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lunedì 16 giugno 2014

opinioni sul fare fumetti... [5]

Nel seguito qualche pensiero in ordine sparso.

Uno degli eventi recenti più importanti, nel panorama fumettistico Italiano, spesso ingessato, è stato il sorprendente e roboante successo del crowdfunding di Lùmina, il progetto proposto da Emanuele Tenderini e Linda Cavallini, due autori noti e con una carriera di tutto rispetto ma non certo (spero di non "offendere" nessuno) delle famose super-star.
Lùmina - un fumetto che punta molto sul colore come elemento vincente e mescola fantasy e fantascienza, con un forte richiamo alle atmosfere di Miyazaki - ha raccolto, tramite la piattaforma Indiegogo - in circa un mese e mezzo (dal 13 Aprile al 31 Maggio) - poco meno di 60mila euro sui 44mila richiesti ad inizio della raccolta fondi.
Il volume verrà prodotto in Italiano, Inglese e Francese e sarà "consegnato" ai sostenitori del crowdfunding, secondo le previsioni, in digitale nel mese di Gennaio 2015 e in versione cartacea, stampata in esacromia, a Febbraio del prossimo anno.
Le ragioni del successo sono varie - lungi da me essere in grado di individuarle ed analizzarle tutte - ma non si può non evidenziare la freschezza e la qualità della proposta del progetto, il suo respiro internazionale unito all'eccellente campagna di promozione operata sul Web e attraverso i social network. Il risultato netto è quello di indicare agli autori e fumettisti Italiani un'altra possibile via per concretizzare le proprie idee, al di là del rapporto di "collaborazione" con un editore - tradizionale o meno - e dell'auto-produzione. Non sono mancate - ovviamente - le "polemiche", di cui confesso mi è sfuggito il motivo oggettivo se non rintracciarlo in un sentimento molto umano ma poco nobile denominato invidia, ma potrei sbagliarmi.
Una tavola da Lùmina di Emanuele Tenderini e Linda Cavallini.
Da parte mia ho seguito il crowdfunding di Lùmina con un interesse focalizzato sull'operazione di "editoria diretta" operata da parte degli autori, augurandomene il successo per le ragioni sopra esposte ma confesso di non essere stato particolarmente attratto dal fumetto in sé... direbbero gli inglesi: "it's not my cup of tea." Per cui il mio contributo - "tardivo", poiché a risultato ottenuto - di 5 euro è stato solo un doveroso sostegno all'iniziativa e un modo per garantirmi la visione in digitale dell'opera e soddisfare così la mia curiosità (non certo "morbosa") verso il fumetto.
Insomma aspettiamo il 2015 sperando che nel frattempo qualche altro autore Italiano segua le orme di Tenderini e Cavallini replicandone il successo e contribuendo - per il Fumetto - a fare "massa critica" rispetto alla possibilità concreta del crowdfunding .
La copertina del nuovo libro di Ratigher.
Un'altra risposta arriva da Ratigher, tra i più fulgidi talenti degli ultimi anni (non a caso tra gli autori impegnati nel ridare nuova linfa a Dylan Dog, l'icona del Fumetto popolare italiano) che ha deciso di mettere in vendita il suo nuovo libro - dallo splendido titolo in stile Lina Wertmüller, Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra. - solo per il mese di Giugno attraverso un sito realizzato ad hoc, prima o mai.

