In occasione dell'imminente uscita, per il mercato USA e UK, del volume The From Hell Companion (una co-produzione Top Shelf/Knockabout), l'esperto di fumetto Pádraig Ó Méalóid ha contattato Campbell e realizzato un'intervista pubblicata qualche giorno fa su The Beat.
Ringrazio Pádraig ed Eddie Campbell per l'autorizzazione a tradurre l'intervista per questo blog.
L'intervista originale può essere letta qui.
Ricordo inoltre che Eddie Campbell sarà l'ospite d'onore all'imminente Torino Comics che si terrà il 12-13-14 Aprile.
L'intervista originale può essere letta qui.
Ricordo inoltre che Eddie Campbell sarà l'ospite d'onore all'imminente Torino Comics che si terrà il 12-13-14 Aprile.
Articolo e intervista
© Pádraig Ó Méalóid
In Maggio Top Shelf in US e Knockabout in UK co-produrranno The From Hell Companion. Sul sito di Top Shelf viene descritto come:
© Pádraig Ó Méalóid
In Maggio Top Shelf in US e Knockabout in UK co-produrranno The From Hell Companion. Sul sito di Top Shelf viene descritto come:
"Un'incredibile selezione dalle sceneggiature e dagli schizzi originali realizzati da Alan Moore per la graphic novel, pietra miliare per il Fumetto, arricchita da annotazioni, commenti e illustrazioni di Eddie Campbell.
Per la prima volta verranno svelate delle pagine, inclusi alcuni dei migliori esempi della scrittura di Moore, che non sono mai state viste da alcuno se non dal suo collaboratore. A corredo le considerazioni di prima mano di Campbell sullo sviluppo del progetto, durato oltre un decennio, inclusi annotazioni, aneddoti, divergenze e ironiche confessioni. Organizzati come un racconto, questi materiali formano un'affascinante mosaico, un'opportunità per leggere From Hell sotto una nuova luce e costituiscono un viaggio all'intero delle menti di due giganti del Fumetto.
Ma l'avranno fatto per davvero?
Per conoscere la verità ho scritto ad Eddie Campbell, che ha fatto da solo tutto il lavoro per realizzare il volume, per sapere che cosa avesse da dire in proposito. Nel corso della conversazione abbiamo parlato di Bryan Talbot, del secondo nome di Steve Moore e se Hayley Campbell [la figlia di Eddie, N.d.T.] sia "venuta su normale"...
Ma l'avranno fatto per davvero?
Per conoscere la verità ho scritto ad Eddie Campbell, che ha fatto da solo tutto il lavoro per realizzare il volume, per sapere che cosa avesse da dire in proposito. Nel corso della conversazione abbiamo parlato di Bryan Talbot, del secondo nome di Steve Moore e se Hayley Campbell [la figlia di Eddie, N.d.T.] sia "venuta su normale"...
Eddie Campbell, autentico gentleman. |
Pádraig Ó Méalóid: Che cosa puoi dirmi su From Hell Companion?
Eddie Campbell: The From Hell Companion è una selezione di extra e di materiali di produzione relativi a From Hell, il fumetto. È organizzato in modo da essere una "ri-narrazione" della storia da diverse nuove angolazioni, inclusi gli aspetti personali e le vicende editoriali. Intendo dire che ho usato degli estratti dalle sceneggiature e dagli schizzi realizzati da Alan, ma non li ho buttati dentro in sezioni separate. Li ho inseriti in una sequenza narrativa, unitamente a commenti tecnici, saggi brevi, congetture e, inoltre, insieme ad aneddoti e miei disegni mai visti prima. È ricco di digressioni. Il contributo più raro che contiene è una sinossi di 15mila parole che Alan scrisse per descrivere la seconda parte della storia a beneficio della casa di produzione del film. Considerato che avevano comprato i diritti quando eravamo solo al capitolo 8.
