giovedì 28 agosto 2014

[SPOT 03] Fish di Bianca Bagnarelli

Nobrow è una casa editrice inglese di fumetti che in questi anni si è rapidamente imposta con una proposta innovativa, sia nei contenuti che nella forma, e un'attenzione maniacale per il design e il colore dei propri volumi. Tra i tanti autori scoperti e pubblicati da Nobrow citiamo quale esempio l'ottimo Luke Pearson, creatore dell'acclamata serie Hilda, noto anche in Italia per l'edizione Bao.

Di recente l'editore britannico ha lanciato il progetto 17x23 descritto come "una nuova linea di graphic-novel brevi ideata per aiutare giovani autori di talento a raccontare le loro storie in un formato maneggevole ed economico.
La speranza è che, unitamente all'incoraggiare gli artisti a scrivere storie auto-conclusive, 17x23 possa agire da trampolino di lancio per progetti più ambiziosi."

E sulle pagine spillate di 17x23 scopriamo Fish di Bianca Bagnarelli che, se ce ne fosse motivo, conferma la giovane autrice italiana come uno di più fulgidi talenti del fumetto contemporaneo. In precedenza avevamo "omeopaticamente" accennato ai suoi lavori qui.

In ventiquattro intensissime pagine la Bagnarelli affronta temi complessi - come l'elaborazione del lutto, la prima adolescenza, la morte, la vita che prosegue - con uno storytelling posato e controllato, sostenuto da una originale tavolozza cromatica che attrae l'occhio e opera da perfetto contrappunto alla narrazione.

Per una recensione, in Inglese, più dettagliata (ma anche a rischio spoiler) vi rimando a Forbidden Planet blog, qui.

Il sito di Bianca Bagnarelli: qui, per un maggiore approfondimento e news sull'autrice.
di Bianca Bagnarelli
24 pagine a colori, 17x23, spillato con alette, £6.50 / €9.20 / $11

mercoledì 20 agosto 2014

Frank Miller su Playboy

Qualche giorno fa è apparsa online - sul sito di Playboy - un'intervista in 20 domande a FRANK MILLER, autore che di certo non ha bisogno di alcuna presentazione.
Seguendo il consiglio datomi qualche tempo fa da un autorevole "excutive producer" di un noto sito dedicato ai comics ("You're free to translate portions of the interview, but no more than 40% of the interview is generally considered under the Fair Use Doctrine.") mi sono permesso di selezionare e tradurre cinque domande, e relative risposte, dell'interessante chiacchierata con l'autore de Il ritorno del Cavaliere Oscuro, 300 e Sin City.

L'intervista completa può essere letta qui. Buona lettura! ;)
PLAYBOY: Jessica Alba, che interpreta il ruolo della spogliarellista Nancy Callahan nei film di Sin City, recentemente ha detto: “Il sesso è sicuramente l'elemento che aiuta a vendere il film e, personalmente, mi va benissimo." Che ruolo ha il sesso in Una donna per cui uccidere?
MILLER: [Ride] È proprio una affermazione da Jessica. La storia principale è quella di un uomo la cui ossessione di una vita per una donna lo porta a fare cose orribili. È una trovata nuova per me. In genere l'impulso romantico conduceva i miei personaggi a essere più nobili. Ci sono due impulsi primari nella vita delle persone: il sesso e la violenza. È come in quella meravigliosa citazione di Hitchcock, quella in cui dice che il melodramma è come la realtà ma con tutte le parti noiose eliminate. Non è possibile raccontare una buona storia senza un conflitto e le migliori forme di conflitto sono il sesso e la violenza. Non chiedo certo scusa per le cose che faccio. È pieno di violenza e sesso anche nell'opera lirica e nella poesia epica.

PLAYBOY: Quando, a metà degli anni '80, hai iniziato a lavorare su Batman con il Cavaliere Oscuro lo hai reinventato come un vecchio e acido cinquantacinquenne, un cambiamento che tuttora influenza le sue versioni proposte da Hollywood. All'inizio pensavi che Batman fosse per te un personaggio troppo importante da gestire. Che cosa ti fece cambiare idea?
MILLER: Iniziò tutto con pensiero: "O mio dio, sto per compiere 30 anni e Batman ne ha ancora 29. Non è tollerabile. Lui deve essere più vecchio di me."
Per cui iniziai a pensare di renderlo vecchio tanto quanto la sua leggenda e l'idea del suo ritorno dopo un periodo di ritiro dalle scene è venuta di conseguenza. 

PLAYBOY: Hai descritto Sacro Terrore come un opera di “propaganda” secondo la tradizione di Thomas Paine e avevi predetto che avrebbe "offeso praticamente chiunque." Offendere la gente è mai stato uno degli obiettivi della tua carriera?
MILLER: Ci sono stati dei periodi in cui volevo dedicare la mia carriera a ferire oppure offendere la gente e altre volte in cui volevo essere d'ispirazione oppure raccontare una storia o disegnare uno specifico modello di automobile. Ricordo che quando sono arrivato alla Marvel e alla DC volevo dare uno scossone ai loro universi perché erano rimasti identici per così tanto tempo. Volevo essere un elefante in un negozio di cristalleria. E, ad un certo punto, durante gli anni '70, uscì Contratto con Dio di Will Eisner che mostrò come i fumetti potessero andare in libreria e avere la stessa vita di un libro e non svanire dopo una settimana dall'uscita.

PLAYBOY:  Il "marchio" d'essere un autore di fumetti è svanito?
MILLER: Spero di no. Spero che non lo perderemo mai. Mi è sempre piaciuto essere uno dei "ragazzi terribili". La gente preferisce parlare di fumetti usando la parola "graphic novel" oppure "storytelling sequenziale", un sacco di parole senza senso. "Graphic novel" sembra come se le cose che facciamo siano pornografia. Mi piace il termine "comic book" perché suona come qualcosa che puoi arrotolare e infilare nella tasca posteriore dei pantaloni. Mi piace la loro ingenuità. 
Uno dei motivi per cui apprezzo i film della Marvel è che sono divertenti. Molti dei film sui supereroi sono tronfi. Ad un certo punto, vedendo il film di Superman, tutto quello che potevo fare era una sua caricatura che diceva: "Salve, io posso volare e tu no." Al contrario Capitan America, Hulk e Iron Man sono uno squinternato gruppo di ragazzi, esattamente come i lettori. 
PLAYBOY: Molti lettori del Cavaliere Oscuro pensano che tu ami Batman e odi Superman. C'è qualcosa di vero?
MILLER: La serie del Cavaliere Oscuro è raccontata dal punto di vista di Batman. Ma se leggi il Dark Knight 2, ci troverai un Superman che è molto più calmo di quello della prima storia. Batman e Superman sono completamente opposti. Io amo Superman. Ma amo di più Batman? Non sono persone. Sono soltanto linee su un foglio di carta.

L'intervista completa può essere letta qui.

Le interviste precedenti:

sabato 16 agosto 2014

recensioni in 4 parole [20]

Supremi enigmi per Diana.
Here
Tutto in una stanza.
Il Principe di Persia
Persi nell'orrore vittoriano.
Oyster War
Pirati e l'Avventura!
*********

Abbiamo detto 4 parole su:
Supreme: Blue Rose N.1 (in Inglese)
di Warren Ellis (testi) e Tula Lotay (disegni)
Editore: Image Comics
Formato: spillato, 32 pagine, colore
Prezzo: $2.99 (USD)
Anno di pubblicazione: 2014
Per qualche parola in più: QUI (in Inglese)
e QUI (intervista a W. Ellis, in Inglese)

Here (in Inglese)
di Richard McGuire
Disponibile online: qui.
Pubblicazione originale: Raw, Vol. 2, N. 1, 1989; 6 pagine, bianco e nero
Nuova edizione: Dicembre 2014, Pantheon Books (edizione espansa e a colori)
Per qualche parola in più: QUI e QUI (in Italiano) 
 
Il Principe di Persia
Soggetto e sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Aldo Di Gennaro
Editore: Sergio Bonelli Editore; Collana: Le Storie N.23
Formato: brossurato, 114 pagine, bianco e nero
Prezzo: € 3,80
Anno di pubblicazione: 2013
Per qualche parola in più: QUI.


