mercoledì 25 novembre 2020

[Oldies but goldies] GIORGIO CAVAZZANO 2001

A seguire un altro importante recupero dall'archivio ULTRAZINE: un'intervista a GIORGIO CAVAZZANO, Grande Maestro del Fumetto Disney (e non solo), realizzata, al tempo, dall'amico Fabrizio Lo Bianco e apparsa sul sito nel maggio 2001. Buona lettura!
SE TIEPOLO E DISNEY SI INCONTRASSERO...
Intervista a cura di Fabrizio Lo Bianco 

Il suo segno incarna perfettamente la sintesi tra tradizione e innovazione, anche all'interno delle storie - tantissime - disegnate per la Disney, laddove la sperimentazione apparirebbe meno praticabile. È Giorgio Cavazzano, erede dell'indimenticabile Carl Barks e rivoluzionatore di linguaggi pur sulla scia di un altro grande maestro, Romano Scarpa.

Nato a Venezia il 19 ottobre del 1947, Cavazzano inizia il suo cammino nel mondo del fumetto inchiostrando (inizia ad appena 12 anni) le tavole del cugino, Luciano Capitanio. In seguito si dedicherà a quelle di Luciano Gatto - un altro maestro Disney - per poi avviare una lunga e proficua collaborazione con Scarpa. Il giovane Cavazzano raggiunge la maturità artistica molto presto e nel 1966 realizza, su testi di Osvaldo Pavese, la sua prima storia Disney non più da inchiostratore da disegnatore (Paperino e il singhiozzo a martello).
Dopo l'esordio di stampo "scarpiano", il suo stile si personalizza sempre di più e negli anni '70 acquisisce un dinamismo assolutamente inedito nelle storie di paperi e topi. È quello che viene definito il periodo "techno" dell'artista, durante il quale l'artista si dedica a personaggi al di fuori della Disney. Nascono così le coppie Oscar e Tango, Walkie e Talkie e Smalto e Johnny (testi di Giorgio Pezzin), e ancora Altai & Johnson (testi del futuro "padre" di Dylan Dog, Tiziano Sclavi). Sono anni nei quali Cavazzano si dedica anche al disegno realistico-caricaturale che lo porterà sulle pagine di Linus.

La Francia ben presto si invaghisce del segno morbido del veneziano che comincia a collaborare con la rivista per ragazzi Pif. Comincia quindi il sodalizio con François Corteggiani (per varie testate tra cui Le Journal de Mickey) dalla quale nasce la versione a fumetti del lungometraggio The Great Mouse Detective (in Italia Basil l'investigatopo). La matita di Cavazzano ha dato vita a tanti personaggi (ricordiamo ancora Capitan Rogers e Timoty Tytan) al fianco di importanti sceneggiatori. Tra le collaborazioni più significative, quella con Bonvi (Franco Bonvicini), il papà delle Sturmtruppen, con le storie realizzate per la Bonelli pubblicate nel '98 nell'albo La Città.
[F. Lo Bianco]

Quali sono i disegnatori che ti hanno maggiormente influenzato?
Giorgio Cavazzano: Sicuramente molti autori americani, alcuni francesi e naturalmente l'autore belga Franquin che amo tantissimo. Gli autori americani che mi hanno fatto crescere sono Jack Davis e per l'avventuroso Alex Toth, Milton Caniff e molti altri. Sono autori che ritengo straordinari per qualsiasi disegnatore che voglia iniziare e voglia anche conseguire dei risultati. Devo dire, in tutta sincerità, che li ho studiati molto e anche copiati. Copiare diventa indispensabile per capire ed avere un bagaglio di memoria creativa. Un altro grande è sicuramente Uderzo con il suo Asterix. Quindi, come vedi, sono molti i disegnatori, i colleghi, che mi hanno svezzato ed aiutato a conseguire una maturità arrivata abbastanza presto. Ma soprattutto per quell'indispensabile momento creativo, per conseguire la tranquillità nell'impaginazione e nella regia della tavola.
C'è qualche esponente dell'arte "colta" da cui hai preso spunto?
Klimt, non dico che possa essere inserito nel mondo del fumetto, ma pittoricamente mi è stato molto utile e molto vicino.

La tua città è Venezia, patria della grande pittura veneta: pensi ci sia qualche pittore "storico" che ha lasciato la sua eredità artistica anche al fumetto?
Sicuramente Tiepolo, con i suoi straordinari chiaroscuri, le luminosità e i drappeggi. Ritengo che sia un autore da capire e da tener ben presente in qualsiasi momento della nostra attività.

