Dettaglio da una vignetta di Journey Into Mystery N. 88 (1963, Marvel Comics) |
Nel seguito un fumoso zibaldone di appunti, come da tradizione, raccolti nei giorni e nelle settimane scorse.
E partiamo col veterano Howard Chaykin, fenomenale autore americano al momento
impegnato ai disegni della serie Image Satellite Sam (su testi di Matt Fraction) e come autore completo sulla nuova miniserie The Shadow: Midnight in Moscow per la Dynamite. Proprio parlando dell’Uomo Ombra il buon Howard ha
risposto così all’intervistatore che gli chiedeva quale critica o
suggerimento lo scrittore-Chaykin avrebbe dato al disegnatore-Chaykin?
"Ho già dichiarato in altre occasioni che il disegnatore contribuisce con più del 50% alla scrittura di un fumetto, un fatto di cui la maggior parte degli appassionati rimane completamente all’oscuro e la maggior parte degli sceneggiatori non vogliono che gli appassionati lo sappiano perché questo comprometterebbe la loro inspiegabile posizione dominante nella scena fumettistica attuale.
Detto questo, nel momento stesso in cui lo scrittore-Chaykin dicesse all’illustratore-Chaykin come fare il suo lavoro, mi manderei a fanculo immediatamente.” [L'intervista completa: qui]
"Ho già dichiarato in altre occasioni che il disegnatore contribuisce con più del 50% alla scrittura di un fumetto, un fatto di cui la maggior parte degli appassionati rimane completamente all’oscuro e la maggior parte degli sceneggiatori non vogliono che gli appassionati lo sappiano perché questo comprometterebbe la loro inspiegabile posizione dominante nella scena fumettistica attuale.
Detto questo, nel momento stesso in cui lo scrittore-Chaykin dicesse all’illustratore-Chaykin come fare il suo lavoro, mi manderei a fanculo immediatamente.” [L'intervista completa: qui]
Copertina a firma Chaykin per The Shadow: Midnight in Moscow N. 5. |
Da un americano ad un altro. Segnalo un interessante articolo, datato Gennaio, su Stan Lee e la sua "eredità", rilanciato qualche giorno fa da Business Insider.
"Nel bene e nel male, il più grande talento di Stan Lee non è mai stato quello di scrivere fumetti o quello di editor. È stato la capacità di marketing e promozione. [...]
Lee ha dato un contributo determinante nel dar forma al fumetto di supereroi e così facendo alla cultura pop per come la conosciamo oggi. Potrò essere un sostenitore di Kirby - io sono dalla parte di Kirby, se mi dovessi schierare per combattere quel tipo di battaglia - ma minimizzare i contributi di Lee al medium Fumetto non sarebbe la soluzione.
Non sarebbe male guardare all'intera questione con un occhio leggermente più critico" [L'articolo completo: qui]
Lee ha dato un contributo determinante nel dar forma al fumetto di supereroi e così facendo alla cultura pop per come la conosciamo oggi. Potrò essere un sostenitore di Kirby - io sono dalla parte di Kirby, se mi dovessi schierare per combattere quel tipo di battaglia - ma minimizzare i contributi di Lee al medium Fumetto non sarebbe la soluzione.
Non sarebbe male guardare all'intera questione con un occhio leggermente più critico" [L'articolo completo: qui]
Stan Lee in una foto dei primi anni '70. |
Ritornando in Italia, segnalo un'interessante riflessione di Otto Gabos, apparsa sul suo profilo Facebook il 3 Luglio scorso e che riporto nel seguito con la sua autorizzazione:
"La prima persona che mi ha parlato della crisi dell'editoria è stato Vincenzo Sparagna. Era circa la seconda metà di giugno nel 1985 e stavo seduto di fronte a lui nel suo ufficio a Monteverde, sede della casa editrice Primo Carnera, Frigidaire in pratica. Sulla scrivania c'era il mio primo contratto ed è partita la giaculatoria. Non si vende, la gente non legge, non è più come una volta, il pubblico ha altre distrazioni e interessi, non si scrivono più bei fumetti, voi autori ecc. Da allora ho pubblicato, tanto, sono del resto passati quasi 30 anni. Sempre di crisi, sempre do prossima morte dell'editoria, specie quella a fumetti. Non ho mai vissuto l'Eldorado e quando ho cominciato a frequentare la hall dell'Hotel Napoleon a Lucca il bello era già passato. Eppure siamo andati avanti, ci siamo ancora e i dati raccontano che il settore fumetto in libreria è uno dei pochi a reggere se non addirittura a crescere. La crisi fa parte del nostro modo di essere. L'emergenza totale e perenne. La condanna per noi autori è una sola, di quelle pesanti e ineluttabili: fare bei libri.
