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martedì 28 settembre 2010

I give to you

Psychedelic invocations
Of Mata Hari at the station
I give to you
A Java princess of Hindu Birth
A woman of flesh a child of earth
I give to you
The hanging gardens of Babylon
Miles Davis the black unicorn
I give to you
The Palaces of Montezuma
And the Gardens of Akbar's tomb
I give to you
The spider Goddess and the Needle Boy
The slave-dwarves they employ
I give to you
A custard-coloured super-dream
Of Ali McGraw and Steve McQueen
I give to you

C'mon baby, let's get out of the cold
And give me, give me, give me your precious love for me to hold

The epic of Gilgamesh
A pretty little black A-line dress
I give to you
The spinal cord of JFK
Wrapped in Marilyn Monroe's negligee
I give to you
I want nothing in return
Just the softest little breathless word
I ask of you
A word contained in a grain of sand
That can barely walk can't even stand
I ask of you

Oh c'mon baby, let's get out of the cold
And gimme gimme gimme your precious love for me to hold
C'mon baby come out of the cold
And gimme gimme gimme your precious love for me to hold

Palaces of Montezuma by Grinderman

domenica 26 settembre 2010

chi sa fare miracoli?

Dopo questo, ecco un altro sketch di Miracleman, realizzato per me dall'eccelso e multi-talentuoso Kevin Nowlan. Uno che fa miracoli (mi) servirebbe proprio...

sabato 25 settembre 2010

tradurre è...

Un frame dal film Lost in Translation.
Generally, my core belief is that you have to betray the source material to remain faithful. The Italians have the phrase, "Traduttori, Traditori," meaning, "translators, traitors," which most would read as an insult but I read as sound advice. The most important thing is that a translation can't sound like a translation, so if the original phrasing cannot be made to work, then drop it and write something different that conveys the same information and meaning. I see so many translations where there are awkward phrases which I can identify back to the source language, particularly in dialogue.

giovedì 23 settembre 2010

il porto degli spiriti

[...] «È strano? Si può vivere una vita intera con un’altra persona. Eppure non la si conosce. Non veramente. Perché non si può essere l’altra persona. Non è così?»
Anders non capiva dove volesse arrivare.
«Ma questo è ovvio.»
Simon battè l’indice sul tavolo. Rapidamente, irritato.
«Ma è questo il punto. Io non credo che lo sappiamo. Prendiamo noi stessi come punto di partenza e ci immaginiamo un sacco di cose. E solo perché capiamo ciò che l’altro dice crediamo anche di sapere chi è. Ma non ne abbiamo la ben che minima idea. Nessuna idea. Perché noi non siamo l’altro.»
[...] Non si può mai essere un'altra persona.

Tratto da Il porto degli spiriti (Marsilio), il bel libro che sto leggendo di John Ajvide Lindqvist, lo stesso autore di Lasciami entrare.

It's so easy to laugh
It's so easy to hate
It takes guts to be gentle and kind

lunedì 20 settembre 2010

Alzheimer: giornata per ricordare

Domani è la giornata mondiale per la lotta all'Alzheimer, la terribile malattia che cancella i ricordi e fa regredire adulti e anziani allo stato di neonati. Chi conosce le mie iniziative a fumetti più importanti, Alan Moore: Ritratto di uno Straordinario Gentleman (Black Velvet, 2003) e Watchmen 20 anni dopo (Lavieri, 2006), sa che questi progetti erano legati alla raccolta di fondi in favore dell'AIMA e dell'ADI, associazioni impegnate nella lotta a questo orribile e ancora poco conosciuto male. Un piccolo gesto compiuto insieme a tanti autori e amici generosi per cercare di dare un contributo.
Su Repubblica, in questi giorni, potete leggere una raccolta di esperienze direttamente dalle persone che giorno dopo giorno "convivono" con un malato di Alzheimer. Una testimonianza che non può che stringere il cuore, fare indignare, spingere a conoscere e a far conoscere, cercare di fare qualcosa.

Il mio pensiero domani andrà alla persona più importante della mia vita. Mia madre.

martedì 14 settembre 2010

Uncle Bill knows the truth

Apro a caso la copia di Dodgem Logic n. 4 che giace da tempo tra le cose da leggere prima o poi, e lo sguardo cade sulle ultime righe di un articolo, il testo dice:
[William Burroughs'] last words, written in his notebook, were 
"Love - best painkiller what there is."

Uncle Bill e la sua saggezza (in asincrono).
Sure, he knows.

sabato 11 settembre 2010

wandering in Crystal Castles

Salto sempre i pezzi più leggeri e ritmici, la predilezione è per quelli più affilati, ermetici, punk, dove la voce filtrata e i campioni si insinuano sotto la pelle. 
Una spietatata sedazione sonica.

mercoledì 8 settembre 2010

elettro-darwinismo

Di questi tempi mi stordisco immergendomi spesso ad alto volume nei suoni oscuri, nelle melodie, nei rumori di Tomorrow, In a Year, opera dei The Knife dedicata a Charles Darwin e al suo rivoluzionario L'origine della specie.
Dopotutto sono un animale. Tutti lo siamo.