giovedì 20 novembre 2014

reportage dal Thought Bubble Festival 2014

Dal 9 al 16 Novembre a Leeds, UK, si è svolto il settimo Thought Bubble Festival, tra le manifestazioni più interessanti di questi anni in terra d'Albione.
L'evento fumettistico vero e proprio, il Comic Con, si è tenuto nei giorni 14 e 15 Novembre con la partecipazione di numerosi autori di rilievo tra cui, per fare qualche nome, Scott Snyder, Jeff Lemire, Jason Aaron, Charlie Adlard, Mark Buckingham, Cliff Chiang, Becky Cloonan, Andy Diggle, Duncan Fegredo, Adi Granov, Matt Kindt, David Lloyd, Sean Phillips, Eric Powell, Tim Sale (qui l'elenco completo).

A seguire potete leggere un agile reportage dell'amico Antonio Solinas che, evitato di "godersi" Lucca Comics, ha preferito fare una capatina a Leeds.
Le foto a corredo di questo pezzo sono anch'esse opera di Antonio che ringrazio caldamente per la testimonianza.
Buona lettura e... buona visione!
Ci sono delle similarità ricorrenti nelle convention britanniche e Leeds non fa eccezione: per prima cosa, in pratica, a parte la 2000AD-Rebellion, è tutta piccola (o al massimo media) editoria, quindi è tutto un fiorire di editori indie accanto alle classiche proposte editoriali mainstream americane vendute negli stand delle fumetterie. In secundis, le dimensioni sono sempre piccole, quantomeno rispetto ai numeri importanti delle nostre fiere di punta (parliamo sempre di qualche migliaio di persone, un po' i numeri delle nostre convention "piccole").

Quello che differenzia Leeds dalle altre fiere cui sono stato, in primis Bristol e il (defunto?) Ka-Pow, è il gemellaggio più o meno ufficiale con la Image (che pubblica l'antologia della manifestazione), il focus meno preciso sul settore supereroistico, che invece era il cardine di altre manifestazioni (Bristol era storicamente un feudo della DC Comics, ma nel corso degli anni ha ospitato anche colonne Marvel come Joe Quesada e il duo Morrison-Quitely quando erano su X-Men, mentre la londinese Ka-Pow era il vanity project di Mark Millar), e un'attenzione dovuta e intelligente anche alle autrici, in un mondo da sempre dominato dagli uomini.
A Leeds, a parte i nomi grossi, quasi tutti in forza alla Image Comics (e ce n'erano tantissimi, dal nostro Matteo Scalera a Scott Snyder, da Jason Aaron a Jason Latour, da Matt Kindt a Sean Phillips, da Tim Sale al team di Elephantmen, dalla coppia McKelvie-Gillen a Cameron Stewart, solo per citarne alcuni) c'erano anche un bel numero di invitate, da Vanesa R. del Rey a Emma Rios, da Emma Vieceli a Natasha Allegri e molte altre, alcune più conosciute, altre meno (Hope Larson, Yishan Li, Danielle Corsetto etc.). Un' iniziativa meritoria, senza dubbio. Com'è meritoria la capacità di affiancare ai "soliti" autori britannici un nutrito gruppo di star che gravitano nell'ambito del mercato americano.


Le dimensioni, dicevamo. Ridotte, certo, ma in espansione (per capirci, in totale lo spazio espositivo era circa quanto due padiglioni grossi di Lucca). Ma soprattutto appannaggio, in massima parte, di appassionati di fumetto. In UK, il fenomeno cosplay non ha ancora raggiunto le dimensioni italiane (forse anche a causa del fatto che Leeds non è proprio dietro l'angolo: per esempio, non c’era la solita invasione di franciosi che caratterizza le convention del sud Inghilterra) e quindi negli stand gironzolano soprattutto curiosi di fumetto.
In questo senso, sembra avere grande rilevanza l'aspetto collezionistico (le code per le firme e gli sketch a pagamento/commission sono state davvero enormi per tutta la durata della fiera, e i prezzi richiesti spesso abbastanza altini, se non decisamente da ricchi), ma anche la possibilità di parlare con gli autori rimane un aspetto da non sottovalutare, soprattutto perché, a dispetto degli stereotipi, i creatori britannici sono, nei confronti dei fan, quanto di più distante ci sia dall’immagine fredda e altera da cliché. Di solito, è davvero semplice parlare con loro, molto più semplice di quanto accada nel nostro paese, in generale (per varie ragioni non sempre necessariamente imputabili agli autori, sia chiaro).


