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giovedì 23 agosto 2012

Sergio Toppi: un Grande Uomo. Semplicemente. Incredibilmente.

Il Tempo (da I Tarocchi delle Origini, Lo Scarabeo)
Sergio Toppi is a Maestro, a Master of the Art. He does the one thing that separates the good from the astounding: Toppi makes the impossible look easy. (Frank Miller)

Il 21 Agosto SERGIO TOPPI ci ha lasciato. 

Una notizia che, ancora oggi, fatico a credere vera in questo Agosto terribile che già si era portato via un altro Gigante come JOE KUBERT.

In diverse occasioni, negli anni passati, spesso grazie all'intercessione dell'amico Fabrizio Lo Bianco, avevo avuto l'incredibile e immeritato onore di "incrociare" la piccola strada della mia vita con quella magnifica e vasta del Maestro Toppi ("scusa Sergio, lo so che non volevi che ti chiamassero così. E ricordo ancora la tua bonaria occhiataccia quando, una delle prime volte che t'incontrai, osai chiamarti Maestro. Replicasti che andava bene 'solo Sergio', che preferivi essere considerato un Artigiano... scusa").
Ho pensato a quali parole usare, a cosa e come dirlo. Ho scritto diversi post che poi ho cancellato.
La sensazione è strana. Ma il ricordo dell'Arte toppiana è offuscato, nonostante i miei sparuti contatti di prima persona, dalla Grandezza dell'Uomo. Come aver perso un nonno saggio, forte, autorevole, che conosceva i segreti della Vita e le cui parole e i silenzi valevano più dell'oro, più della gemma più preziosa.

Ho così deciso di riportare qui la mia breve e inadeguata introduzione, anche quella costatami molta fatica, alla sezione di omaggi che avevo coordinato insieme a Fabrizio per il suo volume Sergio Toppi: Nero su bianco (Black Velvet, 2005). Al volume avevano contribuito, tra gli altri (vado a memoria, mi scuso con chi dimentico), illustratori e fumettisti come James Jean, Gabriele Dell'Otto, Jim Lee, Nicola Mari, Walter Simonson, una piccola rappresentanza dei numerosissimi ammiratori tra gli "addetti ai lavori" - a volte sorprendenti nella loro "lontananza" dallo stile di Toppi - sparsi per il Mondo.

Grazie per tutte le meraviglie, Sergio. E per i tuoi insegnamenti.
Sentite condoglianze e un forte abbraccio alla Signora Aldina e alla famiglia di Toppi.
Illustrazione sul tema di Gilgamesh per l'Enciclopedia Garzanti Il mio amico, 1955
ARTISTA E GENTLEMAN
Sergio Toppi è un Artista che non necessita di alcuna presentazione. Non c’è bisogno di indicarlo o puntargli addosso improvvise luci della ribalta.
Per lui, come dovrebbe essere per ogni Artista, parla una carriera pluridecennale e luminosa.
Per lui parla un segno indelebile, uno stile "toppiano" che si imprime nella mente di chi guarda, esperienza sconvolgente ed esteticamente abbacinante, al solo incontrare l’originale verticalità delle sue tavole, gli intarsi dei suoi bianchi e neri, l’oro e le gemme dei suoi colori.
Per lui parla una straordinaria umanità da gentleman d’altri tempi, una modestia dell’Uomo-Toppi nel parlare dell’Artista-Toppi che non fa che amplificare la grandezza di entrambi.
Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare di persona il Maestro Sergio Toppi in diverse, seppur brevi, occasioni. Vederlo disegnare dal vivo è uno spettacolo difficile da descrivere a parole: velocità e precisione magica che materializzano in pochi segni guerrieri, profili di dame, squarci verso mondi perduti, universi interi di tratteggi e macchie d’inchiostro disposti da un vero Creatore.
Quando vidi per la prima volta il ritratto di Alan Moore con l’occhio destro del Bardo di Northampton reso con un rosso alieno e quello sfondo di chiazze e segni come galassie in esplosione, rimasi folgorato dalla capacità di Toppi di “leggere” un volto, un’anima e fissarla su carta. Ecco l’Artista.
Durante la produzione di questo libro ho avuto un’altra piacevole sorpresa. Tra le immagini acquisite quale corredo iconografico ve ne erano alcune tratte da un’enciclopedia edita negli anni ’50 dalla Garzanti. Erano illustrazioni sul tema del Gilgamesh e, stranamente, risuonavano con forza nella mia memoria. Dove le avevo viste? Ecco, erano in casa dei miei nonni e da bambino le avevo sfogliate, ammaliato, tante di quelle volte che ora quelle immagini riemergevano prepotenti. Ed erano di Toppi. Sempre lui.
Se con stupore scoprivo che il Maestro mi aveva, in qualche modo, segnato sin da piccolo, questa sezione evidenzia nei contributi disegnati (e non solo) quanto vasta sia la portata e l’impatto della sua Arte. Disegnatori dallo stile profondamente diverso e apparentemente lontani dalla sensibilità toppiana si dimostrano ammiratori profondi della sua opera omaggiandolo, in molti casi, con la loro personale interpretazione del Collezionista, l’unico personaggio originale creato dall’autore milanese e che ne rappresenta, sotto certi punti di vista, il suo doppio avventuroso.
Una piccola galleria che come co-curatore di questa sezione mi riempie d’orgoglio e che speriamo incontri l’apprezzamento di Toppi e dei lettori.

*****

Non stupitevi se da oggi le nuvole vi sembreranno disegnate meglio del solito... 
un saluto al grande Sergio Toppi... (Luca Usai)

Tra i tanti ricordi di Toppi che si possono leggere girando per la Rete su siti e social network, segnalo l'articolo apparso su Conversazioni sul Fumetto e quello pubblicato su The Beat.

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