Tu sei stato un precursore del fumetto "cinetico", portando una notevole scossa dinamica al modo di disegnare Disney in Italia. In seguito sono arrivati i manga che hanno nelle linee cinetiche una loro prerogativa: cosa ne pensi di questo genere di fumetti?
Tutto il bene e tutto il male possibile, nella stessa maniera. Nel bene possibile, c'è la grande innovazione che hanno saputo trasmettere. Se confrontiamo la nostra produzione negli anni '70 e quella successiva dopo l'avvento dei manga vediamo che c'è stata una grande rivoluzione sia creativa che editoriale che ha avuto delle ripercussioni sui giovani autori e che ci ha insegnato molto. Ricordo Akira di Otomo come una scoperta straordinaria, per i personaggi sia principali sia secondari e per il dinamismo delle tavole. Il male possibile, perché hanno scardinato tutto un sistema soprattutto editoriale con la chiusura di molte case editrici. Insomma dall'avvento dei manga è cambiato tutto e il mercato non è più lo stesso. So che molti autori attualmente si rifanno a quel genere senza però conoscere quella che è stata un po' la patria del fumetto stesso. Ed è una grossa perdita, per cui consiglio sì di seguire i manga ma anche di ritornare alle nostre origini. Un simile abbinamento non sarebbe male.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Sto lavorando ad un progetto d'animazione e sto creando dei personaggi per un pilota che uscirà nei prossimi mesi. Di più non posso dire, non per scaramanzia ma per serietà professionale. In più un nuovo progetto della Disney di cui non posso darti anticipazioni se non che la Disney sta lavorando molto bene, facendo le cose in maniera interessante e coraggiosa. 
 
Ci puoi parlare del tuo sodalizio con Bonvi?
È stata un'esperienza bellissima che purtroppo, come ben sai, non è durata molto. Ho un grande rammarico ed è quello di non aver iniziato prima e non aver dato ascolto a Bonvi che fin dal lontano '78-'79 mi propose di lavorare insieme ma ero talmente preso da tutta una serie di altre collaborazioni che non potevo dedicarmi anche a quell'idea. Alla fine sia lui che Alfredo Castelli insistettero talmente tanto che mi costringessero a riprendere il mio vero stile, che non è tanto quello disneyano ma è più grottesco-caricaturale, una via di mezzo tra il tutto tondo disneyano e l'avventuroso di Alex Toth e compagnia bella. All'inizio avevo un po' di ruggine e non me la sentivo proprio. Mi ha aiutato molto la buona volontà di Bonvi che sentivo quasi quotidianamente al telefono e l'originalità delle sue sceneggiature. È stata una bella esperienza, molto triste per come è finita. Ho ancora un po' di tristezza nel ripensare a quello che avrei potuto fare e non ho fatto.

Il titolo di una tua storia che ti porteresti appresso per un viaggio...
Una è difficile, ne porterei via due. Una è la mia Casablanca, di cui fortunatamente sono riuscito ad avere gli originali per meriti, che rappresenta uno dei miei migliori momenti creativi e una scoperta del personaggio di Topolino, un personaggio interessante, da studiare e capire molto di più di quanto sia avvenuto in passato. L'altra è La Strada perché rappresenta anch'essa un bel momento perché ho potuto parlare con Federico Fellini e mi ha fatto conoscere un sacco di amici da Vincenzo Mollica a Giulietta Masina. Sono quei lavori che rimangono dentro e legate ad un momento creativo importante. Al di fuori di Disney, se potesi riprenderli, riprenderei i personaggi di Altai e Johnson che mi hanno aiutato a crescere non solo stilisticamente e a capire quale era il mio pubblico. È importante anche per noi avere dei punti di riferimento: io ho sempre rispettato il pubblico e l'ho potuto constatare con Altai e Johnson e con queste storie.
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mercoledì 18 novembre 2020

A.Moore 67... e una risposta dal 1982!

Art by David Roach.
Oggi Alan Moore compie 67 anni e come da tradizione colgo l'occasione per fargli gli auguri e ringraziarlo per tutte le opere a fumetti realizzate, per le idee, i suggerimenti, le polemiche e... tutto il resto. E per quello che verrà.

In apertura di post potete ammirare il fenomenale ritratto dello Scrittore di Northampton realizzato dal portentoso artista inglese e straordinario esperto di Fumetto DAVID ROACH.
 