La cosa interessante della sinossi è che ci sono delle sequenze che si sviluppano in maniera differente rispetto al fumetto così come tutti noi lo conosciamo. Lo ripeto, ho inserito questi materiali nel punto a cui appartengono, narrativamente parlando.
PÓM: Che cosa ti ha spinto a realizzare questo libro proprio ora?
EC: Io ed Alan avevamo in mente da tempo di fare qualcosa insieme, in generale pensavamo di farlo in coincidenza col il quindicesimo o il ventesimo anniversario dell'inizio o della conclusione di From Hell. Ma Alan non era mai abbastanza libero da altri progetti che assorbivano le sue energie e continuavamo a perdere l'occasione. Nel 2011 ho fatto un incontro e avevo bisogno di un argomento di cui parlare e ho tirato fuori un vecchio aneddoto legato alla sceneggiatura di From Hell. La cosa ha funzionato così bene che ho pensato che avrei potuto mettere insieme il libro da solo, usando il materiale disponibile, sia mio che di Alan, ma senza dover aspettare. Una volta trovata la motivazione tutto si è svolto piuttosto velocemente come se fosse un qualcosa semplicemente in attesa di concretizzarsi e, ovviamente, lo era.
PÓM: L'aspetto interessante di libri come The From Hell Companion è che ci permettono di vedere il "dietro le quinte". Voglio dire, la gente che dice "Ho letto tutto quello che Alan Moore ha scritto" non potrebbe affermare una cosa più falsa perché quello che Moore ha scritto è la sceneggiatura ed è una cosa che raramente possono vedere. Quello che in realtà hanno visto è la sua sceneggiatura attraverso l'elaborazione di un disegnatore, in questo caso tu. Per questo l'opportunità di dare un'occhiata al processo di trasformazione della sceneggiatura "grezza" scritta da Alan nel prodotto finito è sempre un'occasione interessante e rivelatrice.
EC: Sì è un libro sui "processi" creativi. Porto il lettore di fronte ad un paio di problemi che bisogna risolvere e, via via, gli mostro le possibili soluzioni. From Hell è come un'automobile di grossa cilindrata con uno splendido, pulito e ordinato cruscotto. E poi quando lo smonti e tiri via le coperture, sotto vedi tutto un groviglio di cavi, ingranaggi e parti mobili incrostate di grasso. Questo è il Companion. Dopo aver visto questo cruscotto per anni, questa nuova versione della macchina rende il tutto interessante in modi che non avresti mai immaginato prima.
PÓM: Ho dato una rapida lettura al pdf che mi hai mandato e ci sono un paio di cose che mi hanno colpito particolarmente. Per iniziare, ci sono le foto fatte a Londra come documentazione insieme ad Alan e Steve (nessuna relazione di parentela) Moore. E ci sono alcuni punti in cui confronti alcuni passaggi del fumetto con delle sequenze del film. E c'è un tema comune in questo caso: il passaggio da un medium ad un altro.
EC: "Nessuna parentela" è diventato ormai il nome ufficiale di Steve, l'hai notato? Dovrebbe renderlo permanente con un atto unilaterale. Sì, c'è il tema del passaggio da un medium ad un altro. Ho anche messo parecchi "thumbnail" delle pagine, realizzati da Alan, affiancati alle relative tavole finali, entrambi mostrati, approssimativamente, con la stessa grandezza. Alan l'ha sempre fatto nel corso della sua carriera, nei suoi quaderni d'appunti personali, non solo per From Hell, ma i disegnatori non li hanno mai visti. Per cui, quando me li sono procurati, io stesso sono rimasto in alcuni casi davvero sorpreso. Specialmente nel vedere, in alcuni casi, quanto fossero davvero vicini alla pagina finale. Ci sono poi alcune tavole in cui ho fatto dei cambiamenti, per una ragione o per un'altra, e racconto al lettore le motivazioni delle modifiche. Mostro molto della lavorazione e delle riflessioni alla base del fumetto e porto il lettore dentro le discussioni, tra una cosa e l'altra. From Hell sarebbe già abbastanza complicato dal punto di vista della medicina legale, ma ci sono anche tutte le varie complicazioni di natura estetica. Ho inserito altri livelli di racconto, nuove sotto-trame. Ad esempio, come disegnare un personaggio e allo stesso tempo dire che forse lei non era lì. Uno dei temi ricorrenti è la rappresentazione grafica di una teoria o di una ipotesi.
