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mercoledì 2 novembre 2016

Un sequel di Watchmen e... il rispetto

Estratto da un'intervista  pubblicata su Wizard magazine N. 130 del Luglio 2002.

Non c'è alcun motivo per cui tu possa tornare sui personaggi di Watchmen? Un'idea che non hai usato nella serie originale?
Alan Moore: L'unico motivo sarebbe quello di fare un mucchio di soldi ai danni dei lettori. Perché dovrei farlo? Sì, qualcosa si potrebbe fare. Immagina quanto sarebbe facile per me dire "Sì, faremo una miniserie sui Minutemen oppure un sequel, in formato miniserie, di Watchmen e produrremo degli action figure e merchandising e forse un video gioco". Potrei guadagnare milioni sulle spalle degli ingenui lettori se fossi davvero cinico nei riguardi di chi mi legge. Non sono il più socievole degli autori di fumetti, ne sono consapevole. Non vado alle convention. Non frequento i miei lettori. Non sono socievole. Non sono adorabile. Lo so bene. Ma non è perché non rispetti i miei lettori: in gran parte è perché li rispetto davvero. Non voglio che la gente mi tratti come un dio e non rispetti se stessa, per cui me ne sto a casa.
Ma ho rispetto dei miei lettori; non li considero in maniera cinica. Non penso a loro come a una mandria di mucche da mungere ogni qual volta ne ho voglia. So che nutrono un affetto sincero per il mio lavoro. Spesso hanno letto il fumetto quando erano giovani e ha un posto speciale nelle loro vite. Lo apprezzo. Ne ho rispetto. Ne sono sinceramente colpito. Come ho detto, sono distante e inavvicinabile ma questo non significa che non abbia alcun rispetto per i miei lettori. Esattamente il contrario, ne ho un grandissimo rispetto e credo che loro ne abbiano altrettanto nei miei confronti. E non credo che questo rispetto verrebbe migliorato in alcun modo se io ci speculassi sopra.

2 commenti:

  1. A mia memoria non ho mai letto una dichiarazione di Alan Moore sulla quale non fossi totalmente d'accordo, o che non avesse il mio massimo rispetto o ancora che non mi abbia fatto riflettere. Lo amo di un affetto vero e lo rispetto profondissimamente.
    Un caro saluto.
    Orlando

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  2. " Please allow me to introduce myself / I'm a man of wealth and taste / I've been around for a long, long year / Stole many a man's soul to waste "
    cantava e canta ancora ogni tanto il mio amico Mick. E' sul mio biglietto da visita. Just a joke. A killing joke dice il mio amico Alan.

    Ricordo come fosse ieri quella sera di tanti anni fa - era poco dopo il crepuscolo - ed ero a cena con Alan e Bill Watterson e sorridevo all'idea che avrei messo il conto sulle spese della Twilight Mama Publishing House e tutto quello che dovevo fare per una gratifica di fine anno era lasciare il ristorante con un contratto firmato da Alan e Bill. Tutto qui. Avevo il mio sorriso da Stregatto ed il concept da sviluppare di un bimbo e del suo gatto stregato in viaggio tra le dimensioni infinite intrappolate tra un minuto e l'altro a caccia della Mucca Magica da cui avrebbero munto il latte del rispetto per tutto quanto è immaginabile. Una idea mia. Avrei potuto proporla a Morrison o Milligan, ma erano ciapati, come diciamo all'ombra della Madonnina , e così avevo pensato di creare un dinamico duo con Alan ai testi e Bill ai disegni. Non avevamo ancora finito gli antipasti che già ero passato a spiegare quanti milioni avremmo ricavato dal merchandising. Mi lasciarono prima delle linguine. Si alzarono senza proferire verbo. La Twilight non rimborsò la cena. Cattivi. Tutti.

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