Pagine

giovedì 9 giugno 2011

l'importanza delle parole

sopra "100 words" di st3to
Ieri (sì era ieri) facendo zapping mi sono imbattuto in un frammento del video dell'ultima lezione tenuta da Randy Pausch, una persona che non si può definire altrimenti se non col termine (di certo imperfetto, ma è quello che mi viene più spontaneo e diretto), "incredibile". 
Ma anche "umana", incredibilmente "umana". Cercate in Rete tutte le info che trovare su di lui, un post su un blog non basta. Non può bastare.

Conoscevo già la vicenda di Pausch ma ri-incontralo è stato davvero "intenso". Così all'improvviso. 
Aveva un'incredibile voglia di vivere e di comunicare. Con le parole. Per lasciare un messaggio. 
Parole e fatti. Per crescere e diventare migliori. 

Mi sono commosso, non lo nascondo.

(A volte vorrei sentire delle parole, ma non posso. 
A volte vorrei poterle dire, ma (forse) non posso. 
Cercare di migliorare. Migliorarsi.)

Randy (posso chiamarlo/ti Randy?) ha detto tante cose, in quella lezione, importanti e sempre sul filo dell'ironia, lui che per alcuni avrebbe dovuto aver poco da ridere considerando la sfida con la malattia, incombente e terribile.
Nella mia mente ne ho segnate tre:
Sto per morire e mi sto divertendo. E continuerò a divertirmi ogni giorno che ancora mi resta da vivere. Perché non c’è un altro modo per farlo.

Quando sbagli chiedi scusa! Una buona scusa è formata da tre parti: "Mi dispiace"; "Era colpa mia", "Cosa posso fare per rimediare"? La maggior parte della gente salta la terza parte; è da questo che puoi capire chi è sincero. 

Impara ad aspettare tutto il tempo che serve e la gente ti sorprenderà davvero: quando si è davvero stufi marci o arrabbiati con qualcuno, significa solo che non si è concesso loro abbastanza tempo, dategliene e vedrete che quasi sempre vi stupiranno.

Parole che indicano una via.
Parole. E fatti.

Grazie Randy. 
Continuerò a frequentarti.
Grazie per le tue parole.Davvero.