanto lo presentiamo a Lucca Comics & Games, e cerchiamo di capire se un lavoro non a fumetti ma realizzato da due autori che hanno molto a che fare con il fumetto, può essere letto da un lettore di fumetti. Certo puntiamo a un target piuttosto alto, perché l’idea è alta: e non mi sto auto incensando; non sto infatti parlando dei contenuti, ma dei materiali e della confezione del libro, che ne fanno un bell’oggetto ancor prima che una piacevole lettura. In dieci anni di pubblicazioni, è la prima (e ultima?) volta che ho diritto di veto su carta, cartoncino, copertina (che, vedrete, presenta una sorpresa davvero inedita). È uno di quei lavori così unici, così di nicchia, che – chissà – potrebbero anche intercettare un pubblico almeno in parte diverso da quello che legge me e/o Giovanni. E, chissà, se funziona potrebbe anche rappresentare un format. E tornare a occuparmi di qualcosa di simile non mi dispiacerebbe davvero. Quanto alla critica… critica di che? Critica di volumi di filastrocche illustrate? Fantastico: chiudiamo in maniera circolare inventando una nuova definizione!

lunedì 6 ottobre 2008

ad averce li sordi!

Voi che (forse) li avete (ma anche se non li avete, come me :))
guardate un pò QUI.
C'è "robba straordineria". ;)
Ad averce li sordi....

sabato 4 ottobre 2008

Aspettando Lucca 2008 [1]

Come ormai tutti sanno (o dovrebbero sapere), la robottosa locandina (in apertura di post) dell'annuale Lucca Comics è stata realizzata dal fenomenale Leo Ortolani. E su qui subito applausi. E non aggiungo altro. :)
Ebbene, rovistando casualmente tra i miei archivi fumettosi, mi sono ritrovato tra le mani una lettera che il buon Ortolani mi inviò nel lontano dicembre 2002 con il suo contributo al libro-tributo Alan Moore: Ritratto di uno straordinario gentleman (2003, Black Velvet). La busta conteneva un pezzo di album Fabriano tagliato ad hoc: aprendolo, sul retro della copertina, c'era uno schizzo esplicativo mentre sul fondo era inserita la fotocopia del disegno finale (che poi noi scansionammo e usammo nel libro) raffigurante il buon Ratman vestito da V.
Ecco, per voi e solo per voi, lo schizzo del grande Leo. ;)
Per i curiosi la versione finale si trova a pagina 142 del libro. ;)

venerdì 3 ottobre 2008