In questa atmosfera rilassata e "friendly", l'unica nota un po’ stonata è stata quella del party a metà convention, sabato, che si è tenuto in un palazzo comunale alquanto “freddo”. Questo, unito al fatto che era in collaborazione con il Leeds International Film Festival, ha dissuaso gli autori, molti dei quali hanno abbandonato il luogo subito, disperdendosi in città senza integrarsi al bar come accade di solito, mancando un bar ufficiale della manifestazione. È quindi mancata quella bella atmosfera che si crea di solito in un locale pieno di fumettisti e alcool. Un peccato, visto che questo è sempre stato uno degli aspetti che ho sempre apprezzato di più di queste convention, ma compensato dal profilo degli autori e da qualche libro abbastanza valido, come alcune proposte dei “soliti sospetti” Self Made Hero e Nobrow ma non solo (alcuni libri della Soaring Penguin Press e della microeditoria sembrano particolarmente validi).

Come sempre, abbiamo raccolto qualche pettegolezzo interessante, ma ne parleremo una prossima volta, forse... A seguire, alcune foto della convention.


Antonio Solinas
Gary Spencer Millidge.
Dave Taylor.
Chris Weston.
Rob Davis.
Esad Ribic.
Cameron Stewart.
Matt Kindt e Jeff Lemire.
Tim Sale.
David Lloyd.
Jason Aaron.
Eric Powell e Brian Hurtt.
Emma Rios.
Matteo Scalera.
Declan Shalvey.
Tula Lotay.
Altre informazioni e reportage sul TBF2014 su Bleeding Cool (qui; qui e qui, ad esempio) e Forbidden Planet Blog (qui e qui).

lunedì 17 novembre 2014

recensioni in 4 parole [23]

Segui il triangolo bianco!
Tutto sommato quasi invisibile.
"Genere turbo-avventura e vaffanculo."
Sperimentando con i supereroi.
*********
Abbiamo detto 4 parole su: 
Soggetto e sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Angelo Stano
Editore: Sergio Bonelli Editore
Formato: brossurato, 112 pagine (su ), colore
Prezzo: € 3,20
Anno di pubblicazione: 2014
Per qualche parola in più: QUI 

Il ragazzo invisibile N.1
Sceneggiatura: Diego Cajelli
Disegni: Giuseppe Camuncoli, Werther Dell'Edera, Alessandro Vitti
Editore: Panini Comics
Formato: brossurato, 48 pagine, colore
Prezzo: € 3,50
Anno di pubblicazione: 2014
di Ratigher (testi e disegni)
Editore: Primaomai
Formato: brossurato, 64 pagine, colore
Prezzo: € 16
Anno di pubblicazione: 2014
Per qualche parola in più: QUI e QUI
di Lorenzo Ghetti (testi e disegni)
Formato: webcomics
Anno di pubblicazione: 2014
Per qualche parola in più: QUI

