Supperheroes, disegno di Alex Ross realizzato all'età di 4 anni, nel 1974. |
Il 9 Settembre Joe Madureria lanciava la sua campagna Kickstarter per un videogioco basato su Battle Chasers, serie a fumetti che godette grande successo negli anni '90 seppur interrotta dopo soli 9 numeri (pubblicati nel corso di 4 anni!).
La richiesta era di 500mila dollari (mica pizza e fichi!)... raccolti in sole 72 ore! Mentre scriviamo, il crowdfunding, che si chiuderà il 10 di Ottobre, ha superato la cifra di 670mila dollari (con oltre 11mila "backers") e, udite udite, oltre alla realizzazione del videogioco in questione vedrà la pubblicazione, solo in digitale (parrebbe), di ben tre numeri della serie originale che chiuderanno la storia rimasta in sospeso da oltre un decennio.
Ah, il potere del "fare colletta" ai tempi di Internet!
Copertina del N.9 di Battle Chasers. |
Il 27 agosto scorso sulla sua pagina Facebook, Erik Larsen tra i fondatori della Image e autore di Savage Dragon - saga partita nel lontano 1992 che ha raggiunto e superato il numero 200 - scriveva: "La gente continua a chiedermi 'quando uscirà il film di Savage Dragon?' ma onestamente non ho alcuna fretta di vederne uno. La gente sembra dimenticarsi che per ogni Iron Man e Avengers ci sono decine di film come i Fantastici Quattro, Spawn, Elektra, Catwoman e Howard the Duck. Film che macchiano per sempre un personaggio e uccidono un franchise.
Ho il pieno controllo del fumetto di Savage Dragon: posso farci tutto quello che voglio. Nel caso di un film quel controllo svanirebbe. E per sempre la voce che le persone sentiranno quando Savage Dragon aprirà la bocca non sarà la voce che io sento ma quella dell'attore che lo interpreterà. Smetterebbe di essere mio e diventerebbe di qualcun altro."
Sempre Larsen e sempre su Facebook, il 15 Settembre: "Il mio consiglio per chiunque voglia entrare nel mondo dei fumetti è di farli. Inizia semplicemente a sfornarne. Mettili online.
Se sei "solo uno sceneggiatore" allora scrivi una manciata di albi, mese dopo mese. Crea dei personaggi oppure fai solamente finta di scrivere quei cazzo di X-Men.
Scrivi sceneggiature complete. E mettile online ogni lunedì. Produci. Sii attivo.
Se sei un disegnatore: improvvisa. Ma produci!
Molto è legato al capire "come posso fare?". Perciò... provaci. Dici d'avere un sacco d'idee? Fammi vedere. E con "fammi vedere" intendo "NON far vedere a ME". Intendo mostralo a te stesso... dimostralo a te stesso.
Non importa se nessuno vedrà i tuoi fumetti. Postali su Facebook se devi. Postali dappertutto. Crea un blog. Non si tratta d'essere visti... si tratta di prendere il ritmo. È un esercizio per vedere se sei in grado di farlo.
Dobbiamo tutti navigare nella merda prima di raccogliere i frutti. Ci sono difetti da sistemare e non succederà guardando la TV.
Ho scritto e disegnato circa 70 fumetti completi, alcuni più lunghi di 100 pagine, prima di arrivare alla pubblicazione. Quando è successo ero già un veterano. È stato di grande aiuto.
Ogni volta che ho realizzato un fumetto ho iniziato chiedendomi "come diavolo posso FARE? È impossibile!" Questa sensazione non va mai via.
Devi soltanto... FARE."
A proposito di fumetti su Internet, magari gratis, recupero un testo di David Lloyd, datato Luglio 2014, probabilmente ancora attuale. Ricordiamo che Lloyd - noto in tutto il mondo come il co-creatore e disegnatore di V for Vendetta - è l'"anima" del progetto di comics digitali Aces Weekly.
"Aces Weekly, ad esempio, offre fumetti di prima qualità di oltre 20 pagine per meno di una sterlina a settimana: nel mondo in cui viviamo in cui tutto è costoso verrebbe giudicato da molti come un furto. Parrebbe che molte persone si chiedano perché non siano completamente gratuiti come gran parte degli altri fumetti disponibili in Rete, e sono restii all'idea quasi per principio!
Molti di voi su Deviantart vogliono realizzare dei fumetti, o lo stanno già facendo, e forse mostrate i vostri lavori sul vostro blog o su un sito per... nulla. Intrattenete i vostri lettori in cambio di nulla.
Pensateci due volte, se fate così. Date valore al vostro lavoro. E se credete in quello che sto cercando di fare con Aces Weekly sosteneteci in modo da riuscire alla fine dei nostri sforzi a garantire entrate stabili per i fumetti "onscreen": ne potrete beneficiare anche voi, ora o in futuro. State a sentire un autore. NOI autori, dopotutto, siamo la SOLA parte essenziale per la realizzazione dei fumetti."
