[...] Alla stazione c’è un bel niente come in altri mondi che sono possibili. Per me, per te, per chi altro arriverà. Perciò pranziamo e poi pisciamo contro i muri di Milano. Controvento ci sposiamo. Oggi si vola. Oggi si va. Mangiamo a pezzi i nostri figli. E qualche avanzo lo incartiamo dentro un foglio di giornale. Prima o poi ci servirà. Amiamo l’Uomo e il suo sapore. I signori e le signore. Il loro eterno roteare. Come agnello nel kebab. Abbiamo il sushi. Abbiamo il vino. Spezziamo il pane. La schiena al cane. There is no sushi. No Corso Como. Ci piace l’Uomo. Non c’è sindacato. Non c’è stato mai nessuno che mi ha amato tanto come questa notte. Muoio. Ho fame, amore mio. Dice il governo che è passato ormai l’inferno. E ti ho sposato. Qui. Fra i topi neri e i fiori. Il cranio ti ho mangiato.
I testi dei Baustelle sono magnifici.
RispondiEliminaIo ne sono innamorato dal primo album.
Ettore
ciao Ettore, grazie della visita ;)
RispondiEliminaCerto che i testi dei Baustelle non sono solo "canzonette"...
Bella questa vignetta di Benotto... un omaggio al grande Aristide Massaccesi?
RispondiElimina@maurizio
RispondiEliminaovviamente Artistide era nei ns pensieri ;)