In questi anni, lo sceneggiatore scozzese
MARK MILLAR si è imposto come un autore capace di coniugare l'avventura, soprattutto di matrice supereroistica, innovandola, con intelligenza e spiccato "fiuto per gli affari", mediante mirati "innesti" di "temi" contemporanei (reality tv, gossip, videogame, cosplay, temi politici su tutti). Lo ha fatto restando sempre nel solco del
mainstream e, al contempo, in riuscito equilibrio tra collaborazioni per le grandi case editrici su testate e personaggi comporation-owned (
Superman: Red Son,
Civil War,
Wolverine,
Ultimates) e "auto-produzione/auto-promozione" di proprie creazioni (
Wanted, Kick-Ass,
Nemesis,
Superior,
Supercroocks,
Secret Service) con diretta ricaduta in adattamenti cinematografici (
Wanted, Kick-Ass).
In passato ho avuto qualche contatto con Millar - che nel 2003 ha generosamente contribuito con uno scritto al "mio"
Alan Moore: Ritratto di uno Straordinario Gentleman - e più volte siamo stati sul punto di realizzare un'intervista ma alla fine, per un motivo o per l'altro, non se n'è fatto mai nulla.
Così qualche giorno fa, leggendo il N.1 di
Jupiter's Legacy, l'ultima creazione di Millar per i disegni del fenomenale
Frank Quitely,
edita dalla Image, mi sono imbattuto nello spazio mini-intervista ("
The Third Degree") questa volta dedicato proprio a
MILLAR, in occasione dell'uscita della sua nuova serie.
Nel seguito potete leggere l'intervista che, non autorizzato, mi sono
"azzardato" a tradurre.
Sperando di non recar danno ad alcuno e d'aver reso un servizio utile a tutti gli appassionati, vi auguro... buona
lettura! :)
Sito ufficiale di
Mark Millar:
qui.
Twitter:
@mrmarkmillar
Pagina Wikipedia in Italiano:
qui.
Pagina Wikipedia in Inglese:
qui.
A cosa stai lavorando al momento?
Sto lavorando ad un bel po' di cose. Ci sono tre serie targate
Millarworld:
Kiss-Ass 3,
Jupiter's Legacy e un terzo titolo per la Image di cui parlerò ufficialmente molto presto, con un disegnatore con cui volevo lavorare da anni. Oltre ai fumetti, abbiamo appena terminato il secondo film di
Kick-Ass e
Matthew Vaughn sta preparandosi a partire con le riprese di The Secret Service che ha appena finito di scrivere in collaborazione con la bravissima Jane Goldman.
Qual è l’aspetto migliore del tuo lavoro?
Aver lavorato quest'anno con Frank Quitely, John Romita Jr., Dave Gibbons e Leinil Yu. Non importa quello che scrivo, i loro disegni lo fanno sembrare valido. Gli altri due disegnatori con cui sto lavorando sono autori che ho sempre ammirato moltissimo ma non avevamo mai collaborato prima d'ora. È eccitante. Come un primo appuntamento.
E l’aspetto peggiore?
Twitter. Davvero, è una droga digitale. Sono sempre connesso e mi sta davvero uccidendo. Se avessi un lavoro normale i miei capi mi avrebbero licenziato da mesi. Credo d'inviare un tweet dopo ogni riga di dialogo che scrivo. Non ho il minimo auto-controllo. E ho un'opinione su tutto, da Tarantino a Bieber. Non c'è nulla su cui
@mrmarkmillar non abbia qualcosa da dire.
Come hai scoperto i fumetti?
Ho quattro fratelli più grandi e tutti erano, con diversi livelli di coinvolgimento, appassionati di fumetti in un momento in cui esserlo non era una cosa "cool" e loro erano dei tipi "cool". Per cui compravano i fumetti e dicevano di farlo per il loro fratello più piccolo, ma io restavo lì ad aspettare fino a che loro non li avevano letti lentamente con grande attenzione. Era un'agonia. Le edizioni qui in Scozia erano in bianco e nero e mi divertivo parecchio a colorarle. Non capitava spesso di trovare dei comics americani per cui coloravo i miei e facevo finta che fossero dei veri comics e mi sembrava fosse una cosa davvero entusiasmante. Ma in verità avevano l'aspetto di comics americani di m$%#a in cui il colorista non era riuscito a stare dentro le linee dei disegni.
Se non facessi fumetti, che cosa faresti?
Non ho potuto fare studi artistici a scuola perché ho avuto un indirizzo piuttosto accademico e, sembrerà strano, ma l'arte non era vista di buon occhio ma come una materia quasi di sostegno. Per cui ho studiato chimica, fisica, matematica superiore e una serie di altre cose che al tempo sembravano molto importanti. La gente pensava che la mia passione per il Fumetto fosse una perdita di tempo ma da adulto la mia conoscenza dei gas inerti, per esempio, è del tutto inutile. Per un po' di tempo ho pensato di fare il dottore e il piano B era fare l'economista, che ci creda o no, dopo aver capito che non sarei riuscito. Sono ancora patito d'Economia e ad essere sincero la mattina leggo online il
Financial Times prima di andare su
Comic Book Resources. La maggior parte delle persone si rilassa con la fiction ma, poiché passiamo tutta la giornata con la fiction, a noi scrittori piace rilassarci con i fatti.
Qual è la cosa più bella che un fan ti ha detto?
"Potrebbe autografarmi questo fumetto?". Perché è essenzialmente una forma di vandalismo, se ci pensi. Ma il fatto che una persona tenga così tanto al tuo lavoro da permetterti di "rovinare" qualcosa per cui ha pagato e che apprezza è davvero un grande complimento.
Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?
Alan Moore e Frank Miller. Ci sono stati molti altri scrittori che nel corso degli anni mi hanno "folgorato" come Grant Morrison, Pete Milligan, Warren Ellis, Garth Ennis e, più di recente, autori come Jason Aaron e Scott Snyder. Ma Moore e Miller sono i miei Mamma e Papà.
Qual è il fumetto di cui vai più fiero?
Penso
Kick-Ass.
Wanted ha cambiato la mia vita perché mi ha permesso di diventare il padrone di me stesso, ma
Kick-Ass è il lavoro di cui vado più fiero.
Qual è l’ultimo fumetto che hai comprato?
Ho letto i volumi di
The Walking Dead, unendomi colpevolmente tardi alla festa. Gli ultimi albi che ho letto?
Saga N. 8 e
Thor: God of Thunder N. 4. Entrambi fantastici. Davvero di prim'ordine.
Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto?
Senza alcun dubbio quello che mi diede Grant Morrison quando, all'età di 18 anni, lo intervistai per una fanzine e lui era al lavoro su
Animal Man, il suo primo, importante ciclo di storie per gli americani. Volevo fare sia lo sceneggiatore che il disegnatore e lui mi suggerì di concentrarmi solo un aspetto perché era molto difficile avere successo in entrambi i ruoli. Un consiglio semplice ma molto pertinente. Da appassionato di fumetti non sempre ti rendi conto che si tratta di due lavori completamente distinti. Ed è una rarità eccellere in entrambi, come nel caso di Frank Miller o Barry Windsor-Smith. Se sei fortunato, diventare bravo in uno solo di questi ambiti è il "viaggio di un'intera vita".
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The Third Degree (April 2013): Mark Millar. |
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Le interviste precedenti: