Aspettando FUMETTERNI.
Da una recente intervista su Wired come sempre ricchissima di spunti, ecco cosa dice il buon Alan Moore su KEVIN O'NEILL.
Da una recente intervista su Wired come sempre ricchissima di spunti, ecco cosa dice il buon Alan Moore su KEVIN O'NEILL.
[...] I disegni di Kevin sono così intrinsecamente legati a quello che È la "Lega" tanto che nessun altro disegnatore potrebbe disegnarne le storie. Penso che sia, probabilmente, uno dei più grandi e dei più originali artisti che lavorino attualmente nel campo dei Fumetti perché le sue influenze, il suo stile, hanno le loro origini dall’illustrazione e dal fumetto inglese piuttosto che dalle produzioni dell’altra parte dell’Atlantico. Non voglio dire che quest’ultima sia una brutta cosa, ma moltissimi autori britannici, me compreso, sono stati probabilmente più influenzati, mentre crescevano, dai fumetti americani piuttosto che da quelli inglesi, che in retrospettiva erano davvero interessanti. I disegni di Kevin hanno sempre avuto un “tocco” inglese, tendente verso l’assurdo e il grottesco.
Credo che quello che ha fatto su quest’ultimo volume de "La Lega "– lo so, lo dico ogni volta – ma è davvero il miglior lavoro che Kevin abbia fatto finora. E lo è sempre. Non posso davvero dire diversamente. È straordinario. Si è superato nuovamente.
In un film non ci sarebbero i disegni di Kevin O’Neill. Non mi importata di quanti effetti in CGI ci sarebbero. Non sarebbero i disegni di Kevin O’Neill. Quando penso alla "Lega degli Straordinari Gentlemen" sono i disegni di Kevin che voglio vedere, è il suo storytelling che voglio, o meglio lo storytelling dato dall’unione di entrambi i nostri sforzi. Queste sono le cose che per me sono importanti riguardo "La Lega". […]
[from Wired] [...] Kevin's artwork is so integral to the whole feel of The League that it couldn't be done with anyone other than Kevin. I think that he is probably one of the greatest and most individual artists working in the medium at the moment because his influences, his styles, come more from British illustration, British comics, than they come from the other side of the Atlantic. I'm not saying that's a bad thing, but an awful lot of the people over here, myself included, were probably more influenced by the American material when we were growing up than we were by what was, in retrospect, brilliant British material. Kevin has always had an absurdist, grotesque British undercurrent to his work.
I think the material he's doing on this new volume—I know I say this with every new volume of The League—but I think it's Kevin's best work yet. But it always is. I really can't say anything different. It's extraordinary. He's surpassed himself again.
In a film, it's not a Kevin O'Neill drawing. I don't care how much CGI there is in it. It's not a Kevin O'Neill drawing. When I am thinking about The League of Extraordinary Gentlemen, it's Kevin's drawings that I want to see, Kevin's storytelling, or the storytelling that is the combination of both of our efforts. These are the things that are important to me about The League. [...]