martedì 11 novembre 2014

Quel che resta di Lucca 2014

La t-shirt firmata M.A. Martin fa da sfondo per la "mezza" tavola di T. Tawaraya (da U.D.W.F.G. N.2).
Lucca è finita e quel che resta sono, per lo meno per me, i... fumetti e "correlati", tra generosi omaggi e acquisti doverosi, questi ultimi un po' randomici poiché condizionati dal caos della kermesse toscana.
In apertura di post si può ammirare la t-shirt realizzata da Hollow Press con un disegno di Miguel Angel Martin tratto dal numero 2 di U.D.W.F.G. e, sempre dallo stesso numero, una "mezza" tavola originale tratta da pagina 5 dell'episodio illustrato dal giapponese Tetsunori Tawaraya (e non ditemi che quel "SHIIING" non è una onomatopea meravigliosa!). Unitamente al secondo volume, presentato in anteprima proprio a Lucca, trattasti tutti e tre di generosi omaggi dell'amico Michele Nitri, l'editore con la "passione" per il medico della peste, che ringrazio qui pubblicamente

A seguire due foto dell'intero bottino lucchese, tra novità e recuperi vari.
Un grazie a Bruno EnnaMassimo Perissinotto e Nicola Peruzzi per i cadeaux.
Menzione particolare merita l'analisi scritta "di getto" dal Premio Strega Tiziano Scarpa come dedica sul volume Il mondo così con me realizzato insieme al grandissimo Massimo Giacon.
Lucca, 1 Novembre 2014
a smoky!
Diagnosi del dott. Scarpa:
Il soggetto manifesta una capacità di inoltrarsi tra le pieghe, guardare attraverso, scardinare. Proprio per questo apprezza ciò che è stabile, ciò che resiste al vento. Gli piace dare forma alla tempesta, descrivere i fulmini, rovesciare la direzione della grandine.
Prensile, sfaccettato, multifunzionale, il suo totem è un gatto dalla pelliccia fatta di vibrisse e di antenne che spesso usa per captare gli allarmi degli altri e soccorrerli.
[firmato] Dott. Tiziano Scarpa
L'analisi di Tiziano Scarpa accompagnata da fumoso sketch di Giacon .
E non potevano mancare gli sketch... pochi ma buoni, stavolta. Potete ammirarli nel seguito.
La potenza luciferina di Paolo Massagli!
L'inconfondibile segno di Ratigher.
"Jam session" made in Mammaiuto!
See you alligators!

giovedì 6 novembre 2014

Paura e delirio a Lucca 2014

Da sx a dx: Gilbert Shelton, Robert Crumb e il traduttore dell'incontro. Resoconto su Fumettologica.
Mancavo da Lucca da qualche anno (dal 2011) e ho deciso di partecipare a questa edizione, praticamente all'ultimo minuto, "spinto" sostanzialmente da due input: la presenza dei "guru" dell'underground Gilbert Shelton e Robert Crumb (occasione direi irripetibile per poterli "incontrare" dal vivo) e, soprattutto, l'invito di Michele Nitri di Hollow Press a dargli una mano allo stand in Self Area durante i giorni della manifestazione. Ulteriore minima motivazione input: avevo scritto la postfazione (una paginetta scarsa) per il secondo numero di U.D.W.F.G. che veniva presentato in anteprima proprio a Lucca. Tutto qui.
Per cui veloce organizzazione della trasferta ed è stato... Lucca time!
Folla e cosplayer. This is... Luccaaaa!
Partiamo subito dal finale: il mio giudizio, negativo, su questa Lucca è fortemente condizionato dalle oggettive difficoltà di spostamento (all'interno degli stand e nei collegamenti tra questi) e di logistica (strade, autostrade, parcheggi, ristoranti, etc...) che hanno reso assai problematico godere degli eventi, soprattutto quelli legati ai "Comics", gli unici, o quasi, di mio interesse.
Paragonare, con tutti i distinguo del caso, la mia esperienza quasi horror di questa Lucca 2014 a quella, praticamente, idilliaca dello Stripped 2013 di Edimburgo è... un'operazione impossibile!
Certo è stato un piacere rivedere amici e autori che non incontravo da anni di persona ma è come se tutto fosse stato fagocitato da un ritmo e da un senso di compressione (di spazio e di tempo) insostenibili.
I numeri parlano di un ennesimo straordinario successo di presenze ma i numeri non sono tutto. O meglio, sono solo una "fotografia neutra", direi, che necessita di un'analisi attenta a mente fredda. Si può crescere a dismisura? Oppure, così facendo, si rischia l' "implosione" su se stessi?
Sabato 1 Novembre, dentro le mura, Lucca era un ammasso uniforme di corpi incollati l'uno all'altro. In ogni dove: nelle strade, dentro gli stand, nei locali, o-v-u-n-q-u-e! Oltreoceano le foto diffuse hanno suscitato "stupore" e rivalutazione della folla che prende d'assalto il San Diego Comic-Con. Domenica la situazione è leggermente migliorata ma se fosse accaduto il contrario sarebbe stato un tangibile segno dell'Apocalisse imminente.
Il 4 di Novembre sulla sua pagina Facebook, l'apprezzato sceneggiatore Francesco Artibani, con cruda schiettezza ha "riassunto e commentato" i numeri: "E' tempo di bilanci per Lucca Comics: 240.000 biglietti venduti e 400.000 presenze in città. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: 160.000 persone non sapevano che cazzo fare." [l'uso di questa citazione è stato autorizzato da Artibani medesimo, N.d.R.]

E così a pochissimi giorni dalla fine della manifestazione il direttore della rassegna Renato Genovese ha dichiarato: "Si dovrà intervenire però assolutamente a tutela del vero popolo dei Comics che è quello che arriva a Lucca perché vuole partecipare al sempre più ricco programma di eventi proposto. Per questo penso che dovrà essere messo in campo un sistema per disincentivare gli arrivi in città, o almeno in alcune aree del centro storico, di coloro che non sono visitatori paganti."
In un interessante articolo su Lo Spazio Bianco - dal calzante titolo Lucca Comics & Games è morto - Ettore Gabrielli, proiettato verso quel che succederà, ha scritto: "Non mi stupirei per questo di vedere in un futuro non tanto lontano, sparire l’attuale denominazione [...] magari per far posto a un Lucca Entertainment Festival." Hurm...
Stefano Casini riportava un po' di "speranza" chiudendo così il suo resoconto: "Lucca è bella perché unica nel suo genere. La dimostrazione è che, nonostante tutto, anno dopo anno siamo qui a parlarne."
Una crumbiana Marvel Girl ammira le opere di Gabriele Dell'Otto esposte nella mostra a lui dedicata.
Insomma, non ci giro ulteriormente intorno, questa Lucca non me la sono goduta quasi per nulla.

Molti degli autori che volevo vedere non li ho neppure minimamente intravisti (Brian K. Vaughan c'era? Fiona Staples c'era? Enrique Breccia c'era? Solo per fare qualche nome...) tanto da dubitare della loro presenza (sì lo so, c'erano, c'erano... sommersi dalla folla!) e con molti amici ho scambiato solo chiacchiere veloci oppure ho semplicemente desistito sopraffatto dal flusso della moltitudine umana. Inoltre ho scoperto che alcuni "fenomeni" mi risultano totalmente imperscrutabili e, azzardo un termine, indigesti (come spiegare la fila immane per "tale" Sio contrapposta agli sparuti appassionati che si fermavano per uno sketch o una dedica dal gigante Vittorio Giardino?)

Meno male che c'era la Self Area, isola felice (e vivibile), crepitante di energie e good vibrations!
Al centro: Shelton e Crumb durante l'incontro a San Romano.
Dicevo "non me la sono goduta quasi per nulla" perché, come scritto sopra, mi sono "goduto" i due vecchietti straordinari, Gilbert Shelton e Robert Crumb, che il 1 Novembre sono stati protagonisti di un eccezionale incontro-intervista condotto da Matteo Sefanelli e Paolo Interdonato nella splendida cornice dell'Auditorium San Romano. Crumb, stante la location, è entrato benedicendo la folla emozionata e in trepidante attesa e domandando "dove sono i preti? dove sono i chierichetti?" Risate e applausi come se piovesse. I due, nell'oretta dell'incontro, hanno ricordato i tempi andati ed è emerso chiaro il noto disinteresse di Crumb per la scena attuale del fumetto: "ci sono molte storie pretenziose, i testi non si leggono, spesso il lettering è incomprensibile... i disegni possono anche andar bene ma per me le storie vengono prima di tutto." [ricordo estrapolato, non le vere parole di Crumb, N.d.R.]
Particolarmente dolente il ricordo di Crumb sul suo "eroe" Harvey Kurtzman, come riportato dal sito Bad Comics (così evito d'attivare la mia fumosa memoria!): "Harvey Kurtzman, creatore della rivista Mad, è stato senza dubbio l’artista che maggiormente li influenzò, oltre a dar loro una mano effettiva nell’emergere. Una figura tragica, finito schiacciato dall’impero di Playboy, per cui lavorava e a cui dovette sacrificare la propria autenticità per i compensi notevoli che assicurava. Crumb infatti confessa di odiare ancor oggi Hugh Hefner per quel che fece a Kurtzman, che aveva bisogno di denaro, e di aver giurato a se stesso che non avrebbe mai permesso che qualcuno facesse lo stesso a lui e alla sua arte. Kurtzman era il suo eroe. Un giorno andò a trovarlo e lo trovò che scriveva un fumetto per Playboy [Little Annie Fanny, N.d.R.]. Hefner, un fumettista frustrato che aveva abbandonato le sue velleità, voleva visionare ed approvare tutto il lavoro di Kurtzman che si trovava correzioni del patrono di Playboy su carta trasparente, vergate con una penna blu: stupidi interventi privi di valore per cercare di essere parte del processo creativo. Crumb racconta che a volte Kurtzman piangeva pensando a ciò che era obbligato a fare pur di lavorare. Ma ai tempi della fondazione di MAD, e prima ancora, nel ‘64 e ‘65 con la rivista Help, aveva pubblicato e creduto nei fumetti di Crumb e Shelton, pagandoli 35 dollari a pagina: metà dell’affitto di casa dei due. Un grandissimo aiuto per loro." [il resto può essere letto qui]

Beh... Crumb e Shelton "valgono" una Lucca intera, no?
Foto "carpita" dalla mostra di Hirohiko Araki.
Una menzione la meritano anche le mostre visitate, ahimè, a iper-velocità: Gabriele Dell'Otto, Silver, Rutu Modan, Hirohiko Araki, Guido Scarabottolo e... le varie chiacchiere con amici e addetti ai lavori (che non elenco perché di sicuro dimenticherei qualcuno) in Piazza San Michele e in Piazza Anfiteatro, as usual! Ah... e il bel tempo!
Ah... ho "visto" per circa 3 secondi in totale Masakazu Katsura, incrociato in Area Pro e individuato spuntare dallo stand assaltato dai fan memori dei turbamenti di Video Girl Ai, suppongo!
Al centro, con cappello, il sensei Katsura firma per i fan. Foto gentile omaggio di un generoso visitatore di passaggio.
Special thanks to: Bruno Olivieri, la crew della Hollow Press (Michele Nitri, Paolo Massagli e Gabriele Di Fazio) e... i frenetici, esplosivi Mammaiuto!

Alla prossima Lucca... ehmmmm, anche no! A meno che dopo Crumb non mi portino... IL Barbuto! LOL!!!

[A casa di problemi tecnici al mio personale equipaggiamento fotografico, tutte le foto a corredo di questo post (se non diversamente indicato) sono state scattate dall'amico Gabriele Di Fazio, animatore dell'ottimo blog Just Indie Comics, che ringrazio vivamente per il supporto.]