A seguire, come regalo per gli appassionati, invece riporto la traduzione di un botta e risposta tra un lettore e Moore, dalla pagina della posta di «Warrior» n.6, nell'ottobre 1982: Moore stava per compiere 29 anni. Un ringraziamento al solito Omar Martini per la supervisione e supporto. 
Warrior Team,
ho appena comprato e letto «Warrior» n. 1 e mi devo congratulare con voi per un fumetto inglese di una tale qualità, al livello dei migliori pubblicati negli Stati Uniti. La varietà delle storie e il livello dei disegni erano eccezionali e l'intero numero è stato una "lettura" lunga e soddisfacente. Spero che «Warrior» prosegua e trovi il gradimento che merita.
Tuttavia, ho una seria rimostranza da farvi, relativa ai testi scritti da Alan Moore. Sono un cristiano e un fan dei fumetti e mi turba davvero il suo costante utilizzo del termine "Gesù" come imprecazione. A parte questo, le sue storie sono magnifiche. Vorrei semplicemente pregare Alan di tenere a mente i miei sentimenti (e sono sicuro che molti altri lettori troverebbero le sue storie più godibili senza questa costante blasfemia) e di ridurre o eliminare questi riferimenti.
Sono sicuro che «Warrior» diventerà un ottimo fumetto non soltanto per le storie e i disegni ma anche dal punto di vista del rispetto morale.

--- M.L. Evans, 9 Church Street, Rhondda, Mid. Glam.

Alan Moore risponde: «Il Comics Code Authority. Va bene. Ricordo che mentre crescevo trovavo curioso che i personaggi che popolavano le mie letture in quadricromia, dopo essere stati colpiti da un ultra-raggio, da un’esplosione teta o semplicemente dalla cara, vecchia raffica di proiettili sparati da una mitragliatrice, reagissero con nulla di più vivace di un "Grande Giove!" oppure con il mio preferito tra tutti, "Sockamagee!".
Paragonare queste esclamazioni con quelle meno controllate che avevo udito pronunciate dai miei scapigliati compagni di giochi mi fece capire perfettamente un paio di questioni. In primo luogo, qualsiasi cosa fosse un ultra-raggio non doveva fare molto male. Secondo, quegli splendidi personaggi in calzamaglia e mantello non erano per nulla come le persone reali di mia conoscenza e, terzo, come conseguenza, nulla di quello che dicevano o facevano aveva, alla fine, una grande importanza. Non erano stati pensati per essere come le persone reali. Erano solo sagome di carta.
 
Ora che, si presume, sono cresciuto e mi trovo nell'invidiabile posizione di essere pagato per qualcosa che probabilmente farei comunque come hobby, ho la possibilità di poter cambiare un po' le cose. Come sceneggiatore, voglio che i lettori abbiano a cuore i miei personaggi e le loro vicende. Credo che l'unico modo per farlo è utilizzare il mio misero talento per renderli quanto più reali possibile. Reali nel modo di pensare, reali nel modo di agire e reali nel modo di parlare. Se vengono feriti allora sentono dolore, sanguinano, hanno bisogno di tempo per guarire. Non digrignano i denti e dicono: “Va tutto bene, sergente, quel devastante proiettile perforante mi ha fatto solo un graffietto”. Se sono innamorati potranno, di tanto in tanto, aver bisogno di esprimere il loro amore fisicamente. Un uomo o una donna reali non esprimono i loro sentimenti cercando di scoprire l'identità segreta dei loro spasimanti. Se vengono colpiti da un ultra-raggio, o se questo si abbatte ai loro piedi, sono inclini a riassumere la situazione con esclamazioni più efficaci di “Per tutte le ossa rotte”.

I lettori di “Warrior” sono, a mio parere, adulti di tutte le età. Sin da quando incominciano ad andare a scuola, i bambini e le bambine iniziano via via a parlare in un linguaggio molto più colorito di qualsiasi cosa possa venire pubblicato sulle pagine di “Warrior”. Insinuare, mediante una rigida censura, che ci siano delle parole o dei concetti troppo adulti per le deboli menti dei ragazzi è offensivo e paternalistico. Non sarò complice di un simile atteggiamento e immagino che i miei colleghi di “Warrior” siano dello stesso avviso.
La questione se l'uso di parole come “Gesù” o “Cristo” sia consentita è un po' più complicata e necessita di una risposta seria. Penso che la mia posizione sia questa: per quanto rispetti il diritto di ciascuno di professare la propria fede, non è realistico, nelle mie storie, rappresentare un mondo che è popolato da cristiani e soltanto da cristiani. Di sicuro, conoscere come la gente parla non deve essere visto da te come un invito a parlare nello stesso modo. Di sicuro, non influenzerà la tua fede, in un modo o in un altro, sapere che ci sono persone che non la condividono, persone che utilizzano le parole “Gesù” e “Cristo” come semplici esclamazioni senza particolare riferimento all'ideologia che c'è dietro. Avrei pensato che in tutta la letteratura cristiana, Bibbia compresa, ci sono esempi di comportamento anti-cristiano ben più seri rispetto a quello di pronunciare il nome del Signore invano. Noto inoltre che non sollevi alcuna obiezione al gran numero di morti ammazzati in diverse storie di “Warrior” n. 1. Di sicuro anche questo è un comportamento anti-cristiano e tu, come Cristiano, ne sei turbato?