PÓM: Sono rimasto affascinato dalle illustrazioni fatte da tua figlia Hayley quando aveva sette anni, che rappresentano lei mentre viene uccisa in tanti modi diversi. Voglio dire, l'ho incontrata da poco e mi sembra sia una persona abbastanza normale...
EC: È stata un'aggiunta successiva. Ho pensato che avessi bisogno di una luce gioiosa in tutto quell'orrore, così ci siamo chiesti come sarebbe stato il libro visto dalla prospettiva di un bambino. Mentre lavoravo al capitolo sei mi resi conto che mia figlia se ne stava seduta nella stanza a disegnare la sua versione degli... ORRORI. Non voglio dire che stesse disegnando il suo From Hell. Il suo libro era molto più originale. Stava disegnando un compendio di tutti i possibili modi in cui morire. Ne disegnò una trentina prima di perdere interesse. Dopotutto aveva solo sette anni, e poca esperienza della morte. Ma sì, mi sembra sia abbastanza normale. Deve aver trovato il modo di liberarsi della cosa.
PÓM: Ne stavo parlando con lei poco fa, e mi ha detto che le piacerebbe se venisse pubblicato. E so che sta lavorando ad un libro su Neil Gaiman, al momento [verrà pubblicato da Ilex Press a Marzo 2014]. Hai visto qualche anteprima?
EC: Penso che quello sia stato il suo primo libro. The Ripper Files, era questo il titolo che aveva scelto, è stata la prima volta in cui ha scoperto d'essere un'autrice. Tutti noi abbiamo avuto la nostra "prima volta", la prima volta in cui abbiamo espresso le nostre idee invece di fare delle cose che ci erano state ordinate o che si aspettavano da noi, come ad esempio i compiti a casa. E Hayley ora è arrivata al punto di scrivere un "vero" libro, intendo dire un libro commissionatole da un editore, che è l'opposto dell'urgente e completa gioia di realizzarne uno, e credo che al momento sia in quella fase in cui si trova a discutere con la casa editrice che vuole trasformare il tutto in un "compito a casa", eventualità che voleva evitare. La parte più difficile quando stai scrivendo un libro è quella fase in cui devi discutere con l'editor che vuole qualcosa di diverso dal libro che gli hai consegnato. Succede ancora anche a me, persino con The From Hell Companion, che tu ci creda o no.
PÓM: Vedremo mai pubblicate tutte le sceneggiature di From Hell? Mi piacerebbe molto che la serie pubblicata dalla SpiderBaby Grafix di Steve Bissette venisse completata.
EC: Chi può dirlo? Ma alcuni capitoli sono andati persi. Nel Companion ho risolto coprendo quei buchi con altro materiale. Inoltre penso che ci vorrebbe un interesse di studio davvero motivato per spingere una persona per leggere la storia in quel modo. Inevitabilmente, gran parte di una sceneggiatura tende essenzialmente all'obiettivo di mettere tutto al posto giusto. Ho selezionato le parti più interessanti di "pura scrittura", e alcune sono davvero, davvero notevoli. Chiunque sia interessato all'opera di Alan troverà nel libro diverse cose validissime, la maggior parte mai viste prima. E circa la medesima quantità delle mie speculazioni teoriche. Per cui c'è parecchio materiale interessante per chi è affascinato dal capire come realizzare un buon fumetto. Tutti quei "letterati" potrebbero imparare una cosa o due.