Per un attimo... immaginiamo Bruce Willis nei panni di Savage Dragon! |
Se sei "solo uno sceneggiatore" allora scrivi una manciata di albi, mese dopo mese. Crea dei personaggi oppure fai solamente finta di scrivere quei cazzo di X-Men.
Scrivi sceneggiature complete. E mettile online ogni lunedì. Produci. Sii attivo.
Se sei un disegnatore: improvvisa. Ma produci!
Molto è legato al capire "come posso fare?". Perciò... provaci. Dici d'avere un sacco d'idee? Fammi vedere. E con "fammi vedere" intendo "NON far vedere a ME". Intendo mostralo a te stesso... dimostralo a te stesso.
Non importa se nessuno vedrà i tuoi fumetti. Postali su Facebook se devi. Postali dappertutto. Crea un blog. Non si tratta d'essere visti... si tratta di prendere il ritmo. È un esercizio per vedere se sei in grado di farlo.
Dobbiamo tutti navigare nella merda prima di raccogliere i frutti. Ci sono difetti da sistemare e non succederà guardando la TV.
Ho scritto e disegnato circa 70 fumetti completi, alcuni più lunghi di 100 pagine, prima di arrivare alla pubblicazione. Quando è successo ero già un veterano. È stato di grande aiuto.
Ogni volta che ho realizzato un fumetto ho iniziato chiedendomi "come diavolo posso FARE? È impossibile!" Questa sensazione non va mai via.
Devi soltanto... FARE."
Copertina di Savage Dragon N. 206 (2015). |
"Aces Weekly, ad esempio, offre fumetti di prima qualità di oltre 20 pagine per meno di una sterlina a settimana: nel mondo in cui viviamo in cui tutto è costoso verrebbe giudicato da molti come un furto. Parrebbe che molte persone si chiedano perché non siano completamente gratuiti come gran parte degli altri fumetti disponibili in Rete, e sono restii all'idea quasi per principio!
Molti di voi su Deviantart vogliono realizzare dei fumetti, o lo stanno già facendo, e forse mostrate i vostri lavori sul vostro blog o su un sito per... nulla. Intrattenete i vostri lettori in cambio di nulla.
Pensateci due volte, se fate così. Date valore al vostro lavoro. E se credete in quello che sto cercando di fare con Aces Weekly sosteneteci in modo da riuscire alla fine dei nostri sforzi a garantire entrate stabili per i fumetti "onscreen": ne potrete beneficiare anche voi, ora o in futuro. State a sentire un autore. NOI autori, dopotutto, siamo la SOLA parte essenziale per la realizzazione dei fumetti."
Aces Weekly. |
Chiudiamo con l'Italia, tornando a parlare dell'ottima rubrica La formazione del fumettista curata da Matteo Bussola per Vibrisse, conclusasi (pare) lo scorso luglio dopo ben 34 "testimonianze", tutte assolutamente da leggere.
Riportiamo un estratto dal contributo scritto da Claudia “Nuke” Razzoli che... conferma quanto affermato sopra da Erik Larsen!
"[...] decisi che non avrei più sottoposto un solo fumetto a un solo editore, che non mi sarei mai più impegnata per fare qualcosa di giusto, corretto, bello, che corrispondesse a determinate regole e che avrei scritto e disegnato seguendo una sola regola: cosa avrei voluto leggere io. Rifeci quel fumetto (incompleto, immaturo, pieno di vignette di cui oggi mi vergogno) e me lo autoprodussi, accorgendomi poi che era esattamente la stessa cosa che facevo quando volevo fare la ballerina, o l’attrice, o quando riempivo i banchi e i libri di scuola di fumetti inizio-svolgimento-fine. Di quando volevo fare la scrittrice e scrissi un (orribile) romanzo lungo un quaderno intero.
Lo facevo.
Non è che ci provavo. Lo facevo e basta, com’era era.
E facendolo, e continuando a farlo, miglioravo, cambiavo, sperimentavo (stavolta per davvero, non per giustificare una tassa scolastica).
La staticità di tutti quei lunghi anni improvvisamente trasformata in azione.
Il collegamento era stato così difficile da fare solo perché era troppo palese: l’unico modo per imparare a fare fumetti è farli."
Lo facevo.
Non è che ci provavo. Lo facevo e basta, com’era era.
E facendolo, e continuando a farlo, miglioravo, cambiavo, sperimentavo (stavolta per davvero, non per giustificare una tassa scolastica).
La staticità di tutti quei lunghi anni improvvisamente trasformata in azione.
Il collegamento era stato così difficile da fare solo perché era troppo palese: l’unico modo per imparare a fare fumetti è farli."
See you later, alligators!
Dennis the Menace: "Una cosa che ho imparato nella vita è che i fumetti non sono mai abbastanza!" |
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