venerdì 17 ottobre 2014

Che fine ha fatto Aron Wiesenfeld?

Da diverso tempo pensavo di scrivere qualcosa su Aron Wiesenfeld, un disegnatore di fumetti che ricordavo dagli anni '90 per il suo segno "interessante" apprezzato su una manciata di albi, soprattutto Image. Nel 1997 Wiesenfeld, classe 1972, si era aggiudicato una candidatura all'Eisner nella categoria Best Penciller/Inker insieme all'inchiostratore Richard Bennett per il loro lavoro su Deathblow and Wolverine (Wildstorm/Image/Marvel), poi a partire dai primi anni del nuovo millennio le sue tracce nel mondo dei comics si riducono, praticamente, a una manciata di copertine per Y: The Last Man.
Che fine aveva fatto Aron Wiesenfeld?
Ebbene, si era dato alla... Pittura, all'Arte "seria" mica ai giornalini a fumetti (ehi, lo dico in senso scherzoso, chiarisco che qui sul Web son tutti pronti, agili e scattanti per la polemica!) e i suoi dipinti sono stati esposti in gallerie di tutto il mondo - New York, Los Angeles, San Francisco, Seattle, Toronto, Oslo, Aspen, Amsterdam e Rome - e apparsi su pubblicazioni come American Art Collector, Juxtapoz, Drawing Magazine, Hi-Fructose, Sibila, Wall Street International e The Huffington Post.
Opere, quelle di Wiesenfeld, contraddistinte da un segno e una pennellata elegante, dalla presenza femminile, all'insegna di rappresentazioni sospese tra sogno e realtà, con un tocco disturbante. 
Nel seguito potete apprezzarne una selezione.

Pochi mesi fa, inoltre, è stato pubblicato un volume, The Well che raccoglie una retrospettiva dei lavori di Wiesenfeld realizzati in questi ultimi 15 anni.
Magari prima o poi Wiesenfeld tornerà al Fumetto, se non "sequential art", non mi dispiacerebbe vederlo, quanto meno, alle copertine di qualche serie Vertigo. Chissà... dopotutto i legami tra Fumetto e Fine Art sono molto più forti e tangibili di quel che si pensa.

Il sito di Aron Wiesenfeld: qui.
 
 
 
 
 
 
 
In occasione della mostra presso Arcadia Contemporary a New York, conclusa qualche giorno fa (dal 18 Settembre al 3 Ottobre), dell'ultima sua serie di dipinti intitolata Solstice, Wiesenfeld ha dichiarato in un'intervista a Hi-Fructose.com: "La vita è così fragile e la morte è sempre imminente. Questo fa parte anche del significato del titolo della serie, Solstizio: c'è la morte ma poi c'è anche la rinascita, in un ciclo continuo. Credo che sia confortante pensare alla morte in questo modo, piuttosto che solo come una fine."

Tutte le opere sopra © Aron Wiesenfeld.

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Aron Wiesenfeld aveva disegnato anche un albo mutante con tratto acerbo e vicino alla deriva capulloprimamanieraquesadadimezzo di quei gg. Deathblow and Wolverine era una roba diversa. Praticamente un'altra mano. Solo Dan Panosian è cambiato di più - si guardino i suoi inguardabili primi lavori e la roba sti
losa di X-Factor Forever.
Aron esce x la comune insalutato ospite e torna con un tratto che fa pensare ad una combo di Leila Marzocchi e Dave Cooper. Mirabilia.
Propongo di far sequestrare Rob Leifeld da un commando di MIB e di imprigionarlo nella lamasseria tibetana dove Rat-Man ha incontrato - e traviato - il giovine Vic Von Doom e di costingerlo a disegnare finchè non torni come una sintesi dei due "fratelli " Pratt ( Hugo e George ndr )...

smoky man ha detto...

@crepascolo
Su Liefeld la vedo durissima... :D

CREPASCOLO ha detto...

La sua mini di Hawk & Dove su testi di Kesel era passabile. Non un capolavoro, claro. Le sue tavole su New Mutants , grazie alle chibe di Wiacek e Barta , erano belline. Poi...