PÓM: Hai mai avuto una tua ipotesi personale su chi potesse essere davvero Jack Lo Squartatore, sia prima che dopo aver lavorato al fumetto?
EC: La mia ipotesi è che non riusciamo a sopportare il fatto che l'universo sia frutto del caso e per questo abbiamo inventato dio e le varie teorie della cospirazione. Preferiamo credere che siano i malvagi ad avere il controllo rispetto al fatto che nessuno abbia il controllo.
Eddie Campbell: The From Hell Companion è una selezione di extra e di materiali di produzione relativi a From Hell, il fumetto. È organizzato in modo da essere una "ri-narrazione" della storia da diverse nuove angolazioni, inclusi gli aspetti personali e le vicende editoriali. Intendo dire che ho usato degli estratti dalle sceneggiature e dagli schizzi realizzati da Alan, ma non li ho buttati dentro in sezioni separate. Li ho inseriti in una sequenza narrativa, unitamente a commenti tecnici, saggi brevi, congetture e, inoltre, insieme ad aneddoti e miei disegni mai visti prima. È ricco di digressioni. Il contributo più raro che contiene è una sinossi di 15mila parole che Alan scrisse per descrivere la seconda parte della storia a beneficio della casa di produzione del film. Considerato che avevano comprato i diritti quando eravamo solo al capitolo 8.
La cosa interessante della sinossi è che ci sono delle sequenze che si sviluppano in maniera differente rispetto al fumetto così come tutti noi lo conosciamo. Lo ripeto, ho inserito questi materiali nel punto a cui appartengono, narrativamente parlando.
PÓM: Che cosa ti ha spinto a realizzare questo libro proprio ora?
EC: Io ed Alan avevamo in mente da tempo di fare qualcosa insieme, in generale pensavamo di farlo in coincidenza col il quindicesimo o il ventesimo anniversario dell'inizio o della conclusione di From Hell. Ma Alan non era mai abbastanza libero da altri progetti che assorbivano le sue energie e continuavamo a perdere l'occasione. Nel 2011 ho fatto un incontro e avevo bisogno di un argomento di cui parlare e ho tirato fuori un vecchio aneddoto legato alla sceneggiatura di From Hell. La cosa ha funzionato così bene che ho pensato che avrei potuto mettere insieme il libro da solo, usando il materiale disponibile, sia mio che di Alan, ma senza dover aspettare. Una volta trovata la motivazione tutto si è svolto piuttosto velocemente come se fosse un qualcosa semplicemente in attesa di concretizzarsi e, ovviamente, lo era.
PÓM: L'aspetto interessante di libri come The From Hell Companion è che ci permettono di vedere il "dietro le quinte". Voglio dire, la gente che dice "Ho letto tutto quello che Alan Moore ha scritto" non potrebbe affermare una cosa più falsa perché quello che Moore ha scritto è la sceneggiatura ed è una cosa che raramente possono vedere. Quello che in realtà hanno visto è la sua sceneggiatura attraverso l'elaborazione di un disegnatore, in questo caso tu. Per questo l'opportunità di dare un'occhiata al processo di trasformazione della sceneggiatura "grezza" scritta da Alan nel prodotto finito è sempre un'occasione interessante e rivelatrice.
EC: Sì è un libro sui "processi" creativi. Porto il lettore di fronte ad un paio di problemi che bisogna risolvere e, via via, gli mostro le possibili soluzioni. From Hell è come un'automobile di grossa cilindrata con uno splendido, pulito e ordinato cruscotto. E poi quando lo smonti e tiri via le coperture, sotto vedi tutto un groviglio di cavi, ingranaggi e parti mobili incrostate di grasso. Questo è il Companion. Dopo aver visto questo cruscotto per anni, questa nuova versione della macchina rende il tutto interessante in modi che non avresti mai immaginato prima.
