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giovedì 11 aprile 2013

Asaf Hanuka il Realista

Asaf Hanuka per The Realist
Asaf Hanuka, fratello gemello di Tomer Hanuka (visto all'opera su alcune serie DC Comics), è uno straordinario autore ed illustratore israeliano, ingiustificatamente, poco noto in Italia. Personalmente l'ho scoperto, tempo fa, per il suo contributo all'eccellente Valzer con Bashir (sempre insieme a Tomer), per poi ammirarne, di tanto in tanto, la potenza delle illustrazioni e, più di recente, seguendo online, con regolarità, il suo The Realist.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una sua recente intervista condotta da Yannis Tzannis, pubblicata il 21 Marzo scorso su Chasseur Magazine, e ho pensato fosse una buona occasione per proporla su questo blog e far conoscere "maggiormente" Asaf Hanuka ai lettori italiani.

Ringrazio sentitamente Yannis Tzannis per l'autorizzazione a tradurre l'intervista per questo blog.

L'intervista originale può essere letta qui.
Illustrazione di Asaf Hanuka.
Intervista © Yannis Tzannis

Asaf Hanuka non ha bisogno di grandi presentazioni. Illustratore di fama mondiale, medaglia d'oro della Society of Illustrators e vincitore del Communication Arts Annual, Hanuka è diventato una fonte d'ispirazione per un'intera generazione di nuovi illustratori grazie al suo approccio originale nel ritrarre la vita di tutti i giorni. 
Dopo aver lavorato per committenti prestigiosi come Nike, Canal +, New York Times, Forbes, attualmente vive a Tel Aviv con la sua famiglia, dividendo il proprio tempo tra l'attività d'insegnamento allo Shankar College of Engineering and Design e la realizzazione di un nuovo graphic novel. 

Dal 2010 sei al lavoro su The Realist, un fumetto a cadenza settimanale, vincitore di diversi premi, in cui racconti la tua vita. Che cosa ti ha spinto ad illustrare le tue "avventure quotidiane"?
In realtà è nato su commissione di un giornale di Tel Aviv, la città dove vivo. Si chiama Calcalist ed è un quotidiano economico, e il fumetto viene pubblicato nell'ultima pagina dell'edizione del weekend. Dal momento che il giornale si occupa di questioni finanziarie mi chiesero se fossi interessato a realizzare un fumetto in cui raccontare i miei sforzi per acquistare un appartamento a Tel Aviv. È così che ho iniziato, ma dopo pochi mesi il fumetto si è indirizzato verso questioni più personali.

Fino a quanto si possono spingere i propri limiti, dal punto di visto creativo, quando questi sono i protagonisti dei propri fumetti?
Usare episodi e personaggi tratti dalla vita reale è per me un modo di "barare" dal momento che non sono uno sceneggiatore vero e proprio e mi riuscirebbe quasi impossibile inventare una storia. Per questo presento degli eventi reali e cerco di raccontarli in un modo interessante. Credo che, partendo da questo assunto, ci sia moltissima libertà, almeno nel mio caso, perché, alla fine, sto usando l' "esterno" per disegnare l' "interno".
Asaf Hanuka per The Realist
I tuoi lavori sono un meraviglioso mix di immagini visivamente attraenti e di forti dichiarazioni politiche. Trovi che i fumetti siano un ottimo mezzo per esprimere questo tipo di idee?
Il vantaggio di fare fumetti è che spesso si possono dire delle cose che non passerebbero in altre forme d'espressione, perché la gente crede ancora che se è disegnato deve trattarsi di una storiella o di roba per bambini. E specialmente in Israele, dove la politica è al centro della vita di tutti i giorni, i fumetti sono un modo nuovo di affrontare questi temi. 

Bipolar [miniserie di cinque albi edita da Alternative Comics tra il 2000 e il 2004, N.d.T.] è stata uno delle tuoi primi progetti insieme a tuo fratello gemello, nonché illustratore di fama mondiale, Tomer Hanuka. Come vedi la tua evoluzione da allora?
Il lavoro di Tomer su Bipolar, raccolto poi nel volume Placebo Man (Alternative Comics), è stato la principale ispirazione per il mio The Realist. Tomer prese i suoi ricordi d'infanzia e li trasformò in storie. Allora per me fu come una porta che si apriva e, anni dopo, l'ho aperta di nuovo. Ai tempi di Bipolar lavorai insieme allo scrittore Etgar Keret e adattai a fumetti le sue storie. Col tempo pensai d'avere delle cose da dire come autore completo ma, per un po', non sono stato sicuro di riuscirci. Non ne sono ancora sicuro, ma farlo con un ritmo settimanale mi aiuta a migliorare. 

Qual è il "procedimento" che segui?
Tutto ha inizio con lo stress che mi assale il sabato notte, dal momento che so che devo mandare il fumetto al giornale entro martedì. La domenica inizio a buttare giù qualche frase sulla settimana appena trascorsa, cercando di trovare un'idea. Se sono fortunato lo schizzo per la pagina è pronto per lunedì, poi martedì inchiostro e coloro.
Illustrazione di Asaf Hanuka.
C'è stato un episodio specifico che è stato particolarmente difficile da realizzare?
È sempre molto difficile. Ogni volta c'è un "punto di rottura" in cui mi sento come se quello che ho fatto fosse inutile e vorrei soltanto bruciare tutto e uccidermi ma poi guardo l'orologio, penso alla scadenza che sta arrivando e al fatto che devo mandare qualcosa. E devo semplicemente venire a patti con quello che ho disegnato. 

Insegni Illustrazione e Fumetto allo Shenkar College of Engineering and Design. Secondo te, che cosa ha da offrire questa nuova generazione di illustratori?
Vita, energia, un nuovo punto di vista, originalità, nuovi trend... tutte quelle cose che possedevamo anche noi quando abbiamo iniziato.

Per molte persone i fumetti rappresentano una "scappatella" dalla routine quotidiana. Visto che sei costantemente circondato dall'arte, in cosa trovi "sollievo"?
Mi piace molto camminare.

Qual è il tuo prossimo progetto?
Una graphic novel a colori di 150 pagine, in collaborazione con mio fratello Tomer e con lo scrittore Boaz Lavie. S'intitola The Divine.
Tutte le immagini usate in questo post sono © Asaf Hanuka

2 commenti:

  1. non è molto ma un ulteriore grazie per avermi fatto conoscere quest'autore.

    sp

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  2. @sp
    grazie a te. un grazie è... tutto. :)

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