Il resto spetta alla filiera editoriale, fino ad arrivare al lettore affezionato, distratto, in fuga, ex lettore, non lettore. Siateci sempre."
Meditate gente, meditate."Fare bei libri."
Meditate gente, meditate."Fare bei libri."
Una evocativa illustrazione di Otto Gabos, dal suo blog. |
E... parlando di filiera editoriale e di nuove modalità di interazione tra autore e i lettori in tempi di social e crowdfunding vari, non posso non segnalare il successo della recente iniziativa lanciata da Ratigher che ha proposto l'acquisto diretto del suo nuovo fumetto per un periodo limitato di tempo, con la modalità "o lo compri ora (ossia prima) o mai più". Ebbene il volume Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra. è stato venduto in pre-ordine dal 2 giugno al 30 giugno in ben... 1100 copie! I dettagli li trovate sul sito (qui) ed è inutile che vi dica che aspetto Settembre per godermi la lettura! Il risultato raggiunto dall'iniziativa di Ratigher è un interessante segnale (anche) per il Fumetto circa le potenzialità offerte dalle "nuove vie" di produzione offerte dal Web che, forse paradossalmente (ma neppure tanto), richiamano alla memoria l'etica DYI nata negli anni '70 nell'alveo della cultura punk.
Così come interessanti (e appassionate), anche se a volte alcune possono sembrare un poco "saputelle", sono le varie riflessioni ospitate sul blog I tipi di BAO, del noto editore dal logo che abbaia. Anche qui, da leggere e... meditare!
Prima o mai!!! |
Sempre restando in Italia, è stato divulgato il poster della prossima Lucca Comics & Games opera dell'ottimo Gabriele Dell'Otto ma la vera notiziona è l'annunciata presenza alla manifestazione toscana di un autentico guru del Fumetto mondiale: Robert Crumb!!!
E allora tutti pronti per prendere d'assalto le mura lucchesi e incontrare il Maestro dell'Underground???
Pensi che la tua arte sia il risultato di una certa convinzione morale?
Robert Crumb: Naa! E’ il risultato di un insopprimibile bisogno di compensare il rifiuto sociale. Quando ero adolescente andavo in giro con la mia amarezza, pensando che un giorno tutti si sarebbero dispiaciuti. Gliel’avrei fatta vedere io! Sarei diventato un grande artista, sarei entrato nella storia, mentre tutti quei vagabondi sarebbero morti come cani. Sarebbero stati tristi. Sarei arrivato in città con una splendida bionda al mio fianco e un sacco di grana. Era il mio modo di vendicarmi della società senza diventare un criminale. [Estratto da una lunga intervista apparsa su Conversazioni sul Fumetto]
Magari ci si vede a Lucca. Forse...
Il poster firmato Gabriele Dell'Otto per Lucca 2014! |
Pensi che la tua arte sia il risultato di una certa convinzione morale?
Robert Crumb: Naa! E’ il risultato di un insopprimibile bisogno di compensare il rifiuto sociale. Quando ero adolescente andavo in giro con la mia amarezza, pensando che un giorno tutti si sarebbero dispiaciuti. Gliel’avrei fatta vedere io! Sarei diventato un grande artista, sarei entrato nella storia, mentre tutti quei vagabondi sarebbero morti come cani. Sarebbero stati tristi. Sarei arrivato in città con una splendida bionda al mio fianco e un sacco di grana. Era il mio modo di vendicarmi della società senza diventare un criminale. [Estratto da una lunga intervista apparsa su Conversazioni sul Fumetto]
Mastro Crumb e il terzo occhio. |
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