Steve and Alan Moore |
EC: "Nessuna parentela" è diventato ormai il nome ufficiale di Steve, l'hai notato? Dovrebbe renderlo permanente con un atto unilaterale. Sì, c'è il tema del passaggio da un medium ad un altro. Ho anche messo parecchi "thumbnail" delle pagine, realizzati da Alan, affiancati alle relative tavole finali, entrambi mostrati, approssimativamente, con la stessa grandezza. Alan l'ha sempre fatto nel corso della sua carriera, nei suoi quaderni d'appunti personali, non solo per From Hell, ma i disegnatori non li hanno mai visti. Per cui, quando me li sono procurati, io stesso sono rimasto in alcuni casi davvero sorpreso. Specialmente nel vedere, in alcuni casi, quanto fossero davvero vicini alla pagina finale. Ci sono poi alcune tavole in cui ho fatto dei cambiamenti, per una ragione o per un'altra, e racconto al lettore le motivazioni delle modifiche. Mostro molto della lavorazione e delle riflessioni alla base del fumetto e porto il lettore dentro le discussioni, tra una cosa e l'altra. From Hell sarebbe già abbastanza complicato dal punto di vista della medicina legale, ma ci sono anche tutte le varie complicazioni di natura estetica. Ho inserito altri livelli di racconto, nuove sotto-trame. Ad esempio, come disegnare un personaggio e allo stesso tempo dire che forse lei non era lì. Uno dei temi ricorrenti è la rappresentazione grafica di una teoria o di una ipotesi.
PÓM: Sono rimasto affascinato dalle illustrazioni fatte da tua figlia Hayley quando aveva sette anni, che rappresentano lei mentre viene uccisa in tanti modi diversi. Voglio dire, l'ho incontrata da poco e mi sembra sia una persona abbastanza normale...
EC: È stata un'aggiunta successiva. Ho pensato che avessi bisogno di una luce gioiosa in tutto quell'orrore, così ci siamo chiesti come sarebbe stato il libro visto dalla prospettiva di un bambino. Mentre lavoravo al capitolo sei mi resi conto che mia figlia se ne stava seduta nella stanza a disegnare la sua versione degli... ORRORI. Non voglio dire che stesse disegnando il suo From Hell. Il suo libro era molto più originale. Stava disegnando un compendio di tutti i possibili modi in cui morire. Ne disegnò una trentina prima di perdere interesse. Dopotutto aveva solo sette anni, e poca esperienza della morte. Ma sì, mi sembra sia abbastanza normale. Deve aver trovato il modo di liberarsi della cosa.
Un esempio degli "orrori" di Hayley Campbell |
EC: Penso che quello sia stato il suo primo libro. The Ripper Files, era questo il titolo che aveva scelto, è stata la prima volta in cui ha scoperto d'essere un'autrice. Tutti noi abbiamo avuto la nostra "prima volta", la prima volta in cui abbiamo espresso le nostre idee invece di fare delle cose che ci erano state ordinate o che si aspettavano da noi, come ad esempio i compiti a casa. E Hayley ora è arrivata al punto di scrivere un "vero" libro, intendo dire un libro commissionatole da un editore, che è l'opposto dell'urgente e completa gioia di realizzarne uno, e credo che al momento sia in quella fase in cui si trova a discutere con la casa editrice che vuole trasformare il tutto in un "compito a casa", eventualità che voleva evitare. La parte più difficile quando stai scrivendo un libro è quella fase in cui devi discutere con l'editor che vuole qualcosa di diverso dal libro che gli hai consegnato. Succede ancora anche a me, persino con The From Hell Companion, che tu ci creda o no.
PÓM: Vedremo mai pubblicate tutte le sceneggiature di From Hell? Mi piacerebbe molto che la serie pubblicata dalla SpiderBaby Grafix di Steve Bissette venisse completata.
