giovedì 7 aprile 2016

Alan Moore: Una questione di passione

Alan Moore in un ritratto di Mario Rivière.
Tanti anni fa su Ultrazine.org (il sito non è più online) curavo e pubblicavo uno speciale dedicato ad Alan Moore che fu, di fatto, alla base del libro del 2003, Alan Moore: Ritratto di uno Straordinario Gentleman. Nel seguito trovare un breve pezzo che scrissi personalmente - uno dei miei rari scritti, a dire il vero - che credo sia ancora... attuale. Datato 2001.

UNA QUESTIONE DI PASSIONE
In una recente intervista (disponibile qui; N.d.A.: il sito non è più online) alla domanda "Cosa è il fumetto per lei?", Mr. Alan Moore rispondeva:
"Il fumetto è per me una forma artistica di enorme importanza che è in gran parte marginalizzata e vista come insignificante. Più guardo al Fumetto, e più lo trovo interessante. Mi colpisce il fatto che i fumetti siano probabilmente la prima forma artistica dell'umanità, che una sequenza di immagini che raccontano una storia sia stata una delle più antiche forme di linguaggio, sia che si parli dei geroglifici egiziani o degli ideogrammi cinesi. [...] C'è ancora così tanto che potrebbe essere fatto con i fumetti, nuove forme che possono essere raggiunte e immaginate. Io lo faccio da vent'anni e non sono per nulla vicino ai limiti di quello che il Fumetto può fare. [...] Anche se l'attenzione della gente svanisse, questo non mi preoccuperebbe affatto. È ancora una forma espressiva con del potenziale, probabilmente suona arrogante ma sono la sola persona a cui interessi. Se io vedo del potenziale, allora quel potenziale c'è e non mi importa se gli altri non riescono a vederlo. Infatti, probabilmente vorrei essere l'unico che possa vedere questo potenziale: ci sarebbe di più per me, tutto un territorio vergine. [...] Non posso pensare ad un momento nel futuro in cui abbandonerò completamente il fumetto per un altro media. Penso che ci sia abbastanza per me perché continui a lavorare con diverse combinazioni di parole e immagini per il resto dei miei giorni. È un oceano sconfinato in cui potrei perdermi. Mi piacerebbe davvero vedere più persone immergersi." [Alan Moore]

In queste parole sta la chiave per capire.
Il punto di partenza per comprendere il vero potere del più grande scrittore che il Fumetto abbia mai avuto.
In queste parole tutto diventa chiaro e possiamo sentire, come cosa tangibile, la passione che Mr. Moore ha verso il medium fumettistico. Questa passione è la naturale forza propellente che utilizza per immaginare parole e mondi.
È la passione che nutre la tecnica e la struttura, che da impulso perché crei anomali capolavori a fumetti come Watchmen, V for Vendetta, From Hell.
È la passione che lo rende felice di giocare con personaggi minori come Supreme o Mr. Majestic soffiando in loro una vita scintillante.
È la passione che muove il suo rispetto per il pubblico e per gli altri autori. Che da l'impulso perché scriva migliaia di parole per descrivere una singola vignetta.
Ed è ancora questo inestinguibile sentimento che guida Mr. Moore nelle acque profonde dell'oceano Fumetto mentre tutti gli altri stanno vicino alla costa.

Lunga vita al Capellone Genio Barbuto.
Lunga vita al Fumetto.

smoky man, Agosto 2001
Alan Moore ritratto da Bill Sienkiewicz. Illustrazione apparsa su TCJ N. 119 (1988).

2 commenti:

Orlando Furioso ha detto...

E' vero smoky, le parole di Alan Moore sono ancora attuali e allo stesso modo è attuale il tuo pezzo di allora.
Lunga vita al Capellone Genio Barbuto.
Lunga vita al Fumetto
Lunga vita a smoky
abbracci!

sTUDIOpAZZIA ha detto...

Credo che la vera passione si manifesti nel riuscire ad appassionare gli altri.
Mr. Moore è un vero appassionato di fumetto.
Un saluto

sp