Come ho detto, rispetto pienamente i tuoi sentimenti e sono davvero lieto per il modo educato e civile in cui hai esposto le tue obiezioni. Sfortunatamente non vedo cosa posso fare per renderti più felice e al contempo restare fedele al mio intendimento come artista di descrivere la realtà così come la vedo. Forse altri lettori avranno delle opinioni in merito su questo tema che potranno aiutarci.»
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lunedì 16 novembre 2020

recensioni in 4 parole [88]

Spaziale intrigo. A fumetti!
L'anima del brigante.
Caos Mutante. Zombie. Alieni.
Laurea? Commovente rifiuto perfetto.
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Abbiamo detto 4 parole su:
Hedra (English)
di Jesse Lonergan (testi e disegni)
Editore: Image Comics
Formato: spillato, 32 pagine, colore
Prezzo: $ 5.99
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI
  
Lampone
di Simone Pace (testi e disegni)
Editore: auto-produzione
Formato: spillato (sold-out), 16 pagine, colore
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI (un'intervista all'autore)

X-Men n. 10
di Benjamin Percy, Leah Williams, Gerry Duggan (testi), Andrea Broccardo, AA.VV. (disegni)
Editore: Panini Comics
Formato: spillato, 64 pagine, colore
Prezzo: € 6
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI (English)
 
Linus n.11 (Novembre 2020)
di AA.VV.
Editore: Baldini+Castoldi - La nave di Teseo
Formato: brossurato, 120 pagine, colore (numero dedicato a Federico Fellini)
Prezzo: € 6
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI
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mercoledì 11 novembre 2020

Alan Moore: il ritiro, il cinema e il futuro

Illustrazione di copertina di Andrea Casciu.
A distanza di parecchi anni, ritorno sulle pagine di Scuola di Fumetto (ora pubblicata da NPE), sul nuovo numero (il 116), prossimamente nelle edicole e fumetterie di tutto il territorio nazionale. 
 
Il numero in questione contiene un'intensa intervista ad Alan Moore di cui ho curato la traduzione e l'editing. 
L’intervista originale, condotta dal giornalista Peter Moerenhout, è stata pubblicata a giugno sul n. 7 della rivista belga Stripgids
 
Confesso d'essere molto lieto per questo mio ritorno su SdF, non soltanto per il rinnovato piacere di tradurre Moore, ma anche perché la copertina porta la firma dell'amico Andrea Casciu e all'interno si può ammirare un ritratto dello Scrittore di Northampton firmato da Miguel Angel Martin ed... entrambe le illustrazioni sono parte della mia fumosa collezione!

Ancora qui? Correte ad accaparrarvi una copia di Scuola di Fumetto
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domenica 8 novembre 2020

recensioni in 4 parole [87]

Il mostro tira sempre!
Troppa carne al fuoco!
We only find them when they're dead n.1

Sci-fi briosa. Si spera.
Un piacevolissimo, intrigante inizio.
*********
Abbiamo detto 4 parole su:
Il richiamo di Cthulhu
di Gou Tanabe (testi e disegni, adattamento)
Editore: J-Pop
Formato: cartonato, 276 pagine, b/n
Prezzo: € 7,50 (brossurato) / € 25 (ediz. variant cartonata)
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI
  
The Surface
di Ales Kot (testi), Langdon Foss (disegni)
Editore: Eris
Formato: brossurato, 136 pagine, colore
Prezzo: € 16
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI (in Inglese)

We only find them when they're dead n.1 (in English)
di Al Ewing (testi), Simone Di Meo (disegni)
Editore: Boom! Studios
Formato: spillato, 32 pagine, colore
Prezzo: $ 3.99
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI
 
Asadora! n.1
di Naoki Urasawa (testi e disegni)
Editore: Panini Comics/Planet Manga
Formato: brossurato, 208 pagine, b/n e colore
Prezzo: € 7,50
Anno di pubblicazione: 2020
Per qualche parola in più: QUI

martedì 3 novembre 2020

Alan Moore 1979: IL GOBBO VENDICATORE

Vignetta da The Avenging Hunchback di Alan Moore. "Dark Star" n. 19 (Marzo 1979)
"Chi te lo fa fare?" potreste domandarmi. In effetti una risposta esaustiva non l'avrei.
Così, leggete e apprezzate, se è il caso. Ovviamente il tutto è indirizzato a quei quattro viandanti che di tanto in tanto capitano da queste parti.