EC: Chi può dirlo? Ma alcuni capitoli sono andati persi. Nel Companion ho risolto coprendo quei buchi con altro materiale. Inoltre penso che ci vorrebbe un interesse di studio davvero motivato per spingere una persona per leggere la storia in quel modo. Inevitabilmente, gran parte di una sceneggiatura tende essenzialmente all'obiettivo di mettere tutto al posto giusto. Ho selezionato le parti più interessanti di "pura scrittura", e alcune sono davvero, davvero notevoli. Chiunque sia interessato all'opera di Alan troverà nel libro diverse cose validissime, la maggior parte mai viste prima. E circa la medesima quantità delle mie speculazioni teoriche. Per cui c'è parecchio materiale interessante per chi è affascinato dal capire come realizzare un buon fumetto. Tutti quei "letterati" potrebbero imparare una cosa o due.
PÓM: Hai mai avuto una tua ipotesi personale su chi potesse essere davvero Jack Lo Squartatore, sia prima che dopo aver lavorato al fumetto?
EC: La mia ipotesi è che non riusciamo a sopportare il fatto che l'universo sia frutto del caso e per questo abbiamo inventato dio e le varie teorie della cospirazione. Preferiamo credere che siano i malvagi ad avere il controllo rispetto al fatto che nessuno abbia il controllo.
PÓM: Di recente hai scritto, anche se sei stato un po' rude con l'ottimo Bryan Talbot, sulle tue "Regole Base per la Comprensione" di un fumetto.
EC: Adoro stilare delle regole... per vedere la reazione della gente. Tutti gli artisti vogliono essere dei punk che infrangono le regole. Per cui se dico "fatti la barba dopo che hai fatto la doccia perché così la pelle del tuo viso si sarà già ammorbidita grazie all'acqua calda", loro replicheranno "non dirmi cosa fare, farò al contrario, mi farò la barba prima della doccia così che il getto dell'acqua laverà via tutta la schiuma e i peli residui". Oppure potrei dire "non indossare delle calze umide o ti verranno i crampi ai piedi quando sarai più vecchio" e loro risponderebbero "fottiti papà, me ne starò a mollo nelle pozzanghere e vediamo se ti piace. Sì, fottiti".
Ho preso Bryan come esempio perché ora che gli hanno dato la laurea honoris causa di sicuro si risentirà all'idea che io pensi di saperne più di lui.
PÓM: Hai raccolto tutte queste regole da qualche parte?
EC: Adoro stilare delle regole... per vedere la reazione della gente. Tutti gli artisti vogliono essere dei punk che infrangono le regole. Per cui se dico "fatti la barba dopo che hai fatto la doccia perché così la pelle del tuo viso si sarà già ammorbidita grazie all'acqua calda", loro replicheranno "non dirmi cosa fare, farò al contrario, mi farò la barba prima della doccia così che il getto dell'acqua laverà via tutta la schiuma e i peli residui". Oppure potrei dire "non indossare delle calze umide o ti verranno i crampi ai piedi quando sarai più vecchio" e loro risponderebbero "fottiti papà, me ne starò a mollo nelle pozzanghere e vediamo se ti piace. Sì, fottiti".
Ho preso Bryan come esempio perché ora che gli hanno dato la laurea honoris causa di sicuro si risentirà all'idea che io pensi di saperne più di lui.
PÓM: Hai raccolto tutte queste regole da qualche parte?
EC: No. In realtà le ho abbandonate dopo la prima volta che le ho scritte. E poi, ogni volta che ho avuto bisogno di qualcosa da mettere sul mio blog ho cercato di ricordarle, solo che a quelle che sono riuscito a recuperare ho dato il nome sbagliato, e questo lo so perché le mie annotazioni per la lista delle regole originarie è saltata fuori dopo. Ma davvero credo che i comics siano diventati praticamente illeggibili. Lo sforzo che serve per capirci qualcosa è di gran lunga superiore al "valore nutrizionale". Riguardo quest'aspetto sono come il sedano. Tutti questi nuovi giovanotti che fanno fumetti dovrebbero essere più disciplinati in quello che raccontano e come. Alla fine diranno, forse le regole hanno un senso, forse dopotutto avremmo dovuto indossare le scarpe con le calze.