In un intervista per il sito Fumettologica, Ratigher ha spiegato le ragioni di questa sua particolare scelta. 
Fumettologica: Perché hai preferito la “vendita diretta” rispetto al crowdfunding, che ultimamente sembra andare per la maggiore? Ratigher: Per due motivi, uno tecnico e uno di indole. Dal punto di vista tecnico il mio progetto non credo sia da crowdfunding, uno strumento che penso dia il meglio su idee veramente difficili da realizzare o che abbiano aspetti particolarmente sperimentali o bizzarri come fulcro. Per quanto riguarda la mia indole, non riesco ad esimermi dal rischio quando mi propongo come autore. È il mio sport estremo, faccio i fumetti puntando al massimo effetto, con il dogma di evitare sempre di compiacere chiunque. [...]
Illustrazione di Ratigher.
Perché la scelta di correre da solo e non con un editore come in passato?
Non è o soli o con l’editore. Sto correndo anche con un editore, più precisamente sto realizzando una graphic novel per i tipi di Canicola, ed è una collaborazione stimolante ed avvincente. Sono convinto però che non è più tempo per un’unica strategia da parte degli autori, bisogna diversificare ed ibridare le tecniche di produzione e cercare di correggere le storture, affinando più sistemi rispetto al tentativo di renderne uno solo perfetto. Il metodo PRIMA O MAI, che adotto in questo caso, cerca di correggere la cronica mancanza di guadagni delle produzioni meno mainstream, ma non è certo l’ottimo per quanto concerne la diffusione dei miei fumetti. [...] Voglio percorrere tutte le strade che riesco ad inventarmi e tutte quelle in cui mi invitino.

Hai rifiutato per caso qualche contratto con editori importanti?
No, questo progetto è nato per ottenere quello che nemmeno Mondadori (nome grande a caso) può dare.

E dal sito: "Il metodo PRIMA O MAI è un esperimento volto a scoprire se sia possibile poter avere maggiori soddisfazioni economiche offrendo ai lettori l'emozione di un libro esclusivo."

Che fate ancora qui? Correte su PRIMA O MAI e acquistate la vostra copia. Giugno non dura per sempre!
Steranko guarda Kirby disegnare.
E visto che quest'anno ricorre il 75esimo anniversario della creazione di Batman, chiudo con un gustoso aneddoto che coinvolge l'immenso Jim Steranko e Bob Kane. Aneddoto, presumibilmente autentico, raccontato nel 2013 dall'account Twitter @iamsteranko. Potete leggere il tutto qui.

Nel libro The Steranko History of Comics, l'indimenticato e indimenticabile autore di Nick Fury: Who Is Scorpio?, aveva scritto che Kane aveva goduto di troppi onori circa la creazione dell'Uomo Pipistrello, dichiarando che un contributo fondamentale nella definizione del personaggio e del suo universo narrativo era stato dato da Jerry Robinson e Bill Finger. L'indicazione ufficiale di Kane quale unico creatore di Batman era dovuta a mere ragioni legali e contrattuali.
Bene, durante una San Diego Con di qualche anno fa (direi qualche decennio fa), tenutasi in un hotel, Bob Kane e Steranko si incontrarono per la prima volta e Kane colse subito l'occasione per rimproverare al mitico Jim - di fronte a diverse persone - proprio quel passaggio del suo volume. Mentre il gruppo aspettava un ascensore, proprio appena questo arrivò, Kane si precipitò dentro non prima d'aver salutato Steranko con un "Ci vediamo dopo, Jim, baby" accompagnato da una serie di schiaffetti sul viso dell'autore. Le porte dell'ascensore si chiusero, lasciando Steranko interdetto e schiumante di rabbia di fronte a un gesto simile da parte, sostanzialmente, di uno sconosciuto.
Ma la cosa non si chiuse lì. Il giorno dopo Steranko andò in cerca di Kane e verso mezzogiorno riuscì a trovarlo, in mezzo ad un altro gruppo. Si avvicinò e... "Che piacere rivederti, Bob, baby", disse, per poi affibbiargli un bello schiaffone in pieno viso. "Ma stavolta non c'era una porta d'ascensore che si chiudeva a separaci. Rimasi lì per circa 15 secondi, aspettando. Non reagì. 
Mi girai e me ne andai. Ma ora ho dei rimpianti. Rimpiango che non abbia reagito, anche se era un bel po' più alto di me. Non mi sarebbe importato di sanguinare un po' per avere l'opportunità di dare a Kane quel tipo di lezione in perfetto stile Batman che Finger, Robinson, Sprang e tanti altri hanno solo potuto sognare."
Uno splendido Batman firmato... Steranko!
E ora, visto il tempo... tutti al mare e... Buon Fumetto a tutti!
See you soon, alligators!

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