A seguire quindi la traduzione di un Alan Moore annata 1979, autore di testi & disegni, su un fumetto di una tavola realizzato per la rivista musicale "Dark Star": titolo originale The Avenging Hunchback.
Lo stesso mese Moore iniziava a pubblicare Roscoe Moscow per "Sounds", in quel caso usando lo pseudonimo Curt Vile.

Il gobbo vendicatore è una evidente, sboccata parodia di Superman incrociata con il gobbo di Notre Dame. Lo stile di disegno di Moore è fortemente debitore della carica underground e grottesca di Robert Crumb e Basil Wolverton. La storia, che presenta alcuni curiosi omaggi tra cui l'Enterprise di Star Trek e il logo della EC Comics, doveva essere la prima di una serie. Purtroppo il secondo episodio andò perduto quando la macchina di uno dei curatori della rivista fu rubata; al suo posto Moore realizzò una mezza tavola intitolata Kultural Krime Komix di cui lui stesso era protagonista e che chiudeva definitivamente qualsiasi speranza di un nuove avventure del gobbo. 
Ah, ora che ricordo... entrambe le storie menzionate sono riprodotte nell'indispensabile volumone Le straordinarie opere di Alan Moore edito da Black Velvet nel 2011.

Beh, bando alle ciance... buona lettura! Un ringraziamento speciale all'amico Omar Martini per la supervisione.
Alan Moore, The Avenging Hunchback, su "Dark Star" n. 19 (Marzo 1979)

IL GOBBO VENDICATORE

VIGNETTA 1
La nostra saga inizia sul pianeta Krapton, un gigantesco foruncolo sul culo della galassia (Abitanti: 857.206.493... più 1...)
[Cartello sul pianeta] Tenere la sinistra

VIGNETTA 2
... con il geniale botanico marino Snork-El che ha appena scoperto...

... ovvio che è tuo, stronzo! Ha i capelli blu! Ora che ce ne facciamo?

Glerk!

Oddio! Che bimbo dall'aspetto strano...

VIGNETTA 3
... Devo pensare in fretta...

... Ehm... Beh, non c'è nulla che possa fare, perché… ehm... perché... ahh... perché il pianeta esploderà tra 5 minuti! Sì! Ah, ah!!

Gik!

VIGNETTA 4
... Infatti, l'unica possibilità per il bambino è di essere lanciato nello spazio in questo... "modulo speciale di sopravvivenza"...

.. eh eh.... amoruccio... eh eh

[sul modulo] NONVOLUTO Razzo smaltimento rifiuti

VIGNETTA 5
... eh, eh...

VIGNETTA 6
... Così, col tocco di un bottone, lo sfortunato orfanello viene lanciato nel vuoto...

VIGNETTA 7
.. Intanto, su Krapton..

.. Beh, ora che è finita, dici che abbiamo tempo per...

... una sveltina?

VIGNETTA 8
... vedete, per un terribile coincidenza, Krapton stava DAVVERO per esplodere...

VIGNETTA 9
Ma così va la vita, eh? Ora andiamo avanti di qualche giorno e concentriamoci su un minuscolo, sudicio pianeta nel sistema solare, nella palude di Fufukenokie, dove il vecchio & viscido Elmo Gluck sta per fare una cagata.

VIGNETTA 10
How Much Is That Doggie In The Window...
Nota del traduttore: Popolare canzone cantata da Patti Page

[Cartello] Sabbie mobili.

VIGNETTA 11
[Cartello sulla casetta] Paul Cino aveva ragione!
Nota del traduttore: in originale "Chicken Licken", variante di Henny Penny, noto racconto popolare di lingua inglese.

VIGNETTA 12
Sauri saltellanti!

VIGNETTA 13
Mà! Ho avuto un incontro ravvicinato!

[Biglietto in mano] Donatore di rene

VIGNETTA 14

Papino... Guarda!!! Quello che sta uscendo dal relitto è.. è.. è.. è..

Oh cielo!

VIGNETTA 15
... è un bambino!!

Oddio!! Che bimbo dall'aspetto strano...

SEGUE:
"Crescere contorto!"