Oyster War (in Inglese)
di Ben Towle
Editore: webcomic
Inizio pubblicazione: 2010 
Per qualche parola in più: QUI.

giovedì 7 agosto 2014

opinioni sul fare fumetti... [7]

Illustrazione di Alex Toth.
Partiamo con questo casuale elenco agostano di "voci" dal Mondo del Fumetto, con un grande Maestro dei comics, dell'illustrazione e dell'animazione, un autore che ha lasciato un segno indelebile, non a caso spesso indicato dagli stessi autori e fumettisti come un riferimento e una guida ("artists' artist"): Alex Toth.
Sopra potete ammirare un suo mirabile Zorro (personaggio a cui Toth lavorò in una famosa sequenza di storie) con una preziosa annotazione che, perdendo un po' di forza rispetto alla versione originale, può essere resa in Italiano come segue: "Riduci tutto all'essenziale e tira fuori il massimo da quello che resta.
Un buon consiglio, che dite?
Copertina di Amazing Spiderman personalizzata da Frank Cho durante l'SDCC 2014.
Restando negli Usa, qualche giorno fa si è conclusa l'annuale edizione del San Diego Comic-Con  durante la quale sono stati assegnati i prestigiosi premi Eisner (vi rimando su Fumettologica per i dettagli sui vincitori: qui).
Il buon Frank Cho, acclamato autore attualmente in forza alla Marvel ma noto anche per la sua strip Liberty Meadows in un post datato 30 Luglio, con schiettezza e vis polemica, scriveva:
"Qualcuno mi ha chiesto se avessi intenzione di partecipare alla cerimonia degli Eisner. Mi sono messo a ridere. Gli Eisner sono una barzelletta e, al giorno d'oggi, del tutto irrilevanti. Quando un premio, per la maggior parte, snobba volontariamente le due principali case editrici, Marvel e DC, durante gli ultimi 15 e passa anni, è divertente e triste allo stesso tempo. È come se gli Oscar snobbassero volontariamente tutti i film prodotti dalle major per focalizzarsi e premiare solamente indecifrabili film d'autore o produzioni amatoriali. Il comitato che assegna gli Eisner è un fallimento e necessita d'essere completamente rivisto." [l'intero post può essere letto qui]

L'annosa questione dei premi di settore che, come sempre, non accontentano mai... nessuno!
Illustrazione di Sergio Toppi.
Ma alziamo il livello. Per fare questo, riporto un passaggio da un'intervista, datata 2006, all'immenso Sergio Toppi, in cui mi sono imbattuto girovagando nella Rete.
"Ci sono sempre dei margini e dei risultati che si vorrebbe superare; cercare di farlo comporta una forte dose di severità. Magari poi non si riesce comunque a ottenere quello che si vuole, però quello che importa - almeno per me - è che ci sia una certa tendenza all'autocritica. Che non diventi distruttiva, ovviamente! [...] Prima ancora del pubblico la persona del cui consenso ci preoccupiamo di più siamo noi stessi. Si sta male all'idea di aver fatto qualcosa che non convince per cui quando si butta via un lavoro che, per qualunque motivo, non funziona, misto al dispiacere per il lavoro sprecato c'è anche un senso di sollievo. Personalmente penso che vada fatto.

Buttare via ciò che non funziona?
Sì, sì. Senza pietà. Anche se è uno dei compiti più spiacevoli di questo lavoro.
"
[l'intera intervista può essere letta qui]

Ah... i grandi Maestri, immortali. (Anche se Toppi non voleva che lo si chiamasse Maestro.)
La birra King Kirby!
E chiudiamo ricordando un altro Grande: Jack Kirby.
In occasione della ricorrenza del suo compleanno, il 28 Agosto prossimo, è stata creata una birra a lui dedicata: i proventi verranno devoluti alla Hero Initiative, "istituzione" che fornisce assistenza economica ad autori in difficoltà. 

E visto il caldo, leviamo tutti insieme il bicchiere al cielo e... lunga vita al Re!
[Per maggiori informazioni sull'iniziativa: qui e qui, in Inglese]