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lunedì 21 novembre 2016

Un genio inglese

Nel seguito un breve estratto dal documentario The Mindscape of Alan Moore curato e diretto da DeZ Vylenz, girato nel corso del 2002 e presentato per la prima volta nel corso del 2003.

Alan Moore: Ho imparato il mestiere facendo storie molto brevi, di 3 o 4 pagine ciascuna, che è un ottimo modo per imparare a scrivere, a prescindere. Ho continuato facendo un paio di serie dove ho guadagnato maggior controllo sulle tematiche e dove ho potuto spingermi oltre ed essere un po' più sperimentale. Questi lavori hanno iniziato a vincere premi in Gran Bretagna e questo ha colpito gli Americani.

Gli Americani tendono a pensare che ogni premio sia un Oscar e non si resero conto che i premi nel campo del fumetto sono tutti votati da 30 persone che vestono in parka
[in Inglese Moore usa il termine "anorak", utilizzato anche per definire i nerd; si veda qui] e hanno una terribile vita sociale.

E così, per quanto li riguardava, se avevo vinto un premio allora ero un genio inglese. E così mi ingaggiarono e la DC mi mise a lavorare su Swamp Thing, che fece un bel po' di rumore e mi diede credito sufficiente per ottenere altri progetti, permettendomi di scrivere più o meno qualunque cosa volessi. Tutto ciò portò a Watchmen a metà degli anni '80 e quello fu uno dei lavori responsabili per la ridicola bufera di pubblicità che portò i fumetti o graphic novel, come qualcuno nel reparto marketing da allora ha deciso che devono essere chiamati, a diventare popolari.

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