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mercoledì 4 luglio 2012

Chris Weston: non si vive di solo Fumetto

Pagina da Ministero dello Spazio.
Sesto "fumoso" (e colpevolmente in ritardo) appuntamento con il set di interviste ai protagonisti del Fumetto. Questa volta è il turno dell'inglese CHRIS WESTON, disegnatore di gran talento e dallo stile dettagliato che gli appassionati di comics ricorderanno, probabilmente, per le sue collaborazioni con Grant Morrison su The Invisibles e The Filth. Di recente NPE ha pubblicato il suo Ministero dello Spazio su testi di Warren Ellis.
Weston ha all'attivo diverse collaborazioni col cinema e in ambito pubblicitario.
Maggiori informazioni sull'autore sul suo blog.

L'intervista in Inglese può essere letta qui.

Le interviste precedenti:
05 - (ancora) Alan Moore Parte I e Parte II 

È passato parecchio tempo, ma considerando la recente pubblicazione dell’edizione italiana di Ministry of Space volevo chiederti che cosa ricordi di quell’esperienza? I tuoi disegni per la storia sono davvero spettacolari…
Chris Weston: Ricordo che è stata un’esperienza piuttosto difficile, come la maggior parte dei miei fumetti più conosciuti, dopotutto.
Inizialmente ero stato attratto dal progetto perché l’ambientazione mi ricordava Dan Dare che è, probabilmente, il mio fumetto preferito.
Ricordo che la serie subì dei ritardi infiniti, ma la colpa fu, in egual misura, mia e di Warren [Ellis]. Ero stato interrotto da The Filth che Grant Morrison mi aveva convinto a disegnare dicendomi che mi avrebbe fatto diventare ricco. (Oggi la cosa ci fa ridere come matti…)
L’ultimo numero è stato senza dubbio il fumetto più difficile che abbia mai disegnato. Mi prese una forma così forte di “non so disegnare!” che ero completamente distrutto. Ogni tavola era come se mi strappassi le budella con una forchetta arrugginita.
In quel periodo la Image stava attraversando un periodo turbolento, e per me era molto difficile trovare qualcuno che volesse comunicare con me. Erano contenti di parlare con Warren per cui dipendevo da lui per qualsiasi aggiornamento, ed era frustrante. 
Per questo non fu un bel periodo. Ma penso che non si noti nelle pagine del fumetto. La colorazione di Laura Martin è stata splendida, e credo che sia uno dei pochi fumetti che ho disegnato che non funzionerebbe in bianco e nero.
Come ho detto, i miei lavori migliori nascono da brutte esperienze. Spero che The Twelve verrà considerate nello stesso modo.
Pagina da The Filth.
Che mi dici dei tuoi impegni attuali in campo fumettistico? The Twelve è finalmente giunto alla sua conclusione e ho visto dei tuo lavori recenti per 2000AD, se ricordo bene. Cosa bolle in pentola per te su entrambe le sponde dell’Atlantico?
CW: Al momento, specie sul fronte fumetti, non molto. Sto facendo molti storyboard per la pubblicità ultimamente e va alla grande. 
Vengo pagato bene e posso lavorare di nuovo con il mio amico Albert Hughes (il regista di Codice Genesi). Non ho mai creduto d’essere uno adatto a lavorare in gruppo, ma è sempre divertente far parte della banda di Albert.
Stiamo aspettando di avere il via libera per un altro film, Motor City, che potrebbe vedere la partecipazione di Gerard Butler. Oltre a questo, ho un in programma di lavorare ad un progetto a fumetti al momento top secret...
Copertina per The Twelve.
Hai citato Codice Genesi e hai anche partecipato alla pre-produzione del film, poi cancellato, su Akira. Alla luce di queste tue esperienze, quali sono i pro e i contro di lavorare nel mondo del cinema?
CW: Mi è davvero difficile trovare qualcosa di negativo da dire sulle mie esperienze cinematografiche. I compensi sono più alti che nel Fumetto… e, in generale, chi lavora nel mondo del cinema mi ha trattato in modo migliore e con maggior rispetto di quanto ne abbia mai ricevuto nell’industria dei comics.
L’inconveniente è che si può lavorare per mesi a un progetto come Akira che poi verrà accantonato e tutto il lavoro che hai fatto non vedrà mai la luce del giorno. Ma riesco ad accettarlo: il salario più alto compensa il fatto che il tuo lavoro rimanga nascosto. Nonostante questo amo ancora fare fumetti e non credo li lascerò mai completamente ho la sensazione aver appena iniziato a capire come disegnarli, per cui sarebbe da pazzi lasciare proprio ora!
Lavorando a un film bisogna limitare il proprio ego in maniera molto più ampia; io sono lì per visualizzare quello che ha in mente il registra, non per presentare la MIA visione della sceneggiatura. Nei fumetti, ho maggiore libertà per esprimere me stesso.
Judge Dredd (commission)
Che ne pensi dell’industria dei comics in UK e in Usa? Considerando la crisi generale, i reboot, i soliti cross-over, prequel/sequel... e i nuovi supporti come e-book o fumetti “digitali”… Quali sono le tue sensazioni? Dal tuo punto di vista privilegiato, visto che conosci piuttosto bene entrambi i mercati…?
CW: Sono sicuro d’aver sentito odore di ammutinamento nell’aria. So che ci sono molti autori stanchi di lavorare per “il Sistema”, di produrre pagine su pagine delle solite soap opere supereroistiche, i cui diritti restano dell’editore, e che vediamo da decenni.
Hanno visto il successo che Mark Millar e Robert Kirkman hanno avuto con i loro fumetti creator-owned di genere differente… e stanno pensando: “Anche io voglio un pezzo di quella torta”.
Credo che assisteremo a un’ondata di autori di primissimo piano rischiare di rovinarsi finanziariamente per produrre i propri fumetti e distribuirli in digitale. Alcuni falliranno, altri avranno successo. Nel frattempo, assisteremo al fatto che i Grandi Editori rimpiazzeranno questi autori con sempre più talenti provenienti dal “Terzo Mondo”.
Non è un segreto che le vendite dei fumetti di supereroi sono in declino e i Grandi Editori saranno costretti ancor di più a stratagemmi disperati ed “eventi” per mantenere l’interesse dei lettori. Quello che dovrebbero fare è offrire agli autori dei contratti migliori e maggiore libertà creativa.
Potranno aver dato il via libera a Before Watchmen ma, stante la situazione attuale, avrebbero commissionato la serie originale? Albi da 32 pagine, senza alcuna pubblicità, una storia auto-conclusiva con tutti personaggi nuovi… e creator-owned? Un editore come la DC lo pubblicherebbe al giorno d’oggi? Nah. Ma dovrebbero.