Ad ogni modo ci sono molte questioni tecniche che vengono trattate nel Companion, i motivi per cui la storia è stata raccontata in un modo e non in un altro, le complesse strategie organizzative a cui bisogna pensare quando si realizzano dei fumetti molto lunghi.
Ad ogni modo ci sono molte questioni tecniche che vengono trattate nel Companion, i motivi per cui la storia è stata raccontata in un modo e non in un altro, le complesse strategie organizzative a cui bisogna pensare quando si realizzano dei fumetti molto lunghi.
PÓM: Ci sono novità sui due volumi dell'edizione integrale di Bacchus?
EC: Continuano ad essere posticipati. L'edizione Spagnola uscirà prima di quella in lingua Inglese. Copertina di Dapper John. |
PÓM: E poi c'è quel libro elettronico, Dapper John. Uscirà prima o poi una versione cartacea?
EC: Si tratta di un e-book [in realtà una App per iPad/iPhone, PÓM] perché Russell Willis voleva pubblicarlo e nessun altro era interessato. Credo che alla fine tutto uscirà come e-book. E poi i volumi cartacei faranno il loro inspiegabile ritorno, un po' come sta succedendo ora col vinile.
PÓM: C'è qualcos'altro che dovrei chiederti? Altri libri di cui non sono a conoscenza? Film? Serie tv?
EC: C'è un libro che ho fatto con Neil Gaiman, s'intitola The Truth is a Cave in the Black Mountain. Ed è un'altra pubblicazione che è stata posticipata. È pronta per andare in stampa da un anno.
PÓM: Grazie per il tempo che mi hai dedicato per l'intervista.
EC: Grazie a te, Porridge. L'ho pronunciato correttamente? Stai facendo un ottimo lavoro con i tuoi articoli e interventi sul Fumetto. Ti auguro di continuare a lungo!
Io mi faccio la barba sempre prima di farmi la doccia. Alan - nessuna parentela - Moore non si rade da quando era ancora possibile credere che Jack the Ripper fosse un mentecatto pericolo e non un sicario della Corona. O un personaggio della Doom Patrol di Morrison. O un cameo di lusso nel numero due di Dylan Dog.
RispondiEliminaI comics moderni sono illeggibili se sei Eddie Campbell. Claro que si. Io ho 45 anni e " so " che Crepascolino, prima o poi, darà una occhiata ai due Captain America disegnati da Campbell
( che riprendono alcuni concetti della mini Truth disegnata da Kyle Baker ndr ) e li troverà illeggibili. Poi tenderà la pargoletta mano verso un graphic novel in cui Leah Moore e consorte sono la reincarnaz karmica di Totò e Peppino e si confrontano in una interrotta sequenza di piani americani alla Life in Hell di Groening esclamando solo " Bacco ! Poffarbacco ! " ( per un numero di pagine pari a quello di Watchmen, inserti in prosa included ) e mi dirà che quella roba è arte. Ed io non replicherò. Non ne avrò la forza.
@Crepascolo
RispondiEliminaBentornato!!! LOL! :)
Caro Smoky,
RispondiEliminagrazie come al solito per l'ottimo lavoro ed il materiale molto interessante.
Con questo tuo vizio ti sei meritato un Liebster Award, spero che non ti dispiaccia.
Lo trovi qui:
http://fumettofilo.blogspot.it/2013/04/liebster-award.html
@Lis
RispondiEliminaGrazie per il premio Liebster. E' la seconda volta in pochi giorni! LOL! http://palumbomania.blogspot.it/2013/03/liebster-award.html
E grazie ancora per la visita. Pare cmq che qualcuno, credo, segua questo blog... forse. :D
Io non posso fare a meno di te
RispondiElimina@Joachim
RispondiEliminaGrazie. :D