Oggigiorno la nuova-vecchia parola sembra essere “graphic novel” (che non è, a mio modesto parere, sinonimo di buon fumetto). Che ne pesi di questo fenomeno?
CW: Uso raramente il termine “graphic novel”. Di solito la parola “comic-book” è quella che salta fuori dalla mia bocca. Non ho nulla contro il termine “graphic novel”, solo che non ho mai preso l’abitudine di usarlo. È stato un valido strumento di marketing, per far sembrare i comics degni di maggior considerazione dalle persone che dall’esterno hanno una visione distorta di quello che i comics possono essere. 
Pagina da The Invisibles
Hai in mente di scrivere e disegnare qualcosa di quel “genere” nel futuro prossimo? So che hai scritto delle storie brevi in passato…
CW: Ho avuto dei contatti con un editore europeo per realizzare, da autore completo, un fumetto in formato bande dessinée, ed è una cosa MOLTO eccitante.
Il mio mentore, l’artista Don Lawrence, mi aveva sempre indirizzato a lavorare per il mercato Europeo, per cui è piuttosto paradossale che abbia trascorso gli ultimi venti anni a lavorare per editori americani o inglesi. Credo che sia arrivato il momento che mi diriga ad Est come erano le mie intenzioni originarie. Cambiare rende la vita interessante, dopo tutto… e non ho gran desiderio di disegnare supereroi in calzamaglia per un po’.

Grazie Chris!
Ah... per farsi un'idea "più precisa" dello straordinario talento di Weston - come se ce ne fosse bisogno, poi! - si consiglia vivamente la visione di questo video!!!


Intervista condotta via email nei mesi di Giugno 2012.

3 commenti:

  1. Che belle le tavole di Weston. Il livello di dettaglio è stupendo. E ho appena visto anche i suoi story per lo spot di Jagermeister. Mi son cadute le ganasce.

    Intervista interessante, smoky. Grazie.

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  2. @The Passenger
    Of course! :D

    @Luigi
    Weston è davvero un ottimo disegnatore. E un gentleman. Su Ministero dello Spazio fa un lavoro spettacolare, davvero...
    E, grazie a te per la visita!

    RispondiElimina

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